La provocazione di Nancy Pelosi mette a rischio la pace e la stabilità della Cina, non di Taiwan

La provocazione di Nancy Pelosi mette a rischio la pace e la stabilità della Cina, non di Taiwan

Taiwan, nota come R.O.C. (Republic of China) ai taiwanesi, era chiamata Formosa dai primi viaggiatori europei che ci misero piede, essendo una “formosa” isola. Nel 1895 fu ceduta dalla Cina imperiale al Giappone, a causa di un trattato seguito a una loro sconfitta militare.

Il generalissimo Chan Kai-shek (1887-1975) persa la Cina continentale ai comunisti cinesi, nel 1949, si ritirò con le sue forze restanti del KMT a Taiwan. I leader comunisti cinesi hanno da allora carezzato l’idea di riprendersela, ma grazie alla protezione offerta dagli USA non hanno mai osato farlo, anche quando nel 1979  Washington chiuse la propria ambasciata a Taipei per portarla a Pechino. Vi sono state grosse crisi e cannoneggiamenti ma finché Taiwan non dichiarerà l’indipendenza questa invasione cinese non la vedremo mai.

I media italiani raccontano che in caso di guerra con Taiwan il mercato dei componenti elettronici cadrà a pezzi, dimenticano di notare che le menti sono a Taiwan ma i muscoli stanno in Cina. Per esempio tutti i telefonini Apple (e non solo quelli) vengono prodotti in Cina, ma la proprietà e l’alto management di queste ditte è taiwanese. Inoltre, crediamo che risiedano circa 300.000 taiwanesi in Cina, tecnici con le loro famiglie, che verrebbero subito arrestati e usati come ostaggi.

Taiwan ha una popolazione che supera di poco i 23.500.000 ma sappiamo per esperienza personale che è gente tostissima, ben più degli ucraini! Se la Cina tenterà un’invasione potrebbe spezzarsi i denti e gli artigli e poi andare verso una destabilizzazione del proprio regime, dato che molti cinesi hanno parenti a Taiwan e ammirano quella società che i taiwanesi si sono tenacemente costruiti.

L’esercito di Taiwan è relativamente piccolo ma organizzatissimo e molto agguerrito. Conta circa 170.000 soldati in servizio attivo (90.000 dell’Esercito; 40.000 della Marina, compresi circa 10.000 marines; 40.000 dell’Aeronautica). Addestra circa 120.000 riservisti all’anno, ma nel 2022 ha annunciato l’intenzione di aumentare questa quota a 260.000. L’armamento  è principalmente proveniente dagli Stati Uniti ma possiedono anche una industria della difesa nazionale in grado di costruire e aggiornare una serie di sistemi d’arma, tra cui imbarcazioni navali di superficie e sottomarini.

I maschi di età compresa tra i 18 e i 36 anni possono essere richiamati per il servizio militare, gli uomini nati prima del dicembre 1993 sono tenuti a completare il servizio obbligatorio per 1 anno (militare o civile); gli uomini sono soggetti a richiami di addestramento fino a quattro volte per periodi non superiori a 20 giorni per 8 anni dopo il congedo; le donne possono arruolarsi, ma sono limitate a ruoli di non combattimento nella maggior parte dei casi; nell’ambito della transizione a un esercito interamente volontario nel dicembre 2018, l’ultima coorte di militari di leva di un anno ha completato i propri obblighi di servizio. Le donne costituiscono circa il 15% dei militari in servizio attivo.

La legge statunitense sulle relazioni con Taiwan dell’aprile 1979 stabilisce che gli Stati Uniti forniranno a Taiwan armi di carattere difensivo e manterranno la loro capacità di resistere a qualsiasi forza o ad altre forme di coercizione che possano mettere a repentaglio la sicurezza, o il sistema sociale o economico, del popolo di Taiwan.

 

Il materiale che compone un meteorite caduto 50.000 anni potrebbe rivoluzionare l’elettronica

Il materiale che compone un meteorite caduto 50.000 anni potrebbe rivoluzionare l’elettronica


Esaminando i diamanti all’interno di un vecchio meteorite, gli scienziati hanno scoperto un’affascinante e intricata struttura mai osservata prima. Secondo i ricercatori, la struttura, che è una forma a incastro di grafite e diamante, ha qualità speciali che un giorno potrebbero essere utilizzate per creare una ricarica più veloce o nuovi tipi di elettronica.

Il meteorite “Diablo Canyon”, come viene chiamato, colpì la Terra circa 50.000 anni fa e fu poi ritrovato in Arizona nel 1891. Questo meteorite è composto per circa il 90% da kamacite, per circa l’1-4% da taenite e fino all’8,5% da noduli di troilite-grafite (FeS e C). La massa originale è stata stimata in 30 metri di diametro e in circa 60.000 tonnellate. Si pensa che le strane strutture diamantate si siano formate e bloccate nel meteorite durante questo evento catastrofico con un impatto a circa di 30 km al secondo. Vari frammenti si trovano nell’area dell’impatto e vengono offerti in ebay per pochi dollari.

