Immigrazione selvaggia e sanità

Immigrazione selvaggia e sanità

Si parla molto delle mancanze della nostra sanità ma pochi, neppure la Lega, sottolineano un fatto estremamente importante e che risulta collegato al problema degli sbarchi fuori controllo nel Sud e delle frontiere colabrodo a settentrione.

Il problema è che tutta la massa di questa immigrazione verrà presa in carico gratuitamente dal nostro servizio sanitario. Basta andare in un pronto soccorso di un ospedale per osservare il grande numero di extracomunitari che vi vengono curati, spesso senza che neppure abbiano un cartellino sanitario. Parliamo di centinaia di milioni di euro ogni anno. Molti di questi extracomunitari arrivano da Paesi dove è comune il matrimonio fra cugini e questo crea un forte incremento di malattie di origine genetica, che dovranno in qualche modo essere prese in carico dalla nostra sanità.

La reazione delle forze politiche nazionali è quello dello struzzo, ma i soldi alla fine andranno tirati fuori e il Governo li dovrà andare a prendere dalle tasche dei lavoratori. Per questo è da “mondo al contrario” che i nostri sindacati siano così a favore della immigrazione selvaggia, che va tutta a discapito delle classi più povere del nostro Paese.

Donald Trump ha vinto le elezioni negli USA soprattutto per questo motivo: perché la massa degli immigrati del Sud America e i cittadini più poveri americani vengono assistiti gratuitamente a spese della classe media americana, che con il partito democratico al potere si  è sentita cornuta e mazziata.

Questo è un avvertimento molto chiaro dal quale dovrebbero trarre insegnamento anche il PD e la CGIL.

 

Il conte Gian Rinaldo Carli. Un grande erudito e uomo di scienza

Il conte Gian Rinaldo Carli. Un grande erudito e uomo di scienza

 

Ca’ Rezzonico Sala del trono ritratto di Gianrinaldo di Bartolomeo Nazzari

 

Gian Rinaldo Carli (Capodistria, 11 aprile 1720 – Milano, 22 febbraio 1795) è stato uno scrittore, economista, storico, filosofo e numismatico italiano, di origine istriana, fu molto celebre nei sui tempi.

Figlio del conte Rinaldo e della nobildonna Cecilia Imberti, entrambi capodistriani, Gian Rinaldo frequenta nella sua città natale l’Istituto Giustinopolitano, oggi liceo-ginnasio che porta il suo nome, rivelando una netta predisposizione sia per le Lettere sia per le Scienze. Quindicenne, verrà inviato a Flambro (oggi frazione di Talmassons), in Friuli, per seguire i corsi di Scienze esatte dell’abate Giuseppe Bini con il quale manterrà una relazione epistolare anche quando, un anno e mezzo più tardi, si trasferirà prima a Modena, dove avrà come maestro Ludovico Antonio Muratori, poi a Verona, dove entra in contatto con Scipione Maffei.

Nel 1738 intraprende gli studi di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova, facendosi subito notare per l’intelligenza e la vastità di cultura tanto da essere ammesso, appena ventenne, nell’Accademia dei Ricovrati. I suoi interessi sono però orientati verso le scienze, la storia e le lettere classiche: di questo periodo sono i saggi l’Aurora Boreale (1738) le Antichità di Capodistria (1741) e l’Indole del teatro tragico antico e moderno 1743). È di quel periodo Osservazioni sulla musica antica e moderna, breve trattato scritto nel (1743, ma pubblicato solo quarant’anni più tardi), che indirizzò all’amico e corregionale, il violinista Giuseppe Tartini.

Nel 1744 viene rappresentato a Venezia un suo dramma mitologico: l’Ifigenia in Tauride. Un anno più tardi le autorità universitarie istituiscono una cattedra di Scienza nautica che affidano al giovane erudito capodistriano.

Trasferitosi a Padova, il Carli resterà fino al 1751, alternando la sua attività di insegnante e di letterato. In quegli anni vengono infatti dati alle stampe alcune importanti opere fra cui:  Andropologia, ovvero della società e della felicità, composizione didascalica in parte influenzata dagli ideali illuministi che in quegli anni si stavano diffondendo in Italia e nell’Europa tutta.

I suoi lavori giovanili nascono da interessi sviluppati negli ambienti dotti che aveva avvicinato, e in questi è notevole il proposito di rinnovare la storiografia tradizionale istriarna: nel Della spedizione degli Argonauti in Colco, (Venezia 1745, ma scritto tra il 1739 e il 1743)affronta dibattuti problemi di cronologia, dei quali si era occupato pure Newton, e insieme critica la tradizione secondo cui le cittadine dell’Istria sarebbero state fondate in conseguenza di quella mitica spedizione; nel Delle antichità di Capodistria (in Raccolta di opuscoli scient. e filologici…, XXVIII, Venezia 1743)confuta la tradizione del primato capodistriano sulla penisola, e asserisce che la città doveva il nome al solo fatto di essere situata al capo dell’Istria. La stesura di questa operetta gli dette occasione di farsi conoscere dal Muratori.

