Le oscure origini della Statua della Libertà

Le oscure origini della Statua della Libertà

La Statua della Libertà ha una origine diversa da quanto possiamo pensare, viene infatti detta la Dea Massonica d’America. Così come il ‘laicismo’ della Rivoluzione Francese cercava di erigere monumenti ai Culti della Ragione e della Natura sulle rovine del cristianesimo, la Massoneria ha eretto una “Dea della Libertà” negli Stati Uniti. Che la sua ispirazione fosse una ‘dea’ è attestato nella biografia del suo progettista, Bartholdi, da Robert C Singer, Vice Gran Maestro della Grand Lodge di New York. Bartholdi, mentre si trovava sul ponte della nave Pereire, che navigava nelle acque basse della baia di New York, ebbe una visione di una magnifica dea che reggeva una fiaccola in alto, con una mano e accoglieva tutti i visitatori nella terra della libertà e delle opportunità. L’architetto della statua, Frederic-Auguste Bartholdi, e il progettista della struttura, Gustave Eiffel, erano entrambi massoni. L’architetto a capo della costruzione della piattaforma fu il Frat. Richard M. Hunt. La Cerimonia di Consacrazione della statua è stata organizzata dalla New York State Grand Lodge. Il 28 ottobre 1886, Edward M. L. Ehlers, Gran Segretario della Continental Lodge 287, lesse una lista di oggetti che furono collocati in una scatola di rame, dentro alla pietra angolare, tra cui una pergamena con l’elenco degli ufficiali della Grande Loggia. Fu organizzata una tradizionale cerimonia massonica: “Trovate le fondamenta quadrate, livellate a piombo, il Gran Maestro applicò la malta e fece calare la pietra in posizione. Poi batté sulla roccia per tre volte e la dichiarò debitamente posata. Furono presentati gli elementi della ‘consacrazione’: mais, vino e olio. Il Venerabile Gran Maestro ha poi parlò, ponendo le domande e ricevendo le risposte prescritte dalla tradizione”.
Bartholdi, inizialmente, voleva erigere questa statua ad Alessandria d’Egitto. Elaborò degli schizzi e degli schemi costruttivi. Poi fece una proposta a Isma’il Pasha, Khedive d’Egitto e a Ferdinand de Lesseps, ma questi rifiutarono a causa del costo che a loro parve eccessivo dell’opera. La statua proposta assomigliava moltissimo alla Statua della Libertà, e rappresentava una donna, l’Egitto, con una torcia alzata che simboleggia la luce che si diffonde sull’Asia. Questa connessione con l’Egitto, forse, attrasse i Massoni e gli Illuminati americani, che videro in lei la dea Eulogia e non la dea della Libertà?

Skull and Bones (‘Teschio e ossa’) è una società segreta che ha la sua sede presso la prestigiosa Università di Yale (a New Haven nel Connecticut). Fu fondata nel 1832 da William H. Russell (1809-1885). Questa società è conosciuta con svariati pseudonimi, tra cui Fratellanza della morte (in inglese Brotherhood of Death), Loggia 322, e L’Ordine. Loro si chiamano anche ‘The Knights of Eulogia’, ossia i ‘Cavalieri di Eulogia’ che è la dea dell’eloquenza a cui i membri rendono il culto durante le loro cerimonie. La denominazione sociale ufficiale dell’organizzazione è Russell Trust Association. I Bush, padre e figlio, furono dei membri.

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Quasi 100 anni dopo la fine della Rivoluzione Americana, nel 1865, il pensatore politico francese Edouard de Laboulaye, appartenente alla Loggia Alsace Lorraine di Parigi, propose alla Francia di regalare un monumento agli Stati Uniti per commemorare le relazioni diplomatiche e celebrare un secolo di libertà e democrazia. Inoltre, Laboulaye e i suoi compagni, che comprendevano personaggi del calibro di Oscar ed Edmond de Lafayette, nipoti del Marchese LaFayette, Henri Martin e lo scultore e massone Auguste Bartholdi, speravano che il dono avrebbe ispirato i loro cittadini francesi a perseguire la democrazia in Francia. All’epoca, la popolazione francese era ancora divisa tra chi sosteneva la monarchia e chi gli ideali illuministici.

Bartholdi salpò per l’America nel 1871 per prendere accordi per la presentazione del monumento il 4 luglio 1876, centenario della Dichiarazione di Indipendenza. Nel XIX secolo, l’idea di “libertà” era controversa, spesso associata a violenza e rivoluzione. Batholdi voleva dare un’immagine diversa della libertà: invece di guidare una rivolta, il monumento avrebbe dovuto illuminare la strada verso la libertà in modo pacifico e legale. Così la statua, ancora da realizzare, prese il nome di “Libertà che illumina il mondo”.
Una volta proposta e accettata l’idea del monumento, iniziò l’estenuante lavoro di raccolta fondi per il progetto. Quando Bartholdi tornò in Francia, riuscì a raccogliere, con l’aiuto dell’Unione Franco-Americana (di cui molti membri erano massoni), la somma di 3.500.000 franchi francesi. Tuttavia, assicurare questa somma di denaro richiese molto tempo – e c’era ancora molto da raccogliere. Divenne chiaro che non avrebbero rispettato la scadenza originaria del 4 luglio 1876 e iniziarono a lavorare 24 ore su 24 per assicurare i fondi e costruire il monumento. In realtà, il progetto fu finanziato fino al completamento grazie all’aiuto di Joseph Pulitzer, proprietario ed editore del New York World (che in seguito avrebbe ricevuto il prestigioso premio letterario in suo onore), che raccolse oltre 100.000 dollari (2,3 milioni di dollari nella valuta odierna).
L’ossatura strutturale fu fornita dal collega massone e ingegnere civile francese Gustave Eiffel, che sarebbe poi diventato famoso per aver progettato la Torre Eiffel. Il rame fu scelto come materiale dal Fratello Bartholdi perché era uno dei meno costosi.
La statua fu costruita e completata nel 1885. Lady Liberty fu poi smontata in 350 pezzi e spedita oltreoceano, arrivando a Bedloe’s Island (poco dopo ribattezzata Liberty Island) nel giugno 1885. Poco visibile, ai piedi della statua si trova una catena che le legava il piede e che è stata spezzata.

 

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