Questo meteorite contiene diamanti, anche se non delle varietà comuni. La maggior parte dei diamanti si forma a circa 150 chilometri sotto la superficie terrestre, dove le temperature possono raggiungere più di 1.093 gradi C. La temperatura e la pressione a questa profondità fanno sì che gli atomi di carbonio si dispongano in forme cubiche e simmetriche.

Al contrario, i diamanti trovati all’interno del meteorite “Canyon Diablo” hanno una struttura cristallina esagonale e sono noti come lonsdaleite (dal nome della cristallografa britannica Dame Kathleen Lonsdale, la prima professoressa dell’University College di Londra). Si è scoperto che questo tipo di cristalli può formarsi solo a pressioni e temperature incredibilmente elevate. Gli scienziati hanno replicato strutture simili, ma di solito si trovano solo nei meteoriti, essi hanno prodotto con successo la lonsdaleite in laboratorio – utilizzando polvere da sparo e aria compressa per spingere i dischi di grafite a 124.100 km/h contro una parete – la lonsdaleite si forma solitamente solo quando gli asteroidi colpiscono la Terra a velocità enormemente elevate.

Per quanto riguarda i diamanti del meteorite “Diablo Canyon”, gli scienziati hanno notato un fenomeno insolito mentre analizzavano la lonsdaleite contenuta al suo interno. Ad esempio, hanno scoperto crescite di un’altra sostanza a base di carbonio, il grafene, che interagisce con il diamante invece delle formazioni esagonali pure che avevano previsto. Queste crescite, chiamate diafiti, assumono l’aspetto di un modello a strati particolarmente affascinante all’interno del meteorite. I “difetti di impilamento” tra questi strati indicano che gli strati non sono allineati con precisione, secondo la dichiarazione dei ricercatori. La scoperta di diafiti nella lonsdaleite meteoritica crea la possibilità che questa risorsa sia ampiamente accessibile perché può essere trovata in altri materiali carbonacei. La scoperta migliora anche la comprensione dei ricercatori delle temperature e delle pressioni necessarie per costruire la struttura. Il grafene è costituito da un foglio di carbonio dello spessore di un atomo, disposto in esagoni. Il materiale ha numerose applicazioni potenziali, anche se la ricerca su di esso è ancora agli inizi. Secondo i ricercatori, un giorno potrebbe essere utilizzato per trattamenti medici più precisi, elettronica con velocità di ricarica fulminea o tecnologia più veloce e più flessibile, perché è leggero come una piuma e forte come un diamante, trasparente e altamente conduttivo, e 1 milione di volte più sottile di un capello umano.
Poiché queste crescite di grafene sono state trovate all’interno di meteoriti, i ricercatori possono ora imparare di più su come si formano e, di conseguenza, su come crearle in laboratorio.

“Attraverso la crescita controllata di strutture a strati, dovrebbe essere possibile progettare materiali che siano sia ultra duri che duttili, oltre ad avere proprietà elettroniche regolabili da conduttore a isolante”, ha dichiarato Christoph Salzmann, chimico dell’University College di Londra e coautore di un articolo che descrive la ricerca.

“Gli studi sui materiali di carbonio denso formati dagli impatti dei bolidi o prodotti dalla compressione in laboratorio forniscono informazioni fondamentali sul comportamento ad alta pressione del carbonio e per identificare e progettare strutture uniche per applicazioni tecnologiche. Tuttavia, uno dei principali ostacoli allo studio e alla progettazione di questi materiali è la comprensione incompleta delle loro strutture fondamentali. Qui riportiamo la notevole diversità strutturale del diamante cubico/esagonale (c/h) impilato e la loro associazione con nanocompositi di diamante-grafite contenenti schemi di legame sp3-/sp2, cioè diafiti, provenienti da materiali di carbonio duri formati dall’impatto d’urto della grafite nel meteorite di ferro Canyon Diablo. Mostriamo l’evidenza di una serie di tipi di intercrescita e di nanostrutture contenenti spaziature insolitamente corte (0,31 nm) del grafene e dimostriamo che bande Raman precedentemente trascurate o mal interpretate possono essere associate a strutture diafite. Il nostro studio fornisce una comprensione strutturale del materiale noto come lonsdaleite, precedentemente descritto come diamante esagonale, ed estende questa comprensione ad altre fasi di carbonio ultraduro naturale e sintetico.

Veronica Atitsogbe dice la sua sulle baby gang

Veronica Atitsogbe dice la sua sulle baby gang

In una intervista pubblicata oggi su l’Arena, la plurivotata Veronica Atitsogbe, di 28 anni, mostra tutti i suoi limiti. Infatti, dichiara che i giovani teppisti arrestati (tutti immigrati di seconda generazione) in una operazione di polizia a Verona, sarebbero “Annoiati e senza obiettivi ma il mio quartiere non è il Bronx”. Nell’intervista la Atitsogbe offre una visione sociologica e di sinistra del problema, ma non spende una parola per le loro vittime, né sostiene le misure di polizia volte a contenere questo fenomeno criminale, e neppure offre misure concrete per la prevenzione. Si limita a biasimare la mancata integrazione degli immigrati in Italia e la mancanza di centri di aggregazione.

