La prevalenza del somaro

La prevalenza del somaro

(Emanuele Torreggiani) Se si leggessero i risultati delle prove Invalsi si potrebbe deglutire amaramente, risulta che solo il 52 per cento dei maturati ha le competenze minime richieste in italiano e il 49 per cento in matematica. Risultati agghiaccianti. Si consideri che le competenze minime non vanno molto oltre il celebre io essere Tarzan tu essere Cita e il due più due uguale quattro. E si vede e si sente, soprattutto in politica ch’è limpido specchio di una società piombata in una tribale tribuna di rara volgarità, banalizzazione, acriticità, insomma in un’insipienza inferiore alla media suina. Viviamo infatti nel trionfo della più ipocrita propaganda spacciata come anticonformismo a regole che determinano i riti di passaggio. Con esplicito riferimento agli studenti che rifiutando l’orale di maturità adducono che il voto non rappresenta un valore, pertanto rigettano l’interrogazione finale. Immediatamente una pletora di radical chic applaude, con il solito bric a brac di giustificazioni che si inventano sorbendo diarrea di centrifughe e birra analcolica in rigorosa zona ztl serviti da garcon diversamente bianchi. Questi somari che rifiutano l’interrogazione se lo possono permettere perché un voto, già stabilito dalla sommatoria di tutti i conteggi da superenalotto che la scuola deve produrre, garantisce loro la promozione. Rifiutando il voto sono, di fatto, promossi dal voto. Somari esponenziali. E somari al cubo chi li giustifica. Un raglio, il nostro destino. Infatti i maranza imperversano. Paese Italia di pura merda.

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