Anche le donne inglesi sono ossessionate dall’Impero Romano

Anche le donne inglesi sono ossessionate dall’Impero Romano

 

Piazza Armerina, mosaico del II sec. dopo Cristo.

Un articolo pubblicato su Spectator in risposta a un popolare post su Tiktok, nel quale le donne chiedono agli uomini quanto spesso pensino all’Impero Romano, dimostra che anche le donne ci pensano. Molti uomini hanno ammesso di pensarci ogni giorno; tre volte al giorno, ha detto uno. Uno ha confessato di essere ossessionato dagli acquedotti e dal fatto che avessero un cemento che poteva indurirsi più del nostro. Chi ha avuto l’idea avrebbero dovuto chiedere alle donne. Perché anche loro sono ossessionate dall’antica Roma.

La professoressa Mary Beard, grande storica dell’era classica (la ricordo per una sua recensione a un libro di  Alberto Angela, pubblicato in inglese, e dedicato a Roma antica. Lo aveva deriso, stracciato e poi calpestato i frammenti sotto ai suoi tacchi a spillo…) ha detto: “Devo confessare che probabilmente penso all’Impero Romano circa 50 volte al giorno…ma è quello che faccio. Ma non penso a uomini macho in tenuta militare o a oratori in toga. Certo, penso agli imperatori. Ma tendo a pensare di più alle donne, agli schiavi e alle persone comuni. Credo che le donne tendano a vedere un po’ sotto la superficie”.

Questo è il problema dell’Impero Romano. Era così grande e impressionante e durò così a lungo che si può scegliere quale parte di esso sognare ad occhi aperti. La classicista Daisy Dunn confessa: ‘Penso all’Impero Romano con una frequenza imbarazzante, non solo quando ne scrivo. Mi capita di trovarmi in un luogo inglese come un picnic, quando guardo il mio panino e improvvisamente chiedo ai miei amici: “Sapevate che i Romani avevano i panini? E avete visto i dipinti della pizza a Pompei?”. L’Impero Romano era tutt’altro che un paradiso per la maggior parte delle donne, ma il cibo era buono, la poesia emozionante e l’architettura pubblica era una fonte di orgoglio, il che è spesso più di quanto si possa dire oggi’.

Gli uomini probabilmente pensano all’Impero Romano più delle donne. Ma solo perché fino a poco tempo fa gli uomini – vergognosamente – erano più propensi a studiare i classici. In molte scuole, negli anni ’80, le ragazze non potevano nemmeno imparare il greco. Tutto questo è cambiato. Katie Walker, insegnante di latino, che ha studiato lettere classiche alla Westminster School e a Cambridge, è ossessionata dall’Impero Romano quanto i  maschi. ‘Raramente non penso all’Impero Romano’, dice. Oggi, ho avuto una conversazione con il mio costruttore sul fatto che la mia cantina ha un soffitto con volta a botte, proprio come le terme romane di Estepona; una chiacchierata con il mio zio medico di famiglia sulla derivazione di sacrum come osso sacro; ho ascoltato la sigla del Gladiatore in macchina; e ho pensato all’Epistola di Orazio a Mecenate, dove dice che restituirebbe tutto al suo patrono se fosse necessario, per essere libero. Ecco, proprio ora sto pensando se accettare un lavoro ben pagato, ma che potrebbe tarparmi le ali”.

Nel frattempo, Justin Warshaw KC, avvocato specializzato in diritto di famiglia, non riesce a smettere di pensare all’uso legale del latino. ‘Non riesco a ricordare l’ultimo giorno in cui non ho pensato a qualche aspetto del mondo greco-romano’, dice. Al lavoro, potrei fare una domanda ex parte, leggere la corrispondenza inter partes, guardare le vecchie relazioni legali con i loro riferimenti ai divorzi, redigere clausole dum casta negli accordi o ricordare che i decreti nisi sono stati sostituiti da ordini condizionali l’anno scorso. Poi, improvvisamente, mi ritrovo a pensare alla connessione tra le parole. C’è un legame tra sedizione, con la sua radice latina legata ai sedili, e στάσις, che significa rivoluzione in greco antico e fermata dell’autobus in greco moderno?”.

David Horspool, redattore di storia del Times Literary Supplement, afferma: “Ho raggiunto il picco della Romanitas quando leggevo religiosamente Asterix. Ho sempre pensato che quei Romani fossero pazzi. Oggi, mi piace passare altrettanto tempo a chiedermi perché, ad esempio, se Alessandro Magno stava ascoltando Aristotele, tutte quelle lezioni sulla filosofia, sulla natura e sul buon carattere gli fecero pensare: “Lo so, conquisterò il mondo”. Tutti gli ossessionati dell’Impero Romano, sia maschi che femmine, possono almeno essere d’accordo su una cosa: l’unica strada per andare avanti è quella per tornare indietro.

Una cosa è sfuggita agli amici di Spectator: le ragazze in bikini di Piazza Armerina, in Sicilia, che dimostrano la loro gioiosa libertà.

 

L’ Euro e l’impero romano

L’ Euro e l’impero romano

Ricevo e pubblico questa opinione da Angelo Paratico pur non condividendola.

 

L’uscita dall’euro in Italia vien vista come una cosa da leghisti o da neofascisti, non degna d’esser presa sul serio. Eppure il buon senso ci dovrebbe guidare verso uno studio più attento sui pro e sui contro di tale scelta, senza farci intimorire da accademici e uomini politici che pretendono di conoscere l’economia.

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