Filippo Bernardini. Il ladro di manoscritti imprigionato a New York

Filippo Bernardini. Il ladro di manoscritti imprigionato a New York

Filippo Bernardini

Pare una storia presa da un film di Tornatore, o la reincarnazione del conte Libri, gran saccheggiatore di librerie, rinato nell’era digitale. Ma non è nulla di tanto romantico, quanto piuttosto un episodio di cronaca nera.

Filippo Bernardini ha ammesso di aver rubato più di 1.000 manoscritti prima della loro pubblicazione, molti dei quali scritti da autori di alto profilo. Per giungere al suo scopo l’uomo ha impersonato figure dell’industria editoriale per indurre le persone a consegnare le opere. Ha avuto così tanto successo grazie alle sue conoscenze interne al settore, essendo stato un dipendente dal gigante dell’editoria Simon & Schuster a Londra. Bernardini, che oggi ha 30 anni, si è dichiarato colpevole di frode in un tribunale di New York, ma il suo movente non è mai stato chiarito. A parte la follia, egli contava di poter in futuro vendere a caro prezzo le copie sulle quali riusciva a mettere le mani, sia telematiche che cartacee. Basti notare l’importanza e il possibile costo, con le ristampe, anastatiche e critiche, del manoscritto originale di 1984 di Orwell, con le sue correzioni autografe, per capire quanto sia importante il  manoscritto di un grande best seller.

Per raggiungere il suo scopo criminale Bernardini ha registrato più di 160 domini internet falsi a partire dal 2016. Sebbene l’italiano lavorasse presso Simon & Schuster, non c’è stato alcun accenno di colpa nei confronti della casa editrice per la quale lavorava, che non è mai stata chiamata in causa.

Non risulta che i manoscritti siano stati diffusi su internet, né che siano state fatte richieste di riscatto. La confessione di Bernardini, che è stato arrestato dall’FBI nel gennaio del 2021, sembra spiegare un mistero che ha sconcertato il mondo letterario per anni, con Margaret Atwood, Ian McEwan e Sally Rooney tra i romanzieri presi di mira.

Agenti, editori e giudici del Booker Prize sono stati tutti vittime di truffe di phishing da indirizzi e-mail dall’aspetto ufficiale leggermente alterato, con la richiesta di manoscritti di opere di autori tra cui la vincitrice del Booker prize Margaret Atwood. In un’intervista rilasciata a The Bookseller nel 2019, la Atwood ha confermato che ci sono stati “sforzi concertati per rubare il manoscritto” del suo libro The Testaments prima che venisse pubblicato.” C’erano parecchie  e-mail fasulle di persone che cercavano di rubare anche solo tre pagine, o qualsiasi cosa”, ha detto.

Ora Bernardini rischia un  massimo di 20 anni di carcere, a seconda del grado di cooperazione che offrirà alle autorità americane, per spiegare le sue intenzioni e dove ha nascosto il suo tesoro letterario, fatto di testi sui quali era riuscito a mettere le sua avide mani.

 

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