
(Angelo Paratico) Pochi sanno che fu un livornese il vero iniziatore dello Stato d’Israele. Si chiamava Mosè Montefiore e nacque a Livorno il 24 ottobre 1784 e morì a 100 anni a Ramsgate, il 28 luglio 1885. Suo nonno, Vito Montefiore, pure livornese, stabilì una base a Londra nel 1740, fondandovi una banca.
L’opportunità di creare uno Stato ebraico in Palestina venne avanzata da un antenato di Winston Churchill, il colonnello Charles Churchill, in quale ne parlò a Moses Montefiore, invitandolo a darsi da fare. Quattro anni dopo un inglese di nome George Gawler, reduce di Waterloo e poi governatore dell’Australia del sud scrisse un libretto per suggerire la creazione di uno stato ebraico per contrastare la Turchia. Fu Gawler che spinse Montefiore a promuovere la creazione di villaggi ebraici in Palestina, cosa che fece con grande spesa e molto entusiasmo.
Gli sforzi del livornese Montefiore, ormai naturalizzato cittadino britannico, ebbero successo e il sultano turco, signore di quelle terre, emise un editto che autorizzava gli insediamenti ebraici. Montefiore non perse tempo e acquistò dei terreni agricoli sia a Giaffa che a Gerusalemme. Nel 1860 vennero aperte delle Case Montefiore a Gerusalemme, fuori dalle mura della città per ospitare ebrei poveri.
Alla morte di Montefiore il compito di creare uno stato ebraico in Palestina venne raccolto da un avvocato viennese di nome Theodor Herzl, che era sempre stato favorevole all’assimilazione dei suoi confratelli ebrei ma cambiò idea quando fu aggredito in strada, senza motivo a parte il suo aspetto, da un gruppo di antisemiti. Cominciò a propagandare uno stato ebraico in Palestina, ma all’inizio pure i suoi confratelli gli davano del pazzo, finché nel 1897 organizzò il primo congresso sionista a Basilea e stabilirono che il loro fine ultimo sarebbe stato la creazione di Israele. Nel 1917 Chaim Weizman riuscì a convincere il governo britannico a un proclama antiturco, uno stato che combatteva al fianco della Germania, nella quale esprimevano il benestare alla creazione di uno stato ebraico. Questo documento si chiama Dichiarazione di Balfour dal nome dell’allora ministro degli esteri britannico. La dichiarazione Balfour fu poi inserita all’interno del trattato di Sèvres, che stabiliva la fine delle ostilità con la Turchia e assegnava la Palestina al Regno Unito. Il documento è tuttora conservato alla British Library.
L’8 maggio 1945 si concluse la Seconda guerra mondiale in Europa e gli ebrei si riversarono in Palestina. Ci furono scontri con le autorità britanniche e con gli arabi. A Londra, i giornali e il parlamento sostenevano che la Palestina andava divisa in uno stato ebraico e uno arabo. Ma il generale della Lega Araba, Azzam Pasha, disse che questo non sarebbe stato mai tollerato.
Il 29 novembre 1947 l’Onu passò una risoluzione, la 181, in cui si stabiliva che si sarebbe creato un minuscolo stato ebraico, senza Gerusalemme. Votarono a favore USA, URSS, Australia, Francia e Olanda e contro tutti gli stati a maggioranza musulmana, con l’India e la Grecia.
Quando si seppe del voto all’ONU scoppiarono tafferugli e molti ebrei vennero trucidati. Ma questi reagirono e riuscirono a reggere, pur accusando 6000 morti fra civili e militari. Il risultato fu che il 14 maggio 1948 fu proclamato lo Stato d’Israele.