 

 

Trump preparò la Guardia Nazionale il 6 gennaio, ma il Congresso e il sindaco di Washington, non vollero farne uso

Trump preparò la Guardia Nazionale il 6 gennaio, ma il Congresso e il sindaco di Washington, non vollero farne uso

L’affermazione del vicepresidente del Comitato ristretto della Camera del 6 gennaio, secondo cui il Presidente Donald Trump non avrebbe ordinato l’uso delle truppe della Guardia Nazionale nel Distretto di Columbia il 6 gennaio 2021, è vera perché quella sarebbe stata una violazione della legge, secondo l’ex capo dello staff del Pentagono Kash Patel.

Il rappresentante Liz Cheney (R-Wyo.) ha detto a Bret Baier di Fox News che Trump “non ha mai emesso alcun ordine di schierare la Guardia Nazionale per proteggere il Campidoglio”. Patel ha detto che Trump ha autorizzato fino a 20.000 soldati della Guardia Nazionale da impiegare a Washington o altrove il 6 gennaio 2021, ma l’uso di queste truppe è stato successivamente respinto dal sindaco di Washington Muriel Bowser e dalla polizia del Campidoglio.

“Secondo la legge, il presidente non può ordinare il dispiegamento di forze armate all’interno degli Stati Uniti”, ha detto Patel. All’epoca dei disordini del 6 gennaio 2021, era capo dello staff del segretario alla Difesa ad interim Chris Miller.

“Trump ha autorizzato la Guardia Nazionale giorni prima del 6 gennaio, e Pelosi e Bowser l’hanno rifiutata, Cheney sa che è incostituzionale per qualsiasi presidente ordinare ai militari di essere schierati sul suolo nazionale. Può solo autorizzarne l’uso, poi ci deve essere una richiesta” ha detto Patel, sotto giuramento.

Nel nuovo documentario “The Real Story of Jan. 6”, Kash Patel, ex capo dello staff del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, ha dichiarato che le truppe della Guardia Nazionale sono state rifiutate dalla Polizia del Campidoglio e dal sindaco di Washington.
“Con le sue stesse parole, ha scagionato Trump proprio da ciò di cui lo ha accusato fin dal primo giorno: di aver voluto una insurrezione”, ha detto Patel. “Quindi, sì, Trump non ha mai dato quell’ordine illegale. Ha seguito la legge”.

Come spiega Patel, Trump ha autorizzato l’impiego di 20.000 truppe della Guardia il 6 gennaio 2021, durante un incontro avvenuto alcuni giorni prima. L’offerta di truppe è stata rifiutata da Bowser e dalla Presidente della Camera Nancy Pelosi. Secondo il Posse Comitatus Act del 1878, le forze armate statunitensi non possono essere utilizzate in patria per far rispettare le leggi o mantenere l’ordine. I soldati cittadini a tempo parziale possono essere utilizzati solo a determinate condizioni.

Il sindaco di Washington Muriel Bowser rifiutò l’offerta del presidente Trump di inviare truppe della Guardia Nazionale il 6 gennaio con una lettera. Secondo il rapporto dell’Ispettore generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sugli eventi del 6 gennaio 2021, l’uso delle truppe della Guardia Nazionale è stato discusso durante una riunione alla Casa Bianca il 3 gennaio 2021. Erano presenti Miller, il presidente dello Stato Maggiore congiunto Gen. Mark Milley, il capo dello staff presidenziale Mark Meadows e Patel.

“Il Presidente ha detto a Miller che il 6 gennaio 2021 ci sarebbe stato un gran numero di manifestanti e che Miller avrebbe dovuto garantire la presenza di un numero sufficiente di soldati della Guardia Nazionale per assicurare che l’evento fosse sicuro”. Poi disse:  “Se avete bisogno di 20.000 uomini e donne della Guardia Nazionale, non solo a Washington, ma in tutto il Paese, avete la mia autorizzazione””, ha ricordato Patel.

Il Dipartimento della Difesa ha quindi portato l’autorizzazione presidenziale alla Polizia Capitolina e a Bowser. “Il sindaco Bowser, per iscritto, in base alla sua stessa lettera, inviata al Dipartimento della Difesa, ha rifiutato di inviare altri uomini e donne della Guardia Nazionale”, ha detto Patel. La stessa autorizzazione è stata data alla Polizia del Campidoglio, che ha rifiutato l’invio di ulteriore personale della Guardia Nazionale, ha detto Patel.

