S’intitola IF, ovvero SE, questa popolare poesia scritta da Rudyard Kipling nel 1895 e poi pubblicata nel 1910 nel suo libro intitolato “Rewards and Fairies”. L’autore la dedicò al suo unico figlio, John Kipling (1897-1915) tragicamente morto nella Battaglia di Loos, saltando fuori da una trincea.
Quel SE ha certamente origine dal mondo classico greco. Infatti, quella fu la risposta che il Senato spartano diede a una fiorita lettera di minacce inviata da Filippo di Macedonia, padre di Alessandro Magno, nella quale diceva che se fosse entrato nel Peloponneso con il suo esercito avrebbe distrutto Sparta e schiavizzati tutti i suoi cittadini.
Il Senato spartano rispose con una lettera nella quale scrissero solo: Se.
Nel leggerla Filippo capì che, pur in decadenza, gli spartani meritavano rispetto per il loro spirito e per il loro coraggio.
Indro Montanelli scrisse di aver modellato la propria esistenza su quella poesia e le stiliste romane “Sorelle Fontana” produssero un profumo intitiolato IF con all’interno il testo di questo stupendo inno al coraggio e alla coerenza.
Ecco la versioone originale:
IF
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don’t deal in lies,
Or being hated, don’t give way to hating,
And yet don’t look too good, nor talk too wise;
If you can dream and not make dreams your master;
If you can think and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you’ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build ‘em up with worn-out tools;
If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: “Hold on!”
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings-nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds’ worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that’s in it,
And-which is more-you’ll be a Man, my son!
“La delibera, approvata nei giorni scorsi dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, è stata proposta dal consigliere metropolitano delegato alle pari opportunità, Filippo Quartuccio, che in una nota sottolinea “l’ulteriore passo in vanati compiuto dall’Ente in termini di civiltà e riconoscimento dei diritti delle persone. “E’ con grande entusiasmo – ha affermato Quartuccio – che oggi mi trovo a commentare il via libera ad un documento che, di fatto, segna una nuova tappa importante nell’affermazione di principi fondamentali, inviolabili ed irrinunciabili. Fin dal nostro insediamento, infatti, abbiamo intrapreso una strada che ci pone al fianco di ogni cittadino che, a prescindere dai propri orientamenti, non è mai lasciato indietro o da solo”.
“”Ready” – ha specificato Quartuccio – si pone l’obiettivo di individuare e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender, realizzate da Pubbliche Amministrazioni a livello locale. Per l’amministrazione, quindi, è stato pressoché naturale aderirvi considerato quanto fatto in passato anche col sostegno al progetto, vinto da Arcigay, per la realizzazione del Centro anti discriminazioni. Del resto, fra le finalità di “Ready” vi sono quelle di contribuire alla diffusione di buone prassi, su tutto il territorio nazionale, mettendo in rete e supportando le Pubbliche amministrazioni impegnate nella promozione e nel riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt. Per questo motivo – ha proseguito il consigliere – la Città metropolitana continuerà ad intraprendere percorsi istituzionali, con le realtà locali, per sensibilizzare il territorio su temi riguardanti le discriminazioni derivanti dall’orientamento sessuale”.
Il sindaco Sboarina aveva rinunciato alla copertura dell’Arena, visto il parere negativo della Sovraintendenza.
Ebbene ci auguriamo che con il nuovo mandato ripenserà al progetto, perché una copertura (velarius) i romani l’hanno sempre usata per proteggere gli spettatori dal sole e dalla pioggia.
Una copertura permetterebbe l’uso dell’Arena per dodici mesi all’anno, con un notevole profitto per l’economia cittadina.
Risale al primo febbraio 2017 l’annuncio del progetto vincitore insieme al secondo e terzo classificato del Concorso internazionale di idee lanciato nel 2016 dal Comune di Verona alla comunità internazionale di architetti ed ingegneri. Quello dei tedeschi Gmp Architekten in associazione con SBP (schlaich bergermann partner) aveva colto nel segno riuscendo a – riprendendo le parole scritte nel bando del concorso – a «fare una sintesi tra qualità e coerenza della soluzione architettonica funzionale e ambientale; reversibilità della soluzione proposta e compatibilità con le strutture dell’Arena; compatibilità con gli aspetti di sicurezza e capienza dell’Anfiteatro; tipologia dei materiali proposti; componente tecnologica degli impianti».
Il progetto prevedeva un anello perimetrale poggiato sul bordo superiore dell’Arena per raccogliere i teli di copertura, disposti su un solo ordine di cavi, consentendo un rapido mutamento di assetto da aperto a chiuso. La proposta, riprendendo le parole dei progettisti, si assicurava di «presentare margini di miglioramento per quanto riguarda i collegamenti della copertura con le strutture in sommità dell’Arena, collegamenti che nella configurazione attuale incidono sulle strutture dell’Anfiteatro».
La Sovrintendenza invece, al termine di un percorso di valutazione durato un anno e mezzo, aveva giudicato troppo invasiva la presenza dei sostegni verticali per il velario e ritenuto che il progetto non tiene conto del sistema complesso dell’Anfiteatro, producendo anche un’alterazione visiva del monumento, invadendo le strutture storiche per la creazione dei sostegni delle intelaiature.
Si potrebbero rivedere uno o più degli 84 progetti presentati e selezionare quello ancor meno invasivo e più efficiente. Esortiamo Federico Sboarina, durante il suo secondo mandato, a mostrare coraggio. Con la guerra in Ucraina e il post pandemia bisognerà esplorare vie nuove per il bene della città e della Nazione.
“Un altro progetto importante, esempio di una politica concreta e vicina ai cittadini”: così Massimo Mariotti, candidato al consiglio comunale per Fratelli d’Italia, commenta il recente piano di Comune e Acque Veronesi per contrastare agli allagamenti a Veronetta.
“Questa è un’ottima notizia e una soluzione definitiva contro agli allagamenti nel quartiere di Veronetta: il progetto per il rafforzamento del sistema di raccolta delle acque piovane nei punti critici di via XX Settembre, via Mazza e via Campofiore metterà la parola fine ai disagi e ai problemi del quartiere, particolarmente colpito dagli allagamenti in presenza dei forti acquazzoni degli ultimi anni.”
“Realizzando a monte di via Museo una nuova condotta per captare il carico proveniente da Porta Vescovo e convogliandolo direttamente in Adige, consentirà di alleggerire mediante sfioro anche il collettore 8M con un nuovo scarico nel fiume, rafforzando del sistema di raccolta delle acque piovane. Si tratta di un intervento di fondamentale importanza se si considera che negli ultimi anni questa zona della città è stata particolarmente colpita dagli allagamenti a causa di un sistema di raccolta troppo vecchio, al quale non sono mai stati previsti interventi di miglioramento sostanziale dalle amministrazioni precedenti”. – continua Mariotti.
Conclude Mariotti: “Faccio i miei complimenti al Sindaco, che ancora una volta si conferma vicino ai cittadini e dimostra di occuparsi dei problemi pratici della città, a differenza di certi candidati che perdono tempo a gettare fango sull’operato di questa amministrazione e, nonostante abbiano avuto l’opportunità di governare per molto tempo Verona, non hanno i necessari interventi per il miglioramento e la crescita della città”.
Servono fatti, non chiacchiere, perché con la pandemia e la guerra in Ucraina ci fanno scivolare verso tempi difficili, ed è indispensabile focalizzare gli interventi, per non sprecare energie e risorse.