La nostra casa editrice ha pubblicato un libro nel quale si fa presente che il film vincitore del 79mo Leone d’Oro “All the beauty and the Bloodshed” (trad. Tutta la bellezza e lo spargimento di sangue) è un’opera meritevole di lode, perché mostra come David abbia potuto abbattere il gigante Golia, rappresentato dalla famiglia Sackler, ma che il problema che va a toccare è infinitamente più pesante. Infatti, il gigante Golia è stato solo ferito di striscio, non ucciso.
Eppure, il film non arriva nelle sale cinematografiche e nessuno più ne parla. Perché?
La regista, Laura Poitras ha documentato la lotta pluriennale di Nan Goldin contro i mercanti di droghe legalizzate negli Stati Uniti, rappresentati dalla famiglia Sackler. I Sackler, arricchitasi con la vendita di oppioidi, si son rifatti una verginità spacciandosi per mecenati d’arte. La loro Purdue Pharma, azienda produttrice dell’antidolorifico Oxycontin, responsabile della crisi di oppioidi che ha sconvolto gli Stati Uniti e ucciso più di 500.000 persone, è riuscita a farsi intitolare sette sale del Metropolitan Museum di New York e altre nel Museo del Louvre di Parigi. Il loro potere, e la loro impunità, affondano le loro radici nel corrosivo neoliberalismo che sta distruggendo il mondo.
Eppure, non si tratta solo della famiglia Sackler ma di un complesso sistema i cui rabidi guardiani appartengono alla sinistra globalista, la stessa che ha imprudentemente assegnato il Leone d’Oro a questo Film, scambiandolo in un isolato caso di aberrazione capitalista. In realtà, si tratta di ben altro. L’autrice della storia, Nan Goldin, che ha perso il fratello a causa di overdose di tali farmaci letali, aveva dichiarato sul palco di Venezia: “Il mio più grande orgoglio è quello di aver messo in ginocchio una famiglia di miliardari, in un mondo in cui, i miliardari, possono contare su una giustizia diversa da quella delle persone normali, come noi. La loro impunità è totale negli Stati Uniti. E, per ora, ne abbiamo abbattuta una”.
Tutti i miliardi che la famiglia Sackler può fornire, o sottrarre, hanno un potere enorme e, ci chiediamo: tutto ciò ha un peso sul fatto che ben pochi sono riusciti a vedere questa pellicola?
Questo è un libello pubblicato dalla Gingko edizioni, che mostra e illustra il mondo orribile che si cela dietro all’assalto alla dignità umana e alla sua sacralità , la sistematica distruzione della nostra civiltà e la rincorsa ai profitti a ogni costo.
Per ora è disponibile solo su Amazon, ma a Ottobre lo si troverà anche nelle librerie. La vittoria di questo docufilm è assai positiva, ma crediamo che alla base della sua vittoria ci stia un grosso equivoco: i nostri intellettuali di sinistra, che lo hanno premiato, devono averlo scambiato per un attacco al capitalismo tradizionale, valutandolo come un caso a sé stante, mentre in realtà questo è solo un epifenomeno, ovvero un caso che rientra in un movimento molto più vasto, generato dal liberalismo sfrenato e sostenuto proprio da quegli stessi intellettuali che gli hanno assegnato il Leone d’Oro. Il film è un atto d’accusa contro di loro, ma loro non lo hanno capito!