Nel 1751, il trentunenne professore pubblica due saggi che costituiranno la base delle sue concezioni economiche in età matura: Dell’origine e commercio delle monete e il Osservazioni preventive al piano delle monete.

Il Carli decide poi di abbandonare l’insegnamento e rientrare nella sua Capodistria natale. La morte della moglie, una nobildonna veneta spentasi di tubercolosi a soli venticinque anni di età (1749) (che egli commemorerà in un toccante manoscritto biografico), la responsabilità di un figlio, restato orfano di madre alla tenerissima età di un anno e mezzo e forse anche la nostalgia per la propria terra, lo spingono a prendere tale decisione. Ma nella città istriana Carli resterà solo due anni, alternando la quieta vita nella dimora paterna a frequenti soggiorni trascorsi a Pola e a Trieste. Nel 1753, le sollecitazioni di amici e conoscenti, unitamente al grande successo e diffusione che stanno ottenendo le sue opere, e principalmente i due saggi di economia recentemente pubblicati, lo inducono ad abbandonare nuovamente l’Istria e a stabilire la propria residenza prima a Milano, poi in Toscana, dove viene dato alle stampe il Saggio politico ed economico sopra la Toscana del 1757. In quest’opera di ampio respiro l’autore, prendendo spunto da situazioni di ambito locale, finisce con l’impostare un discorso di carattere generale sulla produzione della ricchezza in uno Stato moderno e su tutti gli ostacoli (dazi, balzelli, leggi anacronistiche o chiaramente inique, particolarismi locali ecc.) che ne impediscono lo sviluppo. L’incontro fra il pensatore capodistriano e le idee e i fermenti di matrice illuminista che percorrono l’Italia del tempo si realizza in questo saggio pienamente.

In quegli anni (1754-1760) vede la luce anche la sua opera più celebre: Delle monete e delle Istituzioni delle zecche d’Italia, opera monumentale e sintesi di storia, diritto e scienza delle finanze. L’opera, tradotta successivamente nelle grandi lingue di cultura dell’Europa del tempo diverrà essa stessa stimolo per un ulteriore sviluppo degli studi economici e finanziari in molte università italiane e straniere ed esercita ancora influenze sugli studi economici internazionali.

Lasciata anche la Toscana (1758) Carli si trasferisce prima a Venezia per occuparsi dei cospicui beni della defunta moglie, poi, dal 1763, nuovamente in Istria, e, nella primavera del 1765 a Parma. Nell’autunno di quello stesso anno il ministro austriaco Kaunitz-Rietberg gli propone di assumere la presidenza del Supremo Consiglio dell’Economia del Ducato di Milano, entità statuale dominata all’epoca dagli Asburgo.[2]. Lo studioso capodistriano accetta, e, presa una casa in affitto a Milano, svolgerà quest’incarico per ben quindici anni, al termine dei quali si ritirerà a vita privata.

È questo un periodo fondamentale per la sua attività di economista e di saggista. Nel 1765 sul n.2 de Il Caffè esce Della patria degli Italiani un celeberrimo articolo sui difetti e le idiosincrasie degli italiani del tempo. L’articolo, pubblicato sotto forma anonima e per lungo tempo attribuito all’amico Pietro Verri, riveste un’importanza storica decisiva perché verrà ripreso nell’Ottocento e sarà fonte di ispirazione per tanti patrioti italiani di convinzioni liberali. Vi si immagina di una persona anonima che, entrata in un caffè di Milano, venga apostrofata come “forestiera” da Alcibiade un altro avventore, non essendo Milanese, a cui il forestiero ribatterà: “Un italiano in Italia non è mai forestiero”.

Nella seconda metà degli anni sessanta e per tutti gli anni settanta del settecento la sua produzione avrà un’attinenza sempre più stretta all’alto incarico da lui ricoperto vertendo soprattutto su temi di carattere economico-finanziario. Fra le numerose pubblicazioni di questo periodo una menzione particolare va fatta a: Osservazioni preventive intorno alle monete di Milano, le Nuove osservazioni sullo studio delle monete, Del libero commercio dei grani e, in polemica con Pietro Verri, Nuove osservazioni sulla riforma delle monete.

