Giunta PD a Verona, oppure Giunta Opus Dei?

Giunta PD a Verona, oppure Giunta Opus Dei?

Si racconta che il PD abbia espugnato Verona. Eppure i suoi attivisti non mostrano un eccessivo entusiasmo per la vittoria.
Anzi, alcuni di loro sono oggettivamente infuriati per le scelte fatte dal sindaco, Damiano Tommasi, e cominciano a sospettare di essere stati usati come dei taxi.
Damiano Tommasi non si era mai dichiarato di sinistra, o vicino al PD e ad alcuni dei loro cavalli di battaglia, come il gender e lo jus soli, ma aveva piuttosto  mantenuto un cauto silenzio, sfoggiando costantemente un enigmatico sorriso, che ci ricordava la Gioconda.
La rabbia degli attivisti PD dopo le sue scelte per le posizioni nella giunta sono comprensibili. Questa vede il predominio di membri, simpatizzanti o aderenti, della Opus Dei. Anche il vecchio sindaco, Federico Sboarina, era un Opus Dei, ma le scelte di Tommasi, attivo membro Opus Dei, paiono essere state guidate più dalla sua appartenenza all’ordine creato da San Josemaria Escrivà, che alla partitica.
Niente di male, anzi, tranquillizzante, essendo l’Opus Dei un ordine benefico di grande spessore morale, che fa tutto alla luce del sole. Dobbiamo dimenticare Il Codice da Vinci, scritto da quel analfabeta di ritorno di Dan Brown.

 

 

La poesia di Rudyard Kipling, intitolata IF, la dedichiamo all’attuale Sindaco di Verona, Federico Sboarina, uomo giusto e coraggioso

La poesia di Rudyard Kipling, intitolata IF, la dedichiamo all’attuale Sindaco di Verona, Federico Sboarina, uomo giusto e coraggioso

S’intitola IF, ovvero SE, questa popolare poesia scritta da Rudyard Kipling nel 1895 e poi pubblicata nel 1910 nel suo libro intitolato “Rewards and Fairies”. L’autore la dedicò al suo unico figlio, John Kipling (1897-1915) tragicamente morto nella Battaglia di Loos, saltando fuori da una trincea.

Quel SE ha certamente origine dal mondo classico greco. Infatti, quella fu la risposta che il Senato spartano diede a una fiorita lettera di minacce inviata da Filippo di Macedonia, padre di Alessandro Magno, nella quale diceva che se fosse entrato nel Peloponneso con il suo esercito avrebbe distrutto Sparta e schiavizzati tutti i suoi cittadini.

Il Senato spartano rispose con una lettera nella quale scrissero solo: Se.

Nel leggerla Filippo capì che, pur in decadenza, gli spartani meritavano rispetto per il loro spirito e per il loro coraggio.

Indro Montanelli scrisse di aver modellato la propria esistenza su quella poesia e le stiliste romane “Sorelle Fontana” produssero un profumo intitiolato IF con all’interno il testo di questo stupendo inno al coraggio e alla coerenza.

 

SE

Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
L’hanno persa e danno la colpa a te;

Se puoi aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.

Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,

Se sai incontrare il Successo e la Sconfitta
E trattare questi due impostori allo stesso modo.

Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai pronunciato
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli umili,
O osservare le cose per le quali hai dato la tua vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
E perdere, e ricominciare daccapo
Senza mai pronunciare una parola sulla tua perdita.

Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
A sorreggerti anche quando sono esausti,
E così resistere quando in te non c’è più nulla
Tranne la tua Volontà che ti ordina: “Resisti!”.

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.

Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore a ciascuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che contiene,
E, cosa più importante, sarai un Uomo, figlio mio!

 

Ecco la versioone originale:

 

IF

If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don’t deal in lies,
Or being hated, don’t give way to hating,
And yet don’t look too good, nor talk too wise;

If you can dream and not make dreams your master;
If you can think and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you’ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build ‘em up with worn-out tools;

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: “Hold on!”

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings-nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds’ worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that’s in it,
And-which is more-you’ll be a Man, my son!

