Le ultime carte desegretate relative all’assassinio del presidente Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963 a Dallas, ancora per una volta hanno rivelato che non vi fu alcun complotto e che Lee Harvey Oswald agì da solo.
Sono sempre stato convinto di questo punto e la prova di ciò l’ho sempre vista in un dettaglio sul quale chi crede ai complotti tende a glissare. Questo episodio è il tentativo da parte di Oswald, il 10 aprile1963, di assassinare il generale in pensione Edwin A. Walker (1909-1993).
Infatti, se davvero Oswald fece parte di una sofisticata cospirazione da parte della mafia, o di Cuba, o del KGB, o della CIA, non avrebbe tentato di uccidere un pensionato mentre sedeva tranquillamente nel salotto di casa propria, perché così facendo avrebbe dimostrato la propria inaffidabilità, mandando tutto all’aria, rischiando l’arresto e un’allerta da parte dell’apparato di sicurezza del presidente Kennedy, forse dissuadendolo dal visitare Dallas.
Credo che i contatti di Oswald con i russi, la mafia e i cubani siano da leggersi come una prova dei suoi tentativi di venire da loro arruolato, non di un loro tentativo di arruolarlo.
Nel marzo del 1963, Oswald, usando il falso nome “A. Hidell” acquistò una carabina Carcano 91/38 calibro 6.5 e una pistola Smith & Wesson Modello 10, calibro .38.
Dopo tre giorni di appostamenti, il 10 aprile 1963, Oswald sparò da circa 30 metri al generale Walker, coperto dall’oscurità, mentre stava nascosto nel suo giardino, usando la carabina Carcano 91/38. Ma usare un normare cannocchiale da tiro di notte è molto difficile. La pallottola entrò dalla finestra, mancando il generale, che sedeva alla scrivania.
Centrò il telaio di legno della finestra, ferendolo leggermente al braccio con una scheggia.
Edwin A. Walker non amava le donne e non si sposò mai, era un uomo della destra razzista americana che voleva creare negli Stati Uniti una vera e propria apartheid, come in Sud Africa. Ebbe molti guai durante la sua carriera per via delle sue posizioni estremiste e arrivò a dare del comunista al proprio superiore, il generale Dwight Eisenhower.
Fu un esperto d’artiglieria e comandò un’unità mista di canadesi e americani che nel 1943 combatté ad Anzio e poi fece parte del contingente che entrò a Roma. In seguito furono inviati in Normandia, dove sbarcarono e combatterono con distinzione.
Alla fine del 1961, dopo aver lasciato l’uniforme, Walker tenne delle conferenze alle quali partecipavano decine di migliaia di ascoltatori, caratterizzate da un forte anti comunismo. Nei primi mesi del 1962 riuscì a partecipare alle primarie del partito democratico per selezionare il governatore del Texas, ma perse contro John Connally, che alla fine riuscì a vincere le elezioni texane.
Nel mese di ottobre 1962 Walker fu arrestato per aver causato degli scontri davanti all’Università del Mississippi per protestare contro l’ammissione di uno studente di colore. Robert Kennedy ordinò il suo ricovero per tre mesi in una clinica psichiatrica, per valutare se aveva turbe mentali.
Nel febbraio 1963 tenne una serie di conferenze, ancora più estreme nel linguaggio, durante le quali chiedeva agli organi competenti di eliminare fisicamente la peste comunista interna agli Stati Uniti e quella cubana. Oswald partecipò a una di queste conferenze, il 23 ottobre 1963 e, sentendolo parlare, si convinse che andava tolto di mezzo.
Il 29 novembre 1963, una settimana dopo l’assassinio di John F. Kennedy, apparve un articolo anonimo sulla rivista tedesca “Die Deutsche Soldaten-Zeitung” nella quale si accusava Lee Harvey Oswald, l’assassino di Kennedy, di aver sparato anche al generale Walker.
L’FBI chiese a Marina, la vedova di Oswald, e lei conformò che era vero, testimoniò che il marito le disse che era andato da Walker e gli aveva sparato perché lo considerava il leader di una organizzazione fascista e le lasciò una nota di addio, nel caso che non fosse più tornato a casa.
Non è mai stato chiarito come e perché quel oscuro giornalino tedesco pubblicò questa informazione e, dato che Oswald era già stato a sua volta assassinato, nessuno indagò. Un piccolo dettaglio, Walker fu sempre convinto che gli assassini di Kennedy furono due e che si trattava di un complotto comunista.
Il 23 giugno 1976, a 66 anni, Walker fu arrestato per aver toccato le parti intime di un uomo, un poliziotto in borghese, dentro a un bagno pubblico di Dallas. Se la cavò con mille dollari di multa e un mese di prigione.
Dunque, se davvero Lee Harvey Oswald fece tutto da solo, perché mai lo fece? Credo che il suo sia un chiaro caso di “complesso di Erostrato” dal nome di quel piromane che il 21 luglio del 356 a. C. diede fuoco al tempio di Artemide, considerato una delle sette meraviglie del mondo.
Fu catturato e torturato, in quel momento confessò che lo aveva fatto per passare alla storia.
Angelo Paratico