Nel 1780, dopo quindici anni di ininterrotto servizio come uno fra i massimi responsabili della politica economica e finanziaria imperiale nello Stato milanese, Carli rinuncia ad ogni incarico pubblico, potendosi in tal modo consacrare interamente ai suoi studi scientifici, economici e storici. Fra questi ultimi è doveroso citare le Lettere americane (1780) sullo sviluppo delle civiltà precolombiane e le similitudini fra queste e il mondo occidentale. Grande interesse in Italia e all’estero suscitano anche i cinque volumi Delle antichità italiche (1788), opera d’ampio respiro, in cui l’autore tratteggia un’erudita sintesi della storia delle passate grandezze dell’Italia, dagli Etruschi fino al XIV secolo. La rassegna comprende naturalmente anche Istria e Dalmazia, percepite come parte integrante d’Italia e in qualche modo riecheggia i grandi temi cari al Muratori, suo maestro in gioventù. Nel 1794 l’erudito dà alle stampe un polemico libello contro Jean Jacques Rousseau e il suo pensiero: Della disuguaglianza fisica, morale e civile fra gli uomini. Questa sarà la sua ultima fatica letteraria. Pochi mesi più tardi, nel febbraio del 1795, Gian Rinaldo Carli si spegne a Milano (secondo altre fonti, a Cusano, oggi Cusano Milanino) all’età di settantacinque anni, non ancora compiuti.

In politica Carli fu tuttavia un moderato, legato idealmente al pre-illuminismo del Muratori e del Maffei e profondamente influenzato dall’appartenenza a un’aristocrazia, quella istriana, di origine veneto-coloniale, fondamentalmente mercantile e cosmopolita.

Alieno da ideali rivoluzionari, polemizzò ripetutamente con Jean Jacques Rousseau e con lo stesso Verri. La sua indubbia italianità non gli impedì di vedere nella monarchia asburgica e nel riformismo moderato teresiano e giuseppino un fattore di progresso per Milano e gli altri paesi posti sotto il dominio austriaco. Egli stesso si fece portatore di una politica economica e finanziaria non audace, ma efficace, cercando sempre di raggiungere, nella sua veste di Presidente del Supremo Consiglio d’Economia dello Stato milanese compromessi accettabili sia con il governo vicereale che con quello centrale, a Vienna.

Nell’ultima parte della sua vita tuttavia, dopo aver rinunciato al prestigioso incarico che ricopriva, Gian Rinaldo Carli si allontanò gradualmente dal riformismo illuminato che aveva contraddistinto la sua attività di scrittore, economista e uomo politico, per arroccarsi su posizioni sempre più conservatrici. Lo scoppio della Rivoluzione francese e il cieco furore mostrato dai patrioti giacobini nei confronti delle classi aristocratiche determinarono una vera e propria rottura con gli ideali dei Philosophes, testimoniato dal suo ultimo pamphlet contro Jean Jacques Rousseau e lo spirito dei lumi.

Dobbiamo ringraziare uomini come Gian Rinaldo Carli per il progresso filosofico e scientifico che contraddistingue la nostra epoca moderna.

OPEN FACTORY. LA LOGISTICA APRE LE PORTE A INTERESSATI E CURIOSI

OPEN FACTORY. LA LOGISTICA APRE LE PORTE A INTERESSATI E CURIOSI

G. Allegri, il Presidente Matteo Gasparato, N.Boaretti, P.L. Toffalori

L’Interporto di Verona (Consorzio ZAI), Gruber Logistics e l’Aeroporto Valerio Catullo aderiscono ad Open Factory ed aprono le proprie porte a curiosi e interessati.

Open Factory è il più importante opening di turismo industriale e cultura manifatturiera in Italia: un’iniziativa che si tiene in presenza e in versione digitale, aprendo le porte delle aziende a chiunque voglia partecipare. Open Factory serve a raccontare le aziende, a rafforzare il legame con le comunità e con i propri collaboratori, a far percepire che anche in un momento di difficoltà le fabbriche e i servizi, elementi fondamentali per il futuro del Paese, sono un valore per tutti.

“La logistica è il collegamento tra domanda e offerta. È il modo attraverso il quale, qualunque bene raggiunge la persona che lo desidera.

Seppur presente in qualunque nostra attività, la logistica resta nascosta e non si comprende il valore che questa esprime. Open factory diventa così un’occasione unica per aprire le porte della logistica a chiunque voglia saperne di più” spiega Marcello Corazzola, Managing Director di Gruber Logistics, che proprio in occasione delle giornate di Open Factory inaugurerà ufficialmente la sua nuova sede di Verona.

Matteo Gasparato, Presidente dell’Interporto Quadrante Europa, spiega inoltre il ruolo strategico giocato dall’Interporto nell’economia Europea “posto all’incrocio delle autostrade del Brennero (direttrice nord-sud) e Serenissima (direttrice ovest-est), nonché all’incrocio delle corrispondenti linee ferroviarie, e in prossimità dell’Aeroporto di Verona-Villafranca, l’Interporto Quadrante Europa permette ogni anno il transito di oltre 8 milioni di tonnellate di merci su ferrovia e 20 milioni di tonnellate su gomma. All’interno dell’Interporto sono oggi insediate oltre 120 aziende con 13.000 addetti (diretti e indiretti) facendone uno dei principali interporti multimodali a livello Europeo”.

Open Factory si terrà nel fine settimana del 23/24 novembre e ha da pochi giorni aperto le iscrizioni.

Il caccia Typhoon sta per essere messo fuori produzione?

Il caccia Typhoon sta per essere messo fuori produzione?

