
(Emanuele Torreggiani). La domenica, nel primo pomeriggio, nelle fauci del torrido che trapassa il grande parcheggio rovente, che circonda l’Ipermercato, le badanti dell’Est si danno appuntamento. Radunano a tavolata i tavolini d’alluminio del plateatico. Hanno mani e braccia forti come muratori, si predispongono al banchetto. A capotavola, seguendo il costume d’una educazione antica e severa, siede la più anziana del plotone alla quale toccherà il tagliare e il distribuire.
Son sedute tutte e otto. Ma i posti preparati sono per dieci e infatti le due escono dall’aria alpina del supermercato reggendo in tandem un anguria siluro da dieci chili. E ridono, ridono come ridono i bimbi quando son felici. Ridono con la gola, ridono con le labbra, ridono con gli occhi e ridono con i gesti. Ridono con la loro lingua che s’amalgama in un canto di nenia da malga. E qui, la madre del gruppo, dalla borsa a valigia, estrae un coltellaccio con un buon manico di legno levigato dal grande uso che ricorda quello affilatissimo dell’orco in Pollicino, e con mano usa al gesto taglia la culatta dell’angurione e predispone le fette rosse, che già richiamano mosche ingorde, sui piattini di plastica che già un’altra signora aveva disposto lungo la tavolata mentre un’altra ancora aggiungeva curiosi bicchierini alti un pollice di plastica trasparente perché un’altra donna ancora ne versi, sino a sfiorarne il bordo, la prelibata vodka di grano delle loro terre. E attendono, tra grandi risa e subitanei silenzio nei quali ciascuna donna ritorna all’isba sua lontana mille e mille miglia, il pomeriggio di libertà che sfiora le ore sedici. Prima di lasciarsi intonano in sordina un canto che al mio orecchio s’immerge profondo nel dolore della nostalgia. Se ad una scappa una lacrima la sua vicina di tavola gliel’asciuga con un gesto che soppesa la carezza e il rimprovero. Ma ancora ridono di un riso alto e squillante; poi ripongono le stoviglie di plastica, che laveranno per la domenica appresso, e riprendono per le loro strade con la sgambata segnata dalla forgia militare: un passo un metro. Tornano ai nostri anziani che abbiamo consegnato alle loro forti e delicate, anche affettuose, mani.
Che Iddio le conservi. Domenica, mese di luglio, anno domini 2025. Pianura padana – avamposto dell’Est.