Secondo la tempistica ufficiale della Capitol Police per il 6 gennaio 2021, il Pentagono ha contattato l’USCP il 2 gennaio 2021 per “determinare se l’USCP sta considerando una richiesta di soldati della Guardia Nazionale per l’evento del 6 gennaio 2021”.

Pare dunque vero che le accuse rivolte a Pelosi e altri esponenti del parti democratico di aver provocato questa ridicola insurrezione, non siano del tutto campate in aria.

Milena Gabanelli a pesca di granchi

Milena Gabanelli a pesca di granchi

Ippocrate vien considerato il padre della medicina, un nemico della superstizione, pioniere della razionalità e fonte di saggezza eterna. Statue e quadri lo ritraggono con la fronte aggrottata, intento a riflettere su come curare i suoi pazienti. E oggi internet è pieno di affermazioni a lui attribuite che tendono a cambiare a seconda delle passioni e delle mode. Il più famoso dei trattati legati al suo nome nel corso del tempo è il Giuramento di Ippocrate ma in realtà questo non ha nulla a che vedere con Ippocrate, inteso come una sola persona, e questo è già stato ampiamente dimostrato.

La realtà è che non solo il Giuramento di Ippocrate, ma anche i circa 60 trattati di medicina dell’antica Grecia che chiamiamo il corpus ippocratico, sono tutti anonimi. Mostrano di essere stati scritti nel corso di molti secoli e in diversi dialetti greci. Vi appaiono varie incongruenze e per questo motivo gli studiosi di medicina classica e i filologi sono convinti che non possano essere stati scritti da un solo uomo.

Il filosofo Platone ha fornito l’unico resoconto, quasi contemporaneo, del vero Ippocrate. Grazie a Platone sappiamo che Ippocrate proveniva dall’isola di Cos, vicino alla costa dell’attuale Turchia, e insegnava medicina a pagamento. Era un “asclepiade”, il che potrebbe significare un membro di una famiglia che rivendicava la propria discendenza dal dio della medicina, Asklepios, o semplicemente un “guaritore”.  Dunque, tutto ciò che si leggiamo sull’Ippocrate “storico” è inventato.

Ippocrate è un esempio estremo del nostro desiderio di raccontare una storia e di stabilire dei fondatori. Lo immaginiamo come una persona attenta e premurosa, di forte moralità, ovvero una persona contraria a tutte le superstizioni, ed esistendo un enorme scarto temporale tendiamo a distorcere le frasi che si trovano nel suo corpus, per adattarle alla nostra agenda.

Per esempio, solo perché nel suo trattato “Sulla malattia sacra” cioè l’epilessia, egli la descrive non come di origine divina, ma causata da uno squilibrio del flegma nel corpo, da ciò deduciamo che egli rifiutava tutto ciò che è superstizione religiosa e ignoranza. Ma la scienza come la intendiamo noi nasce solo con Galileo Galileo, ben oltre Ippocrate.

Il metodo utilizzato da Milena Gabanelli per attirare la nostra attenzione e poi propagandare le proprie idee è, esso stesso, una superstizione che non ha nulla di scientifico.

 

I denti dei Draghi fanno sorgere giganti…preparatevi

I denti dei Draghi fanno sorgere giganti…preparatevi

Gli orfani di Draghi in Parlamento sono ancora storditi per la botta ricevuta, ma si stanno riorganizzando per sopperire alla scomparsa del loro dragone. La loro autostima è a pezzi, si credevano i più furbi del reame, ma si sono fatti infinocchiare da Conte, Salvini, Meloni e Berlusconi. Li davano per addormentati e invece questi si sono mossi rapidamente e con passo felpato per far saltare il banco. Vi saranno conseguenze sul piano economico? Certamente sì, ma lo spettacolo sarà grandioso e impagabile. Parafrasando Kipling, possiamo dire che è meglio un anno di politica italiana che un intero ciclo dinastico del Kathay.

Ora gli orfani del drago si stanno rialzando e organizzando, e se davvero le elezioni si terranno il 25 settembre non hanno un minuto da perdere. Quel che resterà del 5Stelle primigenio finirà nelle mani di Di Battista e della Raggi e quindi perderanno quella sponda. E la destra ricompattata, dopo aver scaricato la Gelmini, Brunetta e qualche altro pezzo, si sta muovendo bene. La campagna del PD s’incentrerà su due pilastri: abbasso i fascisti (a 100 anni dalla marcia su Roma, e te pareva…) e abbasso la ducetta. Dunque argomenti assai sofisticati, giusto perché altri argomenti più intelligenti prima delle elezioni non ne troveranno.

Dunque, si dispongano i divani e si preparino i popcorn!