Le linee di assemblaggio a Warton in Inghilterra sono senza nuovi ordini e il futuro del caccia eurofighter è in dubbio, il che vorraà dire la perdita di lavoro per 100.000 dipendenti in Europa e circa 20.000 in Italia. L’Italia possiede 120 caccia di questo tipo.

Il Typhoon, entrato in servizio nel 2003, è stato sviluppato da un consorzio europeo composto da Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. Gli accordi di produzione sono di tipo misto, con il contributo di ogni nazione partner. Airbus Germania fornisce la sezione centrale della fusoliera, Airbus Spagna l’ala destra, BAE Systems la fusoliera anteriore, la pinna e, insieme all’italiana Leonardo, la fusoliera posteriore. Leonardo produce anche l’ala sinistra. I motori gemelli sono costruiti da un consorzio di aziende europee che comprende Rolls-Royce.
Le linee di assemblaggio finale sono quattro. BAE e Leonardo producono l’aereo a Warton, nel Lancashire. Si tratta di una produzione enorme e complessa, che garantisce 100.000 posti di lavoro in Europa, di cui 25.000 nel Regno Unito. Sono coinvolte 400 aziende. Con una vita utile prevista fino al 2060, i nuovi ordini sono fondamentali per mantenere le linee di produzione in movimento.
Finora il Typhoon è stato un successo. Oltre agli acquisti dei membri del consorzio (680 aerei), sono arrivati ordini anche da Austria (15), Qatar (24), Arabia Saudita (72), Kuwait (28) e Oman (12). Il numero elevato di ordini è dovuto in parte al fatto che tutti i progressi dell’avionica e di altre tecnologie sono stati incorporati come aggiornamenti del modello base, garantendo sempre la capacità del Typhoon contro potenziali forze aeree avversarie.

La RAF ha ordinato tre tranche di Typhoon, per un totale di 160 esemplari, i primi solo in versione da difesa aerea, ma successivamente anche in versione da attacco al suolo. L’ultimo ordine della RAF risale però al 2009. È disponibile una quarta tranche che la Germania ha già ordinato. Attualmente il Regno Unito è l’unico membro del consorzio a non avere un nuovo ordine di jet Typhoon.
Il consorzio Typhoon si trova ad affrontare una forte concorrenza, principalmente con l’F-35 statunitense e il Rafale francese. L’Arabia Saudita, ad esempio, che ha speso miliardi di dollari per il caccia Tornado e poi per i Typhoon, oltre che per gli aerei statunitensi, sta ora considerando l’acquisto di 54 Rafale.

Tuttavia, questa non è necessariamente una cattiva notizia per il Typhoon. Come ha sottolineato Paul Beaver, analista veterano della difesa e storico dell’aviazione: “L’Arabia Saudita copre sempre le sue scommesse. Compreranno altri Typhoon”.

Un ordine nazionale non solo soddisferà un requisito militare per la RAF in questi tempi instabili, ma garantirà anche che le competenze vitali necessarie per costruire la prossima generazione di aerei [Tempest] siano mantenute a Warton”, ha scritto. Senza un ordine nazionale per il Typhoon, non ci sarà alcun GCAP a causa della perdita delle competenze necessarie per costruire e far volare gli aerei”.

La Cina ha recentemente presentato il suo caccia Shenyang J-35A. Presenta notevoli somiglianze con il caccia d’attacco congiunto statunitense F-35, anche se non si potrebbe mai definire una copia diretta. È stato presentato questa settimana all’airshow di Zhuhai, nella provincia meridionale del Guangdong.

Ciò significa che la Cina dispone ora di due caccia stealth di quinta generazione – il J-35A e il J-20 – diventando così solo il secondo Paese al mondo a possedere due velivoli così tecnologicamente avanzati. Gli Stati Uniti hanno l’F-35 e l’F-22. La Russia ha solo un caccia stealth, il Sukhoi Su-57, ma ne sta sviluppando un secondo chiamato Su-75 Checkmate.

I sindacati dovrebbero proteggere i salari non ragionare dei massimi sistemi

I sindacati dovrebbero proteggere i salari non ragionare dei massimi sistemi

E’ stupefacente notare che i sindacati italiani, invece che occuparsi degli scarsi salari degli operai e degli impiegati, vogliano spalancare le frontiere per fare entrare più lavoratori in miseria che sottrarranno i lavori poveri e mal pagati agli italiani. Così facendo impediranno la crescita dei salari. Si dice che molti lavori non li vogliono fare gli italiani, ma bisogna aggiungere che non li fanno a quel livello di salari…li farebbero se meglio pagati.

La maggior parte degli esperti sostiene che la globalizzazione diffonde la ricchezza, facendo uscire le persone dalla povertà e avvicinando le nazioni. Ma in questo momento alcuni politici e i loro sostenitori sostengono che essa non fa altro che aumentare le disuguaglianze.

All’inizio degli anni ’90 gli Stati Uniti rappresentavano il 30% della produzione manifatturiera, conservando la posizione di primo produttore industriale mondiale che deteneva da quasi cento anni. All’epoca la Cina produceva solo il 5% della produzione manifatturiera mondiale.

