Un inquietante dipinto predisse la nascita di Adolf Hitler? Sì, questo quadro esiste.

Un inquietante dipinto predisse la nascita di Adolf Hitler? Sì, questo quadro esiste.

 

Franz von Stuck (1863-1928) fu un pittore simbolista tedesco. I suoi dipinti oscuri e profondamente inquietanti lo resero famoso durante la sua esistenza, tuttavia, ve ne fu uno in particolare che potrebbe aver avuto una certa influenza sulla storia mondiale.

Un suo dipinto intitolato Wilde Jag ossia l’Inseguimento Selvaggio è un quadro selvaggio, cupo e in qualche modo folle, che raffigura il dio germanico Wotan (Odino) il più eccelso fra gli déi germanici. Wotan galoppa, guidando un corteo di morti. Chiunque guardi la figura di Wotan riconoscerà immediatamente la sua somiglianza con Adolf Hitler. E il fatto che il dipinto sia stato eseguito nel 1889, lo stesso anno in cui nacque Hitler, ha aggiunto benzina alla teoria che quest’opera d’arte abbia, in qualche modo, divinato l’ascesa del dittatore tedesco.

Ma forse non fu von Stuck  che predisse il futuro, ma piuttosto fu Hitler che si adattò al modello. Hitler fu un grande ammiratore delle opere pittoriche di von Stuck, e sin dalla sua più giovane età fu affascinato dai suoi dipinti. Il giovane Hitler intravide per la prima volta questo quadro all’età di 13 anni e in seguito lo fece esporre nella sua galleria. È stato detto che Hitler copiò i suoi capelli, i suoi baffi e anche il suo stile oratorio, cercando di interpretare quel quadro. Le foto che abbiamo di Hitler durante la I guerra mondiale ce lo mostrano con i capelli arruffati, non il ciuffo a sinistra e dei normali baffi. Robert Waite nel suo libro “The Psychopathic God: Adolph Hitler” sostiene la teoria che si sia adattato a questo quadro. Non sorprende dunque che quando i nazisti giunsero al potere promossero von Stuck e i suoi dipinti, radicati nella mitologia germanica, come un primo esempio dei valori germanici.

Così, anche se l’idea che il quadro di Stuck sia stato direttamente profetico è un po’ inverosimile, lo è stato certamente retroattivamente e, comunque, dimostra l’immensa influenza che l’arte può, inconsapevolmente, esercitare sulla vita degli uomini e sul mondo.

 

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