Con Sboarina per impedire alla corrosiva ideologia gender e dell’eutanasia di entrare nelle nostre scuole e nella nostra società

Con Sboarina per impedire alla corrosiva ideologia gender e dell’eutanasia di entrare nelle nostre scuole e nella nostra società

Questo è un punto del programma di Damiano Tommasi per diventare sindaco di Verona
2.8. TUTELA Proponiamo l’adesione del Comune di Verona alla «Carta RE.A.DY». Un accordo sottoscritto da altre città [Trento, Padova, Mantova e Belluno] che si propone di promuovere la condivisione e l’interscambio di buone prassi finalizzate alla tutela dei diritti umani e alla promozione di una cultura sociale del rispetto e della valorizzazione delle differenze “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. (art.3 – Costituzione Italiana).
Non lo avevamo mai letto il suo programma, ma c’è chi lo ha fatto, e quel riferimento alla Carta RE.A.DY è davvero molto inquietante.
Si obietta che nello statuto della RE.A.DY non esista nulla di disdicevole o di negativo. Certo, ma l’elenco di gruppi con uno statuto immacolato che poi hanno operato contrariamente alla decenza è lunghissimo.
Questo è chiaramente il caso con RE.A.DY e ci vuol poco per scoprirlo. Ecco il trionfalistico annuncio dell’adesione del comune di Reggio Calabria, avvenuta due mesi fa, a tale società e quali siano effettivamente i suoi scopi:

“La delibera, approvata nei giorni scorsi dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, è stata proposta dal consigliere metropolitano delegato alle pari opportunità, Filippo Quartuccio, che in una nota sottolinea “l’ulteriore passo in vanati compiuto dall’Ente in termini di civiltà e riconoscimento dei diritti delle persone. “E’ con grande entusiasmo – ha affermato Quartuccio – che oggi mi trovo a commentare il via libera ad un documento che, di fatto, segna una nuova tappa importante nell’affermazione di principi fondamentali, inviolabili ed irrinunciabili. Fin dal nostro insediamento, infatti, abbiamo intrapreso una strada che ci pone al fianco di ogni cittadino che, a prescindere dai propri orientamenti, non è mai lasciato indietro o da solo”.

“”Ready” – ha specificato Quartuccio – si pone l’obiettivo di individuare e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender, realizzate da Pubbliche Amministrazioni a livello locale. Per l’amministrazione, quindi, è stato pressoché naturale aderirvi considerato quanto fatto in passato anche col sostegno al progetto, vinto da Arcigay, per la realizzazione del Centro anti discriminazioni. Del resto, fra le finalità di “Ready” vi sono quelle di contribuire alla diffusione di buone prassi, su tutto il territorio nazionale, mettendo in rete e supportando le Pubbliche amministrazioni impegnate nella promozione e nel riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt. Per questo motivo – ha proseguito il consigliere – la Città metropolitana continuerà ad intraprendere percorsi istituzionali, con le realtà locali, per sensibilizzare il territorio su temi riguardanti le discriminazioni derivanti dall’orientamento sessuale”.

Ecco il testo completo dell’articolo:
https://amp.reggiotoday.it/cronaca/ready-discriminazioni-comune-adesione-ready.html
In pratica ogni Comune d’Italia dovrebbe sopportare che questa società privata vegli sulle proprie delibere e approvi il suo operato, in base alla loro ideologia d’ispirazione omosessuale (perché questo vuol dire gender).
Recentemente, il Vescovo uscente di Verona, Giuseppe Zenti,  solitamente molto misurato, ha inviato una lettera ai parroci invitandoli a non unirsi a queste follie d’importazione. Questo ha sollevato un polverone, perché Tommasi e i suoi promotori si sono sentiti direttamente chiamati in causa, e poi la polemica è fiorita a livello nazionale. Ma il povero successore di San Zeno stava parlando in termini generali, diceva che, in quanto cristiani non possiamo accettare certe prese di posizioni sulla vita e sull’educazione contrarie alla Bibbia e al Vangelo, sennò non si fa più parte del gregge. Non ha mai detto “non votate Tommasi e votate Sboarina”, anche se alla fine ogni buon cristiano dovrebbe far questo, a meno che Tommasi ritiri la sua proposta relativa a RE.A:DY e dica: “Scusate, sono stato mal consigliato”.
Gesù Cristo, che non sosteneva né Tommasi né  Sboarina, fu durissimo su questi temi, addirittura feroce e violento.
“Chi invece fa cadere uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo a motivo delle trappole! È inevitabile che vengano trappole, ma guai all’uomo a causa del quale la trappola viene! Se la tua mano o il tuo piede ti fanno cadere, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti fa cadere, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geenna del fuoco (Mt 18,6-9)”.
Ripensare alla Copertura dell’Arena. Sboarina mostri coraggio.

Ripensare alla Copertura dell’Arena. Sboarina mostri coraggio.