Oggi la situazione si è completamente ribaltata. La Cina produce il 35% della produzione manifatturiera e gli Stati Uniti solo il 10%. Aprendo le frontiere in maniera indiscriminata si mineranno i salari dei lavoratori locali, provocando instabilità sociale e mantenendo bassi i salari.

Lagarde le spara grosse per giustificare il cambiamento climatico

Lagarde le spara grosse per giustificare il cambiamento climatico

 

President of European Central Bank Christine Lagarde 

ROMA, 09 NOV – “Ondate di caldo moderate portano ad un aumento dell’inflazione nelle economie avanzate, con prezzi alimentari più alti, mentre ondate di caldo molto forti riducono l’inflazione, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (Cpi), di 0,6 punti percentuali dopo due anni. C’è un effetto negativo sulla domanda”. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, alla conferenza ‘Cigno Verde 2024’ circa l’impatto dei cambiamenti climatici sull’economia e sulla politica monetaria. “Nell’Eurozona abbiamo 20 Stati membri con una esposizione diversa all’impatto del cambiamento climatico, dovremmo anticipare che ciò porterà a una maggiore divergenza tra loro e questo non ci renderà la vita più facile”, ha spiegato la presidente della Bce.

Nomina Amministratore Unico Zailog Scarl

Nomina Amministratore Unico Zailog Scarl

 

 

L’Assemblea della società Zailog Scarl, nella giornata di ieri, ha nominato il nuovo Amministratore Unico per il triennio 2024-2026 indicando su proposta dei soci Consorzio Zai e Quadrante Servizi la Signora Carla Giacomazzi già sindaco di Ferrara di monte Baldo.
L’Assemblea ringrazia l’Amministratore Unico uscente, Maurizio Filippi per il prezioso lavoro svolto.
ZAILOG SCARL viene costituito nel 2016 dal Consorzio ZAI e da Quadrante Servizi per realizzare e stimolare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative e di nuovi modelli di processo (e di business) nei settori dei trasporti e della logistica, nonché il loro trasferimento all’industria italiana, ed in particolare alle imprese insediate ed operative nell’Interporto Quadrante Europa di Verona.
ZAILOG SCARL è il “braccio operativo” del Consorzio ZAI nella sua attività di supporto al Consiglio Direttivo su programmazione infrastrutture di logistica e trasporto merci, nonché per l’attuazione delle linee guida emanate dal Consiglio su azioni di coordinamento e pianificazione territoriale e di sviluppo di servizi di trasporto intermodale, comprendendo sia la promozione delle opportunità, sia l’incontro tra domanda e offerta, sia la ricerca di soluzioni tecnologiche e organizzative innovative per favorire il modal shift e la riduzione del traffico complessivo su gomma; promozione e competenza logistica: funzione “base”, tipica di iniziative quali i centri di competenza logistica, i quali fungono da “agente di sviluppo” del territorio, mediante attività di marketing territoriale quali la promozione dell’utilizzo di infrastrutture locali e la creazione di una solida base di conoscenza del settore, al fine di diffondere la conoscenza delle peculiarità della risorsa distributiva locale.

Nuova figuraccia della BCE e della Vestagher. Su Banca Mediolanum aveva ragione Silvio.

Nuova figuraccia della BCE e della Vestagher. Su Banca Mediolanum aveva ragione Silvio.

Margrethe Vestager

Altra cappellata presa da Margrethe Vestagher che da troppi anni fa immensi danni a Bruxelles, alla guida dell’Antitrust.  I suoi errori sono stati innumerevoli nel corso degli anni, a partire dallo stop del salvataggio Tercas da parte della Banca Popolare di Bari, dieci anni fa, che innescò una reazione a catena che fece saltare la Banca Popolare di Vicenza e la Veneto Banca.  Gianni Zonin, completamente innocente, venne accusato di ogni nefandezza ed è ancora sotto processo. Eppure, la Banca Popolare di Vicenza era sana e andava legittimamente salvata, non costretta a diventare una società per azioni nel giro di 18 mesi. Ma di questo misfatto dobbiamo ringraziare anche il duo Matteo Renzi e Carlo Padoan, e pure il governatore Zaia, che non picchiò i pugni sul tavolo.

