La Pirateria Letteraria è un fenomeno sempre più diffuso

La Pirateria Letteraria è un fenomeno sempre più diffuso

Non sempre porre il proprio libro in vendita su piattaforme telematiche è un buon affare per gli autori  e per gli editori.  Il problema principale è dato dalla pirateria. Molti acquistano testi pirata, grazie a un diffuso senso che non si stia commettendo un crimine.
Per ovviare ai furti di libri telematici la Amazon è meglio attrezzata rispetto ad altre piattaforme, ma anche con Amazon non va sempre tutto liscio.
Infatti, io stesso ero stato una vittima di pirati con un mio libro su Leonardo Da Vinci, pubblicato in lingua inglese a Hong Kong da un piccolo editore, la Lascar Publishing. Subito si manifestò un buco nella distribuzione all’estero, in seguito al grande clamore mediatico generato dalla sua uscita che avevo annunciato a un quotidiano locale in lingua inglese. Questo fu subito evidente perché apparvero delle copie su dei siti statunitensi usati che offrivano in vendita delle copie del mio libro (chissà come finite nelle loro mani) a 400 USD per copia.
Commisi l’errore di non metterlo subito in vendita come Print on Demand (POD) e come ebook su Amazon e qualcuno lo fece al posto mio. Resisi conto della  impasse, una organizzazione di pirati lo clonò e offrì in vendita su Amazon, come ebook.
Me ne accorsi solo a un anno dalla uscita del testo cartaceo, nel 2016, e feci fatica per convincere Amazon che si trattava di un falso e che dovevano toglierlo. Nel frattempo ne erano già state vendute 2.000 copie come ebook, con una perdita per me di circa 6.000 euro, che Amazon non mi ha voluto restituire, avendo già pagato i pirati.
Leggiamo sul Giornale della Libreria uscito nei giorni scorsi che il problema è assai diffuso anche in Italia: «Ogni anno un terzo degli introiti delle vendite di libri, e-book e audiolibri scompare nel nulla a causa della pirateria: copie fotocopiate illegalmente, file digitali scambiati senza averne il diritto, scambio di password per accedere ad abbonamenti che dovrebbero essere personali sottraggono a migliaia di giovani la possibilità di vivere dell’opera del loro ingegno e all’editoria». È così che il presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi ha descritto il fenomeno.
I dati mostrano che durante la pandemia è cresciuto in Italia il fenomeno della pirateria di libri a stampa, e-book e audiolibri: nel 2021 si sono compiuti infatti 322 mila atti di pirateria al giorno, in crescita del 5% rispetto al 2019. Nel 2021 ha compiuto almeno un atto di pirateria riguardante il libro di varia (romanzi e saggi) il 35% della popolazione sopra i 15 anni (era il 36% due anni fa), l’81% degli studenti universitari (era l’80% due anni fa), il 56% dei professionisti (era il 61%)”.
La perdita stimata annuale per editori e autori italiani ammonta a circa 1,5 miliardi di Euro, una cifra non trascurabile.
Angelo Paratico

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