Giunta PD a Verona, oppure Giunta Opus Dei?

Giunta PD a Verona, oppure Giunta Opus Dei?

Si racconta che il PD abbia espugnato Verona. Eppure i suoi attivisti non mostrano un eccessivo entusiasmo per la vittoria.
Anzi, alcuni di loro sono oggettivamente infuriati per le scelte fatte dal sindaco, Damiano Tommasi, e cominciano a sospettare di essere stati usati come dei taxi.
Damiano Tommasi non si era mai dichiarato di sinistra, o vicino al PD e ad alcuni dei loro cavalli di battaglia, come il gender e lo jus soli, ma aveva piuttosto  mantenuto un cauto silenzio, sfoggiando costantemente un enigmatico sorriso, che ci ricordava la Gioconda.
La rabbia degli attivisti PD dopo le sue scelte per le posizioni nella giunta sono comprensibili. Questa vede il predominio di membri, simpatizzanti o aderenti, della Opus Dei. Anche il vecchio sindaco, Federico Sboarina, era un Opus Dei, ma le scelte di Tommasi, attivo membro Opus Dei, paiono essere state guidate più dalla sua appartenenza all’ordine creato da San Josemaria Escrivà, che alla partitica.
Niente di male, anzi, tranquillizzante, essendo l’Opus Dei un ordine benefico di grande spessore morale, che fa tutto alla luce del sole. Dobbiamo dimenticare Il Codice da Vinci, scritto da quel analfabeta di ritorno di Dan Brown.

 

 

Damiano Tommasi non ha vinto le elezioni, gliele ha regalate il centrodestra

Damiano Tommasi non ha vinto le elezioni, gliele ha regalate il centrodestra

Damiano Tommasi, del centrosinistra, è il nuovo sindaco di Verona. Alla chiusura dello scrutinio ha conquistato il 53,34% dei consensi nel ballottaggio, contro Federico Sboarina (centrodestra) fermatosi al 46,66%. Il centrosinistra non conquistava la maggioranza e la poltrona di sindaco a Verona da 15 anni.

Damiano Tommasi, l’ultimo miracolato di turno, ha adottato la strategia del bel cilindro vuoto: “Sono qui, riempitemi con i vostri sogni”. Ma presto la realtà verrà a bussare al suo uscio e inizieranno i distinguo e i dispetti della eterogenea coalizione di sinistra che lo ha portato a Palazzo Barbieri.  Il centrodestra deve ora resistere alla tentazione di sedersi sul divano con i popcorn ma riorganizzarsi, facendo pulizia al proprio interno, contrastando con intelligenza la azioni dei vincitori e cercando di limitare i danni che inevitabilmente questi faranno.

Dopo il comprensibile rifiuto a un apparentamento da parte di Sboarina, dobbiamo lamentare che è stato abbandonato al proprio destino dai leader del centrodestra, infatti, prima del ballottaggio sarebbe costata poco una visita della Meloni, o di Crosetto, di Salvini o di Sgarbi per sostenerlo.

Pubblichiamo questo messaggio condiviso su FB dall’amico Stefano Paiusco, perché ci pare molto equilibrato e sincero:

Damiano Tommasi è il nuovo Sindaco di Verona. Mi reputo, da sempre, una persona che sa accettare una sconfitta con dignità e, pertanto, gli faccio le mie congratulazioni e auguro buon lavoro a lui e alla sua squadra.
Federico Sboarina ha perso le elezioni, ma lo ha fatto a testa alta, con coerenza e senza vendersi a Flavio Tosi per un piatto di lenticchie, nel pieno rispetto del pensiero del suo elettorato che lo aveva votato 5 anni fa. I veronesi se ne renderanno presto conto di cosa accadrà, soprattutto quella parte del centro destra che, aizzata dal loro “caro leader”, ha deciso di consegnare la città in mano alla sinistra, non andando alle urne o, peggio ancora, votando per il suo avversario.
Così è la vita, così funzionano le cose in democrazia, a volte si vince, altre si perde, l’importante è che non ci si dimentichi l’obiettivo principale: lavorare per il bene della città e dei suoi abitanti. Vedremo cosa riuscirà a fare Tommasi, vedremo se adempierà agli impegni che ha preso con i veronesi. Lo osserveremo con molta attenzione e, ovviamente, non gli perdoneremo nemmeno il più piccolo errore, saremo implacabili. D’altra parte è questo il compito di chi sta all’opposizione. O no?
Un po’ di purgatorio, comunque, farà bene al centro destra veronese, chissà che, finalmente, questa sia l’occasione buona per ricucire una spaccatura che queste elezioni hanno, ahimè provocato. C’è bisogno di aria nuova, di volti nuovi ma, soprattutto, di un candidato nuovo da preparare per le prossime amministrative del 2027. C’è urgente necessità di cambiare il modo di fare comunicazione, di ascoltare e coinvolgere chi è, effettivamente, competente in un determinato settore, senza farsi trascinare dai soliti giochetti che consistono nel posizionare personaggi incapaci in ruoli di rilievo, solo perché si deve accontentare il tal o talaltro partito della coalizione. 
Vedremo quali saranno gli sviluppi.
Approfitto di questa occasione per ringraziare Federico Sboarina e tutti i consiglieri della maggioranza che, in questi anni hanno lavorato seriamente per gestire la nostra città, nonostante l’impossibilità, per due anni, a causa della Pandemia, di poter accelerare progetti e iniziative. Hanno svolto, in ogni caso, nonostante la depenalizzazione del COVID, un ottimo lavoro. 
Pazienza, è andata così, ci rifaremo tra 5 anni.
Stefano Paiusco