Ne scrivemmo e qui ripostiamo per chi vuol ricordare

La BCE deve risarcire l’Italia per aver permesso l’assassinio delle Banche Venete – Giornale Cangrande

Questa è l’ultima sconfitta per la truce danese, che oggi si trova su tutti i quotidiani:

La Corte UE dà ragione a Fininvest: scongelata la quota dei Berlusconi in Mediolanum.
«È un giorno di trionfo, una vittoria senza condizioni. Un successo completo, che spazza via dieci anni di azioni ingiuste e infondate», ha commentato la presidente Marina Berlusconi.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dopo un decennio di battaglie legali, ha dato ragione a Fininvest e a Silvio Berlusconi, scomparso nel 2023, restituendo alla holding che controlla le reti televisive di Mediaset il pieno possesso del 30% delle azioni di Banca Mediolanum. In sostanza, Fininvest potrà tornare a esercitare i propri diritti di voto nell’assemblea degli azionisti con l’intero pacchetto azionario detenuto nella banca della famiglia Doris. La vicenda ha avuto inizio nel 2014, quando la Banca d’Italia aveva imposto la sospensione dei diritti di voto e ordinato la vendita delle quote superiori al 9,99% possedute da Fininvest in Mediolanum, la società quotata in Borsa a cui faceva capo Banca Mediolanum. La misura era stata adottata in seguito alla condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale, che aveva compromesso i requisiti di onorabilità necessari per chi detiene partecipazioni rilevanti in un istituto bancario.

Una buona notizia che si somma al periodo molto positivo che sta vivendo Fininvest nel suo complesso. Partendo dai risultati finanziari di Mediaset for Europe, che controlla Canale 5, Italia 1, Rete 4, Mediaset España e una quota del 30% della tv tedesca Prosiebensat, che nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un utile netto di 104 milioni di euro, in aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2023, con ricavi netti consolidati pari a 1,476 miliardi (+7%).

«Siamo un modello unico in Europa. Anche in questo semestre abbiamo raggiunto risultati che superano ogni aspettativa», ha dichiarato l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi. Gli investitori hanno accolto positivamente i risultati: il titolo di classe B del gruppo televisivo, considerato il più rappresentativo, ha registrato un balzo del 15% in Borsa, raggiungendo 4,55 euro, il massimo degli ultimi due anni, invece all’apertura odierna il titolo registra una perdita intorno al 4%.

Mediolanum ha visto un lieve aumento, chiudendo la giornata con un +1,6% a 11,2 euro.uand

COMUNICATO STAMPA PROGETTO FVS-ELODIE – CONSORZIO ZAI

COMUNICATO STAMPA PROGETTO FVS-ELODIE – CONSORZIO ZAI

 

 

COMUNICATO STAMPA PROGETTO FVS-ELODIE – CONSORZIO ZAI

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il Decreto di ripartizione del cofinanziamento firmato in data 30/08/2024 dà il via al progetto FVS-ELODIE, promosso da UIR (Unione Interporti Riuniti), di cui Consorzio ZAI è partner. Esso prevede l’efficientamento di tutti gli interporti italiani per far sì che tutti possano essere dotati delle stesse tecnologie e migliorare la loro interoperabilità. Il progetto, oltre alla tecnologia degli interporti, prevede di sviluppare un connettore tra nodi per ottemperare ai dettami del regolamento EU 2021/1056, che istituisce un quadro giuridico per la comunicazione elettronica tra operatori pubblici e privati a livello comunitario.
In particolare il Consorzio ZAI, con un investimento di 1.024.500€ (finanziati al 50% dal PNRR), provvederà ad aumentare la cybersicurezza per assicurare il più alto livello di incolumità delle merci; ad installare nuove telecamere IP di sicurezza; a migliorare l’accesso all’Interporto attraverso un sistema moderno e integrato, per facilitare l’ingresso a insediati e operatori logistici; ad aggiungere nuove funzionalità nel Terminal Operating System, cuore pulsante delle operazioni logistiche dell’Interporto e ad aggiornare tutta l’infrastruttura di Rete.
Le nuove tecnologie e i processi ottimizzati consentiranno un flusso più rapido e affidabile delle merci presso l’Interporto Quadrante Europa di Verona, riducendo i tempi di attesa e migliorando la logistica complessiva dell’Interporto. L’Interporto sarà quindi pienamente conforme alle normative europee in materia di sicurezza informatica. Infine, la digitalizzazione dei processi consentirà una tracciabilità più accurata delle operazioni. Con una logistica più efficiente, una sicurezza rafforzata e processi snelliti, l’Interporto sarà in grado di mantenere la sua posizione di leadership nel panorama italiano ed europeo.

DICHIARAZIONE MATTEO GASPARATO – PRESIDENTE UIR E CONSORZIO ZAI
“L’assegnazione dei fondi per la digitalizzazione degli Interporti – sottolinea il Presidente della UIR e di Consorzio ZAI, Matteo Gasparato – ha un notevole rilievo, per una molteplicità di profili.
Innanzitutto, testimonia la costante attenzione e la considerazione che l’attuale Governo ha nei confronti della rete interportuale italiana.
Difatti, questo finanziamento con fondi PNNR, che ha l’obiettivo di digitalizzare la catena logistica, segue precedenti provvedimenti a sostegno, sempre del MIT, che hanno consentito agli interporti italiani di modernizzare e potenziare le loro infrastrutture. Va ricordato che negli ultimi anni il MIT ha erogato circa 115 milioni di euro per progetti riguardanti il settore, attivando cofinanziamenti pari a 145 milioni di euro e sostenendo un settore che ha dimostrato il suo ruolo di servizio essenziale, anche in una fase storica di grande difficoltà generale.
Infine, nota non trascurabile, va segnalata la grande vitalità della rete interportuale italiana, testimoniata dal fatto che ben 16 interporti hanno aderito al bando, ottenuto il finanziamento, investendo capitali propri”. Sono maturi – conclude il presidente Gasparato – i tempi affinchè si concluda positivamente l’iter parlamentare della Legge di riforma degli interporti”.

