Pierluigi Battista, pezzo da novanta del Corriere della Sera, fa della pesante ironia su Bob Dylan e sulla sua decisione di consentire all’editore Simon & Schuster di pubblicare una edizione limitata a 100 copie certificate e firmate del suo discorso di accettazione del premio Nobel a Stoccolma.
Così scrivendo, PG Battista dimostra di non essere un bibliofilo all’altezza di un Mughini, perché se lo fosse, capirebbe la bellezza d’un atto di pura creatività artistica qual è quello autorizzato da Dylan.
Nel suo articolo, uscito il 2 novembre sul Corriere, il PG nazionale parla del “senso di Bob Dylan per gli affari.
Sì, proprio lui il menestrello armato soltanto di una chitarra e di un’armonica, il cantautore dell’altra America che ha aperto un’era di libertà e di critica alle meschinità segnate dal culto del denaro e del potere, proprio lui, Bob Dylan, si sta dimostrando attraverso il Nobel per la letteratura che gli è stato conferito l’anno scorso un attentissimo amministratore dei suoi beni materiali, beato lui.”
Il prezzo di tale emissione limitata è elevato, 2500 dollari americani per 23 pagine, copertina rigida e cofanetto, ma trattandosi di tal personaggio è evidente che sul mercato bibliografico quest’opera schizzerà molto più in alto subito dopo la sua emissione.
I letterati tradizionali e i giornalisti, evidentemente, ce l’hanno ancora su con Dylan per i suoi tira e molla prima di accettare il premio e poi per il fatto che non ha voluto presenziare alla cerimonia ufficiale.
Per quanto riguarda tale suo comportamento possiamo dire che è stato, forse, poco elegante ma noi non conosciamo i motivi nascosti che l’hanno spinto ad agire così, pur presumendo che avrà avuto le sue buone ragioni.
Dunque, rispettiamo le sue ragioni e il suo voler mandare la sua amica, Patty Smith, a ritirarlo e a declamare le sue parole, emozionatissima al punto di bloccarsi nel bel mezzo del suo “A Hard Rain is Gonna Fall” e dover ripartire da capo.
Il leitmotiv di questo suo discorso è il rapporto esistente fra la musica e parole, poi cita i libri che più l’hanno impressionato durante la sua adolescenza: Moby Dick, l’Odissea e Tutto tranquillo sul Fronte Occidentale di E. M. Remarque, che fu bruciato nelle piazze tedesche al tempo del Nazismo.
Dicono che questa è la prima volta che il Nobel viene assegnato a un cantante, mentre in realtà Dylan è un menestrello e un cantastorie, come lo fu Omero. Lo merita Omero il premio Nobel?
Inoltre, molti ignorano che Dylan fu anche un autore e non solo un cantante – tralasciando le raccolte delle sue canzoni – egli pubblicò il suo primo libro di prose poetiche nel 1966, quando ancora viveva a Greenwich Village.
S’intitolava Tarantula e ne furono stampate poche copie da un piccolo editore alternativo, ma ebbe uno straordinario successo perché fu subito piratato.
Quanto costa un’edizione di Tarantula oggi?
È introvabile ma ho visto una copia della prima edizione pirata in vendita a 10.000 dollari.
Il suo secondo libro uscì nel 2004 con Simon & Shuster e s’intitolava Oneis. Questa è la prima parte delle tre previste contenenti le sue memorie. I suoi affezionati lettori sono ancora in attesa dell’uscita della seconda e della terza parte.
Ultima precisazione. PG Battista ha dimenticato di scrivere che un’edizione normale del suo discorso d’accettazione del Nobel è stato messo in vendita contemporaneamente all’edizione limita, il 31 ottobre 2017, lo potrete ricevere pagando 16.99 dollari al volume, più le spese postali.
Angelo Paratico