Puttanate Verdi

Puttanate Verdi

Riportiamo una lettera spedita a Dagospia da un vecchio ingegnere, esperto di energia, che commenta la folle decisione presa il 6 giugno 2022 da quella lobby massonico-finanziaria che è la Comunità Europea, sulle auto elettriche. Questa decisione dimostra quanto staccati siano dalla realtà molti parlamentari europei e i comitati e sottocomitati che poi dirigono davvero le cose.

Per tale voto si contano, infatti, 339 favorevoli, 249 contrari e 24 astenuti. Dunque, dal 2035 potremo, secondo loro, acquistare solo auto elettriche, così la nostra salute migliorerà. Mancano solo 13 anni!

Questa follia non è ancora definitiva, dato che  servirà il voto favorevole del Consiglio Europeo, ed è sperabile che non venga lasciata passare, anche perché toglierà il pane a decine di migliaia di lavoratori.

Da parte italiana sono state sollevate parecchie critiche a questo decreto e sono stati richiesti vari emendamenti, tranne che dal PD e dalla sinistra in generale, che lo ha fortemente voluto, come dimostrato da varie dichiarazioni di Enrico Letta. Per loro tutto ciò che suona “nuovo, progressivo, rivoluzionario” viene sposato acriticamente, anche se si tratta di gettarsi nel pozzo, invece che nel letto.

Tra le puttanate che ci impongono i tirafili dei burattini europei forse la più grossa è quella dell’auto elettrica.

Tralasciamo l’argomento batterie, solo perché è ovvio e non perché sia di secondo piano e andiamo a ben altri punti sistematicamente ignorati dalla propaganda ufficiale.

Uno: per sostituire un’intera industria del petrolio non devono essere prodotti pochi kw di corrente aggiuntivi rispetto ai consumi attuali, ma milioni di NUOVI gigawatt. Come e soprattutto quando si pensa di produrli?

Due: l’energia elettrica viene prodotta in centrale a 380.000 volt e per arrivare all’auto a 220 volt deve subire numerose trasformazioni consuma-energia e forti perdite in rete grazie alla legge di Ohm (ignorata dai nostri politici, abituati a fottersene delle leggi, quali che siano). Il risultato è che deve esserne prodotta molta di più di quella strettamente necessaria all’autotrazione. Quella in più tutta sprecata in inutile CALORE.

Tre: quanto a polveri sottili (frizione, freni, consumo di pneumatici e asfalto, ecc) l’auto elettrica ne produce pari pari quanto le auto attuali. E se le centrali sono a carbone il “risparmio” ambientale sul combustibile non è poi così clamoroso.

Quattro: i motori elettrici devono necessariamente essere costruiti in rame, metallo che già scarseggia, avendo raggiunto costi altissimi: dove si pensa di trovarne in abbondanza per equipaggiare decine di milioni di autovetture?

Cinque: per consentire la ricarica una volta che le auto saranno diffuse non saranno necessarie le poche colonnine attuali, ma ce ne vorranno centinaia per ogni punto di ricarica, a meno di risse a coltellate tra gli automobilisti (si pensi per esempio alle autostrade). E naturalmente immense aree di sosta per la ricarica contemporanea.

A parte il fatto che la corrente continua genera campi magnetici che per poche auto possono essere trascurabili, ma che quando le auto saranno milioni non lo saranno affatto. Come insegnano i cellulari, in scala infinitamente più ridotta per i ridotti consumi.

 

 

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