Mariotti e Giorgetti ricordano Paolo Borsellino – Uomo tutto d’un pezzo, vicino al MSI

Mariotti e Giorgetti ricordano Paolo Borsellino – Uomo tutto d’un pezzo, vicino al MSI

 

 

 

Gli esponenti di Fratelli d’Italia Massimo Mariotti e Massimo Giorgetti si sono recati nella via che il Comune di Verona ha dedicato a Paolo Borsellino  al Bassone per rendere omaggio alla memoria del giudice ucciso trent’anni fa, a Palermo in via D’Amelio, assieme ai cinque agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. “ Con questo gesto abbiamo voluto ricordare l’impegno di un Magistrato in prima linea nella lotta a Cosa Nostra e il cui ricordo è ancora vivo tra gli italiani, come testimoniano le numerose iniziative di questi giorni in tutta Italia da parte delle istituzioni e di numerose associazioni, oltre a quello degli appartenenti alle Forze dell’Ordine caduti nell’adempimento del loro dovere”, spiegano i due appartenenti storici alla destra veronese.

Paolo Borsellino fu un simpatizzante del Movimento sociale italiano, nel quale aveva militato da giovane.  Come ha rimarcato Marcello Veneziani nel suo splendido editoriale su La Verità di ieri, Paolo Borsellino poteva essere salvato proprio da quel Parlamento che oggi si affanna a ricordarlo. E forse quella scelta avrebbe salvato l’Italia intera. Fu il MSI che lo votò per nominarlo Presidente della Repubblica.

In quel periodo di grandi stravolgimenti politico-istituzionali, per la prima volta nella storia tormentata della nostra Repubblica, il Presidente Francesco Cossiga rassegnò le dimissioni, costringendo il Parlamento a nuove votazioni. Il pomeriggio del 19 maggio 1992, nel corso dell’XI scrutinio delle elezione del Presidente della Repubblica italiana, l’allora segretario del MSI Gianfranco Fini diede indicazione ai suoi parlamentari di votare per Paolo Borsellino Presidente della Repubblica. In quello scrutinio ebbe 47 preferenze (il morto che parla, ci ricorda Veneziani…) piazzandosi quarto.

Ci vollero ben 16 scrutini per eleggere il Presidente della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro, che ottenne 672 voti. La fumata bianca arrivò appena 2 giorni dopo la strage di Capaci.

 

 

Morto l’ultimo Canguro Gigante, Eugenio Scalfari

Morto l’ultimo Canguro Gigante, Eugenio Scalfari

Benito Mussolini definì “Canguri Giganti” tutti coloro che avevano approfittato del regime fascista, riempiendosi il capace marsupio per poi saltare nello schieramento opposto. La morte di Eugenio Scalfari, avvenuta oggi, 14 luglio 2022, a 98 anni, segna la morte dell’ultimo grande “Canguro Gigante”.

Egli è l’ultimo personaggio che meritò l’onore di essere incluso, con un proprio capitoletto, nel libro Il Paese dei Voltagabbana, ripubblicato dalla Gingko Edizioni di Verona, cambiando il titolo originale di Camerata, dove sei?.

 

 

 

Riportiamo l’inizio del capitoletto relativo a Scalfari:

“All’inizio degli «anni Quaranta», in piena guerra, Roma fascista, «settimanale dei giovani universitari fascisti dell’Urbe», ospitava alcune firme destinate a diventare famose nel dopoguerra. Negli anni Quaranta e quarantuno, fino al 28 ottobre del 1942, dirigeva il giornale Mariano Pintus, che successivamente sarebbe diventato deputato democristiano e sottosegretario. Nelle sei pagine, numero forzatamente ridotto per la mancanza di carta, si alternarono le firme di Luciano Salce e di Massimo Franciosa; dell’attuale comunista Del Guercio, del nostro direttore Mario Tedeschi, mentre Paolo Sylos Labini recensiva encomiasticamente i libri di Alberto de’ Stefani ed altri ancora facevano sfoggio delle loro capacità letterarie. Particolarmente apprezzata, sia per i contenuti sia per la saldezza ideologica degli articoli, la collaborazione di Eugenio Scalfari, attualmente direttore dell’anti-fascistissimo Espresso e già deputato socialista eletto «per meriti sifariti», sulla scia del clamore suscitato dalle sue polemiche contro al generale Giovanni De Lorenzo.

Eugenio Scalfari e la sua fiera mamma.

Negli anni in cui l’Italia fascista e imperiale combatteva la sua guerra, nessuno certo avrebbe potuto supporre che Eugenio Scalfari un giorno sarebbe entrato in Parlamento, come premio per avere attaccato una organizzazione delle Forze Armate. Il 24 settembre 1942 (XX dell’Era Fascista) in un articolo intitolato: «Volontà di potenza», Eugenio Scalfari, infatti, sosteneva addirittura che non era più sufficiente limitarsi all’Impero, ma bisognava andare oltre, facendo leva su due elementi ben definiti: «il popolo» e «la razza».

