Nel libro di Alberto Zucchetta si svela il mistero del ritrovamento del tesoro scaligero. Con una Lectio Magistralis di Vittorio Sgarbi

Nel libro di Alberto Zucchetta si svela il mistero del ritrovamento del tesoro scaligero. Con una Lectio Magistralis di Vittorio Sgarbi

L’Arena pubblicò la notizia del ritrovamento di un tesoro  il 20 novembre 1938 sotto al titolo “La pignatta del tesoro ovvero il tesoro nella cantina”.

Una quantità notevole di oggetti d’oro tempestati di pietre preziose, di chiara fattura veneziana – fra i quali la ormai celebre, stella a dodici punte che fu di proprietà di Cangrande I della Scala – furono ritrovati nelle fondamenta di una villetta di Verona, in via Gaetano Trezza, 21, angolo via Paradiso.

Al di là del valore puramente monetario dei pezzi, oggi conservati al museo di Castelvecchio, bisogna considerare il loro valore storico e mistico, che è enorme. Non sarebbe esagerato paragonarli al tesoro di Teodolinda, e alla Corona Ferrea.

Il Maestro Alberto Zucchetta, orafo e studioso, dopo decenni di ricerche e di studio  fa il punto sullo stato dell’arte riguardo alla loro origine e il motivo dell’essere stati celati nelle fondamenta d’una abitazione.

Ma non si limita a questo nel suo libro, cerca con successo di scogliere l’enigma della loro provenienza.

Il magnifico saggio di Vittorio Sgarbi, che impreziosisce questo volume di 113 pagine, ci offre un magistrale inquadramento artistico, riportiamo qui sotto l’incipit del suo intervento, che nel libro si estende per tre pagine e che è stato da lui opportunamente intitolato: “Giotto, o dell’intellettualizzazione dell’artista”.

Orafo e studioso. Non so quanti altri casi possano essere attualmente paragonati a quello di Alberto
Zucchetta. Una figura di altri tempi, si potrebbe dire, quando la dimestichezza con i metalli preziosi
fusi si mischiava alle conoscenze dell’alchimia, la parascienza esoterica che ricercava il segreto più
profondo della materia così come oggi farebbe la fisica nucleare. Ma anche in passato queste figure,
fra la chimica, l’arte, la filosofia e la magia, erano rare. Così, quando Zucchetta si propone in veste
di studioso come in questa circostanza, é difficile sottrarsi dalla tentazione di vederlo affermare i
diritti della sapientia tutta speciale che deriva dalla pratica diretta di un certo mestiere, un po’ come
gli alchimisti di una volta.

 

DANTE GIOTTO CANGRANDE e il fascino segreto delle stelle. Uno studio fra simbologia e matematica della stella scaligera in oro del XIV secolo. Con testi di Claudio Bellinati, Lionello Puppi, Vittorio Sgarbi, Alberto Zucchetta, Christian Zucchetta. Gingko Edizioni, 2021 Verona. Euro 22.

 

 

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