RELAZIONE DATI DI BILANCIO CONSORZIO ZAI ANNO 2023

RELAZIONE DATI DI BILANCIO CONSORZIO ZAI ANNO 2023

RELAZIONE DATI DI BILANCIO CONSORZIO ZAI ANNO 2023

I risultati economici e patrimoniali di bilancio del Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa confermano anche per l’anno 2023 un utile che, al lordo delle tasse (IRES ed IRAP), risulta pari ad € 1.040.000, mentre l’utile netto risulta pari ad € 810.000.

L’utile è stato realizzato pur avendo tra i costi una tassazione di € 925.000 a titolo di IMU.

I ricavi derivanti dalle concessioni degli immobili si sono attestati a € 7.911.000 (incremento del 4,20% rispetto all’anno precedente) mentre i ricavi delle vendite immobiliari sono stati pari a circa € 2.893.000.

 

Il volume d’affari complessivo è passato da € 12.639.000 del 2022 ad € 12.091.000 del 2023 con una diminuzione delle vendite di aree.

L’indebitamento verso le banche è diminuito del 5,34% rispetto al 2022 e si è attestato a circa 6,5 milioni di euro.

PRINCIPALI INIZIATIVE ED ATTIVITA’ ANNO 2023

L’attività del Consorzio ZAI consiste nella promozione dello sviluppo industriale del comune di Verona, nella pianificazione urbanistica, nell’assetto, sistemazione e gestione delle zone industriali e logistiche, alla realizzazione ed al governo di grandi infrastrutture a servizio della produzione di beni e servizi.

In particolare nel 2023 il Consorzio ZAI ha ceduto aree urbanizzate per circa mq . 50.000 nella ZAI Storica (ZAI 1) nella ZAI Bassona (ZAI 2) e nell’interporto.

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Nel corso del 2023 è stato sottoscritto:

  • con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI) un “Protocollo d’Intesa relativo alla realizzazione del IV Modulo di Verona Quadrante Europa” per approfondire gli aspetti finanziari dell’opera e le più efficaci procedure operative funzionali alla messa in disponibilità delle aree;
  • con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI) e Quadrante Europa Terminal Gate un accordo per la realizzazione di due binari e l’installazione della quarta gru al Terzo Modulo del Quadrante Europa Terminal Gate.

Tali attività permetteranno all’interporto di Verona sia di aumentare fin da subito la propria capacità di terminalizzazione ferroviaria sia di poter essere pronto ad accogliere nuovi treni più lunghi e performanti non appena sarà realizzato il nuovo tunnel del Brennero previsto nel 2032.

Inoltre, il Consorzio ZAI ha proseguito nello sviluppo e nel potenziamento delle funzioni logistiche ed intermodali del Quadrante Europa con la conclusione della progettazione del nuovo terminale ferroviario da 750 metri (cosiddetto 4^ modulo terminal del Quadrante Europa) in collaborazione con ITALFERR/RFI, in virtù del progetto Veneto Intermodal cofinanziato al 50% da fondi CEF europei.

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È stato mantenuto il ruolo strategico nell’ambito logistico interportuale nazionale a seguito della riconferma, nel mese di ottobre 2023, a Presidente di UIR (Unione Interporti Riuniti), per il triennio 2023-2026 del Presidente del Consorzio ZAI.

Inoltre, questo Consiglio Direttivo ha costantemente presidiato e monitorato importanti organismi di rappresentanza nazionale quali F.I.C.E.I. (Federazione Italiana per i Consorzi di Sviluppo e Industrializzazione), ALIS e Federtrasporto.

È proseguito lo sviluppo dell’attività di ricerca di finanziamenti nazionali ed europei mediante la società ZAILOG scarl.

Si ricorda che tale società che vede tra i soci oltre al Consorzio ZAI (75%) anche la società Quadrante Servizi (25%), è stato costituito per realizzare e stimolare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative e di nuovi modelli di processo (e di business) nei settori dei trasporti e della logistica, nonché il loro trasferimento all’industria italiana, ed in particolare alle imprese insediate ed operative nelle aree dell’Interporto Quadrante Europa di Verona.

