Si registrano sempre più casi di tamponi rapidi falsamente negativi al Covid 19, salvo poi positivizzarsi quando il virus si indebolisce e ha già fatto il suo corso nel nostro organismo. I virologi non si sanno ancora spiegare questa nuova giravolta del virus, anche se parrebbe un fenomeno più comune fra chi è già stato contagiato in passato, o fra i pluri-vaccinati.
Per la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che ha segnalato il problema, «è difficile stimare il numero dei casi di questo tipo e quali persone siano più a rischio». Soprattutto perché si riduce sempre di più il numero di chi si sottopone a test ufficiali, che vengono poi tracciati dalle autorità sanitarie.
Dunque, il boom dei falsi negativi è in forte crescita e lo scarto tra il momento in cui compaiono i sintomi e quello in cui risultano positivi al tampone, allungandosi molto, rischia di incrinare il contenimento dei contagi.
I medici stanno consigliando di ripetere il tampone ogni 24 ore, se persistono i sintomi, perché con Omicron-5 la virulenza dell’agente patogeno pare attenuata. Oppure, esiste un’altra, più inquietante, possibilità: forse il virus Omicron potrebbe aver sviluppato la capacità di aggirare i tamponi e restare latente per un tempo maggiore, al fine di poter meglio colonizzare i nostri organi e potersi diffondere maggiormente nelle persone a noi vicine?
Un altro sintomo della presenza del Omicron 5, è la presenza di forti dolori muscolari, anche questi sintomi nuovi, rispetto alle vecchie varianti di Virus. Omicron 5 rappresenta il settantacinque per cento dei casi attuali in Italia.
Secondo i calcoli ufficiali il numero di chi è stato infettato in Italia ha da poco superato quota 20 milioni, a partire dal febbraio del 2020, mentre i decessi totali salgono a 169.846. Questo è uno dei dati peggiori al mondo, in rapporto alla popolazione. E ancora nulla si fa per chiarire se questi sono morti di Covid o con il Covid.