La prostituzione è nota come il più antico mestiere del mondo, si tratta di una forma di sfruttamento, sempre indotto con la violenza, sul corpo femminile. A Verona, la zona della stazione di Porta Nuova è uno dei centri più diffusi e le ragazze che si offrono per strada provengono dall’Europa dell’est e dai paese africani. Molte ragazze africane vengono indotte a pagare cifre importanti per un passaggio su un barcone che le porterà in Italia, dietro alla promessa di un lavoro e di una casa. Il loro sogno si tramuta presto in incubo, quando vengono sbattute sulle nostre strade.
Uno dei pochi candidati alle prossime elezioni comunali ad avere stigmatizzato questo fenomeno, e che da anni si è impegnato per porvi fine, è lo storico esponente della destra sociale veronese, Massimo Mariotti.
Così si è espresso qualche giorno fa, per descrivere il fenomeno: “Giusto dove possibile aumentare i controlli ma il problema è l’immigrazione selvaggia. Se da una parte il fenomeno della prostituzione, specialmente quella su strada, è veicolante di un forte degrado e di retroscena criminosi , d’altro canto non si può negare che esso va di pari passo con un’immigrazione incontrollata che può essere arginata da serie politiche nazionali, cosa che questo governo non ha attuato”. E prosegue: “Se queste ragazze vendono il proprio corpo è a causa dei ricatti e delle minacce dei mediatori e degli schiavisti che intendono farsi ripagare il “trasporto” in Europa. I controlli ci sono, basti pensare al “residence a luci rosse” sequestrato a fine gennaio dalle forze dell’ordine, e devono continuare ad essere svolti con la massima serietà come sempre richiesto da questa amministrazione, ma non dobbiamo illuderci: senza una politica forte e concreta sull’immigrazione il fenomeno non potrà mai essere sradicato”.
Una ulteriore parte del fenomeno, più organizzato e meglio strutturato, è quello attuato da cittadine cinesi nei centri massaggi, sui quali si chiude spesso un occhio.
By Ileana vantini
Concordo perfettamente
By Andrea Butturini
È difficile la soluzione ma si potrebbe fare molto di più limitando l’ingresso a chi chiaramente viene a delinquere e rinviando con fermezza al proprio paese chi delinque. Forse subito costerebbe ma alla lunga i conti tornerebbero!