 

BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ 2023

 

A partire dal 2022, il Bilancio di Sostenibilità è entrato ufficialmente in vigore e rappresenta un impegno costante del Consorzio ZAI per i prossimi anni. Attraverso questo Bilancio di Sostenibilità, il Consorzio ZAI si propone di comunicare in modo innovativo le sue azioni volte a contribuire a un mondo più responsabile e sostenibile. Questo documento nasce come evoluzione naturale del Bilancio Sociale pubblicato dal 2003, ampliando la capacità dell’ente di evidenziare il suo contributo al miglioramento sociale, ambientale ed economico. L’impegno del Consorzio ZAI verso la sostenibilità si manifesta in varie forme, dalle azioni concrete per ridurre gli impatti ambientali al sostegno all’espansione economica del territorio, contribuendo così alla creazione di reddito e al sostentamento di migliaia di famiglie.

Il documento si concentra su diversi ambiti di azione, tra cui l’impegno del Consorzio ZAI per favorire l’equilibrio di genere a tutti i livelli lavorativi e la promozione della conciliazione vita-lavoro per migliorare la qualità di vita dei lavoratori e delle lavoratrici.

L’Interporto di Verona, gestito dal Consorzio ZAI, riveste un ruolo cardine nella promozione della sostenibilità ambientale e nella mitigazione dei cambiamenti climatici legati alle attività logistiche. Attraverso il trasporto intermodale, che permette l’interscambio tra le modalità gomma e ferro, l’Interporto contribuisce attivamente a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e degli inquinanti atmosferici.

Nel corso del 2023, l’Interporto di Verona ha movimentato un totale di 7.268.040 tonnellate di merci, equivalenti a 379.196 camion di cui ne è stata evitata la circolazione, apportando un significativo impatto positivo sull’ambiente, la congestione e l’incidentalità sulla rete stradale. Il successo di questo risultato si basa sull’efficace adozione dello shift modale promosso da Consorzio ZAI, con un totale di 2.850.000 chilometri percorsi nel 2023 con un servizio complessivo di 170 treni a settimana. Questo approccio enfatizza la sostenibilità e la responsabilità ambientale come elementi essenziali delle operazioni logistiche moderne. Il notevole risparmio di traffico su strada ha permesso di evitare l’emissione di 473.916 tonnellate di CO2 direttamente in atmosfera e la produzione di 415.388 grammi di polveri sottili (PM2,5) oltre che 14.788 kg di Nox, contribuendo in modo significativo a ridurre l’impatto ambientale del settore dei trasporti. Questi benefici ambientali possono essere considerati come risparmi economici ottenuti dalla società, valutati utilizzando parametri definiti nelle Linee Guida Europee. L’evitare di percorrere 2,85 milioni di chilometri su strada ha consentito di risparmiare 44,04 milioni di euro in costi relativi alle emissioni di CO2, oltre a 63,63 milioni di euro in costi legati agli inquinanti atmosferici (PMx, NOx, SOx, ecc.). Questi risultati dimostrano inequivocabilmente che il trasporto intermodale rappresenta una soluzione estremamente efficiente per migliorare le operazioni logistiche, riducendo al contempo l’impatto negativo sull’ambiente.

Il Consorzio ZAI si impegna a continuare su questa strada, lavorando con determinazione per un futuro in cui la sostenibilità sia al centro di ogni azione e decisione.

 

DICHIARAZIONE MATTEO GASPARATO, PRESIDENTE CONSORZIO ZAI

L’ottimo lavoro fatto in questi anni è sancito dai risultati presentati stamattina. Non solo abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo posti, ma li abbiamo superati in modo significativo, dimostrando la forza e la lungimiranza delle nostre scelte strategiche. Il grande impegno profuso è stato fondamentale per ottenere questi risultati. Questa presentazione è molto più che un semplice bilancio: è la testimonianza di un modello di crescita che unisce sviluppo economico, rispetto per l’ambiente e un forte senso di responsabilità sociale. Crediamo fermamente che il nostro approccio integrato sia la chiave per il successo sostenibile nel lungo periodo. Guardando al futuro, siamo convinti che continuare su questa strada sarà decisivo per rafforzare ulteriormente la posizione del Consorzio ZAI come principale motore di innovazione e sostenibilità per la città di Verona. Il nostro obiettivo è rimanere un punto di riferimento nel settore, promuovendo lo sviluppo sostenibile come valore imprescindibile per la crescita del nostro territorio.

 

DICHIARAZIONE ANDREA PRANDO, VICEPRESIDENTE CONSORZIO ZAI

Il Consorzio ZAI si conferma un ente solido e sano dal punto di vista economico, grazie a una gestione attenta e mirata che ha permesso di affrontare le sfide degli ultimi anni con equilibrio e lungimiranza. I dati che presentiamo oggi riflettono non solo una stabilità finanziaria, ma anche la capacità di investire in progetti strategici che rafforzano il nostro ruolo sul territorio veronese. Inoltre, il Consorzio ZAI durante gli ultimi anni ha investito notevoli risorse nella digitalizzazione delle strutture dell’Ente. Logistica, infatti, non vuol dire solamente movimentazione di merci, ma anche movimentazione di dati, e queste due cose è necessario che avanzino e si sviluppino di pari passo.

 

Verona, 10 settembre 2024