 

Lo scrittore e regista Vito Molinari ricorda l’amico e collega Angelo Guglielmi

Lo scrittore e regista Vito Molinari ricorda l’amico e collega Angelo Guglielmi

 

Angelo Guglielmi è stato un critico letterario, saggista, giornalista, dirigente tv, presidente dell’Istituto Luce, assessore alla cultura per il Comune di Bologna. Una vita all’avanguardia, fin dal 1954, quando frequentando un corso di formazione, entra in Rai. Fonda il gruppo ’63, con Umberto Eco, Arbasino, Edoardo Sanguineti: è stato un fondamentale riferimento per l’avanguardia letteraria italiana. Dirigente televisivo di programmi, nel 1987 è nominato direttore di Rai Tre, e la dirigerà fino al 1994.

L’ho conosciuto in quell’occasione e ci siamo confrontati, ma non sono riuscito a lavorare con lui, perché ero sempre impegnato con spettacoli teatrali e televisivi delle prime due Reti, e il ”suo periodo” coincise con quello di una malattia di mia moglie, che mi obbligò a stare lontano dalla tv per otto anni.

Mi fece i complimenti per il mio primo libro “Tutto Govi”, scritto con Mauro Manciotti, nel 1990. Lo stimavo molto, ero incuriosito di quella sua “tv verità”.  “Telefono giallo” con Corrado Augias e Donatella Raffai; “Samarcanda” con Michele Santoro, “Un giorno in pretura”, “La tv delle ragazze”, con Serena Dandini, Sabina Guzzanti, Cinzia Leone, Alessandra Casella, Francesca Reggiani.

Guglielmi ha lanciato Chiambretti (Complimenti per la trasmissione), Giuliano Ferrara, Franca Leosini,(Storie maledette) Donatella Raffai e Paolo Guzzanti (Chi l’ha visto?), Fabio Fazio (Quelli che il calcio), ironizzando e sdrammatizzando lo sport nazionale. Innovativo, non aveva remore a contaminare l’alto e il basso: “Blob” con Enrico Ghezzi e Marco Giusti; “La piscina” con Alba Parietti, discinta. Una tv nuova, che voleva far dimenticare la tv didascalica, pedagogica in auge fino a metà anni ’80.

Rimane “lo storico direttore” di una Rai Tre, nuova, sorprendente, geniale, inimmaginabile senza di lui.

 

Vito Molinari, Luglio 2022

(Vito Molinari, classe 1929, è stato regista della Rai e autore e coautore di oltre 2000 trasmissioni. Sta per uscire un suo nuovo libro noir, intitolato “Le Indagini del Commissario Guido Ballarini” con la Gingko Edizioni di Verona).

 

Medico sull’orlo della morte cade in coma, “vede il paradiso” e si riprende in 2 mesi

Medico sull’orlo della morte cade in coma, “vede il paradiso” e si riprende in 2 mesi

Il dottor Eben Alexander, ex professore associato di neurochirurgia alla Harvard Medical School, e stato un ricercatore in neurochirurgia per 25 anni ed è noto in tutto il mondo per lo sviluppo di moderne tecniche neurochirurgiche e per il trattamento di complesse malattie cerebrali. Durante i 15 anni trascorsi alla Harvard Medical School, ha pubblicato oltre 150 articoli di neurochirurgia, sia individualmente che in collaborazione con altri medici.

Nel 2008, senza alcun preavviso, il dottor Alexander sviluppò una forma estremamente rara di meningite batterica, difficilmente documentata nella letteratura medica. È entrato in coma nel giro di poche ore. Il dottor Alexander, un ex credente nella scienza, ha raccontato di aver visto il Paradiso mentre era in coma e di aver capito che questi fenomeni, che prima considerava insensati, in realtà non erano una fantasia. Ha scritto un libro sulle sue esperienze intitolato Proof of Heaven, che è stato un bestseller del New York Times per 15 settimane e ha venduto milioni di copie.

Di seguito sono riportati alcuni punti salienti dell’intervista fatta al dottor Alexander.

Nel novembre 2008, improvvisamente, sviluppai una grave forma di meningite batterica e fui ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale (ICU). Si trattava di una forma estremamente rara di meningite, a malapena documentata nella letteratura medica.

Nel giro di poche ore entrai in coma profondo. Nel coma, mi ritrovai salvato da una luce bianca che girava lentamente con una melodia musicale perfetta. La luce bianca era circondata da cose simili a capelli dorati e argentati. Poi, lentamente, si è aperta una splendida e realissima valle d’ingresso. In quel momento, la mia coscienza aveva solo le dimensioni di un granello di luce, sulle ali di una farfalla. Intorno a me volavano diversi milioni di farfalle. Sotto di me c’era un prato verde e splendido. Non c’era alcun segno di morte o di declino. C’erano migliaia di vite che danzavano lì, e io le chiamo “anime tra le vite”. Il luogo era pieno di gioia, con angeli che cantavano dall’alto e “perle d’anima” pure che venivano estratte dalle luci e si riflettevano nel cielo blu profondo, e c’erano canti provenienti da ogni parte. Un fulmine attraversò la mia coscienza e fu la prima cosa che seppi in questa dimensione. Sapevo di essere amato da un essere divino amorevole e compassionevole che non era un giudice. Potevo sentire che questo essere divino era molto compassionevole. A quel tempo non avevo memoria di questo mondo e avevo dimenticato la lingua. Non ricordavo la vita di Eben Alexander né la mia conoscenza dell’universo; la mia memoria era vuota. Fortunatamente non ero solo. La nostra coscienza era tutta sulle ali di una farfalla. Accanto a me c’era una donna molto bella, i cui abiti erano identici a quelli dei gioiosi esseri danzanti della valle. Io e lei avevamo un legame profondo, perché era il mio angelo custode. Durante il mio viaggio, è stata lei a inviarmi telepaticamente tutti i messaggi di conforto: “Sarai sempre amato e protetto. Non devi avere paura. Ti prenderai cura di te”. Non ci sono parole per descrivere quanto fosse bello quel mondo, e credo che questo fosse il messaggio che volevo riportare in questo mondo.