 

Il sindaco Sboarina aveva rinunciato alla copertura dell’Arena, visto il parere negativo della Sovraintendenza.

Ebbene ci auguriamo che con il nuovo mandato ripenserà al progetto, perché una copertura (velarius) i romani l’hanno sempre usata per proteggere gli spettatori dal sole e dalla pioggia.

Una copertura permetterebbe l’uso dell’Arena per dodici mesi all’anno, con un notevole profitto per l’economia cittadina.

Risale al primo febbraio 2017 l’annuncio del progetto vincitore insieme al secondo e terzo classificato del Concorso internazionale di idee lanciato nel 2016 dal Comune di Verona alla comunità internazionale di architetti ed ingegneri. Quello dei tedeschi Gmp Architekten in associazione con SBP (schlaich bergermann partner) aveva colto nel segno riuscendo a – riprendendo le parole scritte nel bando del concorso – a «fare una sintesi tra qualità e coerenza della soluzione architettonica funzionale e ambientale; reversibilità della soluzione proposta e compatibilità con le strutture dell’Arena; compatibilità con gli aspetti di sicurezza e capienza dell’Anfiteatro; tipologia dei materiali proposti; componente tecnologica degli impianti».

Il progetto prevedeva un anello perimetrale poggiato sul bordo superiore dell’Arena per raccogliere i teli di copertura, disposti su un solo ordine di cavi, consentendo un rapido mutamento di assetto da aperto a chiuso. La proposta, riprendendo le parole dei progettisti, si assicurava di «presentare margini di miglioramento per quanto riguarda i collegamenti della copertura con le strutture in sommità dell’Arena, collegamenti che nella configurazione attuale incidono sulle strutture dell’Anfiteatro».

La Sovrintendenza invece, al termine di un percorso di valutazione durato un anno e mezzo, aveva giudicato troppo invasiva la presenza dei sostegni verticali per il velario e ritenuto che il progetto non tiene conto del sistema complesso dell’Anfiteatro, producendo anche un’alterazione visiva del monumento, invadendo le strutture storiche per la creazione dei sostegni delle intelaiature.

Si potrebbero rivedere uno o più degli 84 progetti presentati e selezionare quello ancor meno invasivo e più efficiente. Esortiamo Federico Sboarina, durante il suo secondo mandato, a mostrare coraggio. Con la guerra in Ucraina e il post pandemia bisognerà esplorare vie nuove per il bene della città e della Nazione.

 

Massimo Mariotti loda Acque Veronesi per il l’intervento a Veronetta

Massimo Mariotti loda Acque Veronesi per il l’intervento a Veronetta

“Un altro progetto importante, esempio di una politica concreta e vicina ai cittadini”: così Massimo Mariotti, candidato al consiglio comunale per Fratelli d’Italia, commenta il recente piano di Comune e Acque Veronesi per contrastare agli allagamenti a Veronetta.

“Questa è un’ottima notizia e una soluzione definitiva contro agli allagamenti nel quartiere di Veronetta: il progetto per il rafforzamento del sistema di raccolta delle acque piovane nei punti critici di via XX Settembre, via Mazza e via Campofiore metterà la parola fine ai disagi e ai problemi del quartiere, particolarmente colpito dagli allagamenti in presenza dei forti acquazzoni degli ultimi anni.”

“Realizzando a monte di via Museo una nuova condotta per captare il carico proveniente da Porta Vescovo e convogliandolo direttamente in Adige, consentirà di alleggerire mediante sfioro anche il collettore 8M con un nuovo scarico nel fiume, rafforzando del sistema di raccolta delle acque piovane. Si tratta di un intervento di fondamentale importanza se si considera che negli ultimi anni questa zona della città è stata particolarmente colpita dagli allagamenti a causa di un sistema di raccolta troppo vecchio, al quale non sono mai stati previsti interventi di miglioramento sostanziale dalle amministrazioni precedenti”. – continua Mariotti.

Conclude Mariotti: “Faccio i miei complimenti al Sindaco, che ancora una volta si conferma vicino ai cittadini e dimostra di occuparsi dei problemi pratici della città, a differenza di certi candidati che perdono tempo a gettare fango sull’operato di questa amministrazione e, nonostante abbiano avuto l’opportunità di governare per molto tempo Verona, non hanno i necessari interventi per il miglioramento e la crescita della città”.

Servono fatti, non chiacchiere, perché con la pandemia e la guerra in Ucraina ci fanno scivolare verso tempi difficili, ed è indispensabile focalizzare gli interventi, per non sprecare energie e risorse.