Si racconta che il PD abbia espugnato Verona. Eppure i suoi attivisti non mostrano un eccessivo entusiasmo per la vittoria.
Anzi, alcuni di loro sono oggettivamente infuriati per le scelte fatte dal sindaco, Damiano Tommasi, e cominciano a sospettare di essere stati usati come dei taxi.
Damiano Tommasi non si era mai dichiarato di sinistra, o vicino al PD e ad alcuni dei loro cavalli di battaglia, come il gender e lo jus soli, ma aveva piuttosto mantenuto un cauto silenzio, sfoggiando costantemente un enigmatico sorriso, che ci ricordava la Gioconda.
La rabbia degli attivisti PD dopo le sue scelte per le posizioni nella giunta sono comprensibili. Questa vede il predominio di membri, simpatizzanti o aderenti, della Opus Dei. Anche il vecchio sindaco, Federico Sboarina, era un Opus Dei, ma le scelte di Tommasi, attivo membro Opus Dei, paiono essere state guidate più dalla sua appartenenza all’ordine creato da San Josemaria Escrivà, che alla partitica.
Niente di male, anzi, tranquillizzante, essendo l’Opus Dei un ordine benefico di grande spessore morale, che fa tutto alla luce del sole. Dobbiamo dimenticare Il Codice da Vinci, scritto da quel analfabeta di ritorno di Dan Brown.