Quando mi sono svegliato in terapia intensiva, dopo quell’esperienza di pre-morte, per un attimo non ho riconosciuto i miei familiari che erano al mio capezzale, tra cui mia madre, mia moglie e mio figlio. Sapevo solo di aver fatto un viaggio strano e misterioso.

Se aveste visto in che condizioni versavo, avreste pensato che ero senza speranza. Tuttavia, due mesi dopo mi sono miracolosamente ripreso. Quasi tutti i medici dissero che ero sopravvissuto grazie all’esperienza di pre-morte che avevo vissuto. Tuttavia, non credo di essere solo “sopravvissuto”, ma di essermi ripreso completamente e di essere diventato più energico. Nelle ore successive all’esperienza di pre-morte, mi è tornato il linguaggio e, nel giro di pochi giorni, mi sono tornati i ricordi dell’infanzia. La mia conoscenza del linguaggio, della neurologia, del cervello, dell’universo e della fisica è stata ripristinata entro due mesi dal risveglio dal coma.

Ho documentato il danno neocorticale al mio cervello per dimostrare che ciò che ho visto non era un sogno, un’allucinazione o una finzione. In effetti, ci sono chiare prove mediche che la mia neocorteccia era in uno stato pietoso. Secondo la Glasgow Coma Scale, un punteggio di 15 è normale, un punteggio inferiore a 9 è considerato coma profondo e un punteggio di 3 è considerato un cadavere. Per la maggior parte del tempo sono stata in coma, e il mio punteggio sarebbe stato di 6 o 7, e a volte anche di 5.

Inoltre, gli esami cerebrali con TAC e risonanza magnetica hanno mostrato che tutti gli otto lobi del mio cervello erano stati colpiti, quindi la mia corteccia cerebrale non sarebbe stata in grado di generare questa esperienza. Credo sia importante sottolineare che la scienza convenzionale basata su Newton e sul materialismo, promossa oggi dai media mainstream, avrebbe già dovuta essere smentita 80 anni fa, quando è nata la fisica quantistica. Eppure molti nella comunità scientifica non sono ancora usciti dalla loro confusione.

Ho trascorso i primi 54 anni della mia vita nella visione del mondo della scienza convenzionale. Ho insegnato neurochirurgia alla Harvard Medical School per oltre 15 anni e pensavo di sapere qualcosa sul cervello, sui pensieri e sulla coscienza. Tuttavia, dopo la mia esperienza di pre-morte nel 2008 e quasi 12 anni di ricerca scientifica, ho acquisito una comprensione molto più profonda di come la scienza intende il cervello, la mente, la coscienza e la realtà. L’idea della coscienza libera è molto più convincente dell’ideologia obsoleta del materialismo. Prima del coma non ci credevo, e questa esperienza ha portato un nuovo cambiamento nella mia comprensione dell’umanità e dell’universo. La coscienza umana ha il potere di guarire le malattie
Crediamo erroneamente che la coscienza sia generata dal cervello materiale, come facevo io prima di entrare in coma, ma questo non è vero.

Cioè, il cervello è come un impianto di elaborazione fisica. La nostra volontà è libera anche quando non è nel cervello e ha un grande potere di influenzare il mondo fisico. L’effetto placebo, ad esempio, è il miracoloso effetto di guarigione che si verifica quando il paziente è semplicemente confortato nella mente. Il libro “Spontaneous Remission: An Annotated Bibliography” ha documentato oltre 3.500 casi inspiegabili di autoguarigione da cancro, malattie infettive, congenite e degenerative a metà degli anni Novanta. Il motivo era spesso che la fede del paziente stesso aveva un effetto di guarigione inaspettato. Anche azioni come sedersi in meditazione e pregare possono aiutare le persone a entrare in uno stato di guarigione, come ho sperimentato con la mia esperienza terapeutica di pre-morte, anche se la nostra medicina moderna non è in grado di spiegare come le esperienze di pre-morte possano avere effetti miracolosi di guarigione.

Possiamo anche prendere come riferimento altre esperienze di pre-morte. Per esempio, Anita Moorjani è guarita dopo essere stata in punto di morte a causa di un cancro, e la chirurga scheletrica Mary C Neal si è miracolosamente ripresa 30 minuti dopo essere annegata. Questi casi distinti di guarigione spirituale sono tutti esempi sorprendenti. L’effetto placebo è simile all’effetto della preghiera, che è un metodo di guarigione molto potente. Se la nostra coscienza può influenzare il nostro corpo e gli effetti di guarigione, probabilmente possiamo influenzare anche ciò che accade nella vita reale.

La mia storia è così potente che centinaia di medici, infermieri e operatori sanitari, soprattutto quelli che lavorano con i defunti, hanno capito che quando il corpo materiale muore, la coscienza non muore con esso. Hanno visto così tante prove. Se guardate alla nostra moderna comprensione della coscienza, al tema delle esperienze di pre-morte e ad altre cose che vanno oltre il cervello fisico, troverete esempi vividi ovunque nella vita. Un devoto credente nella scienza è diventato un credente nell’esistenza del Paradiso

In realtà, “esperienza di pre-morte” non è un termine moderno. Esisteva già ai tempi di Platone, che riportò la cronaca della vita di Er, figlio di Armenios di Panfilia, che quasi perì in battaglia. Quando Er si rianimò, disse agli altri soldati: “Quando morirete, vedrete scorrere davanti ai vostri occhi tutte le cose importanti della vostra vita. La cosa più importante che ho imparato a posteriori è che esistiamo per amarci”.

Dopo aver esplorato tutto questo, crediamo che il potere del divino sia assolutamente reale. Da un punto di vista scientifico e filosofico, il materialismo era già superato 80 anni fa. Tuttavia, non sto esplorando le credenze religiose. Dal 2002 fino al coma, la mia anima si è persa per molti anni. Ho rinunciato alla fede in Dio, ho rinunciato a pregare, ho smesso di portare i miei figli in chiesa e di pregare per loro la sera. Tuttavia, la mia esperienza di pre-morte mi ha dimostrato per sempre e senza alcun dubbio che il potere della misericordia di Dio è assolutamente reale in questo universo.

Esperienze simili di molte altre persone hanno dimostrato anche questo: la cosa più importante che impariamo dalle esperienze di pre-morte è che “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”, una verità che è incorporata nelle fondamenta stesse dell’universo. Se causiamo sofferenza agli altri senza motivo, ne pagheremo il prezzo al nostro passaggio. Quando passiamo attraverso una dimensione nuova di vita, come la valle che ho attraversato io, sperimentiamo lo stesso dolore delle persone che abbiamo ferito. Quindi, per alcune persone che hanno fatto del male ad altri, la loro esperienza di rivisitazione di vita sarà infernale.

In mezzo a tutta la luce e alla compassione, il dolore e la sofferenza sono particolarmente visibili. Ci sono anche una serie di correzioni per aiutarci a ripagare, in modo che nella prossima vita saremo più gentili e più amorevoli: questa è la destinazione finale della coscienza attraverso questo processo. Direi che ha cambiato tutto. Ha cambiato la mia percezione dell’esistenza dell’anima, il mio rapporto con l’universo e il mio rapporto con gli altri.

Non sono l’unico. Oltre il 90-95% delle persone che hanno vissuto esperienze di pre-morte si sono risvegliate più compassionevoli, meno materialiste e più concentrate sull’aiutare gli altri, mostrando gentilezza e affetto. Sono tornato dal mio viaggio con la consapevolezza che una delle nostre più grandi sfide è come amare noi stessi per arricchire la nostra comprensione della compassionevole provvidenza di Dio, che è ciò di cui abbiamo veramente bisogno. La parte più profondamente difficile di questa esperienza non è ciò che accade dopo la morte, ma come vivere questa vita in modo sobrio e significativo. Dobbiamo riconoscere che la nostra anima è connessa a Dio e alla vita dell’universo e usarla per guidare la nostra vita.

Credo anche che l’origine della vita non sia evolutiva, come credeva Darwin. Tuttavia, questa interpretazione errata ha permeato i nostri sistemi economici, politici e sociali e si è evoluta nella cosiddetta “sopravvivenza del più adatto”, “ognuno per sé” e “eliminazione di coloro che competono con te”. Questo non è giusto. La biologia moderna ha trovato molti esempi che dimostrano l’esistenza della cooperazione e della comunicazione intraspecie e interspecie, come i delfini che aiutano le balene a partorire, o mettono in salvo i marinai che stanno annegando e le diverse specie che si aiutano a vicenda.

Quando veniamo al mondo in un corpo fisico, sembriamo abbandonati dal mondo spirituale. Tuttavia, ciò che si dimentica è che in realtà non siamo stati abbandonati, abbiamo solo bisogno di riscoprire le connessioni. In particolare, abbiamo bisogno di sperimentare pienamente il nostro mondo per poterlo vivere in modo più significativo.