Le migliori analisi dedicate a questo argomento sono dovute in Italia a Rosaria Quartararo, una brillante allieva di Renzo De Felice, oppure a storici francesi, citiamo solo Léon Noél Les Illusions de Stresa. L’Italie abandonée a Hitler del 1975, mentre nella storiografia inglese poco è stato scritto, forse perché non si sanno liberare del loro complesso di superiorità, rafforzato da una vittoria nella II Guerra Mondiale che si attribuiscono ma che in realtà andrebbe ascritta all’URSS in primis e agli Stati Uniti in secundis e forse per questo motivo continuano a vedere gli sforzi diplomatici di Mussolini come cosa di poco conto.
Tale accordo è stato definito da Pat Buchanan, nel suo Churchill, Hitler and the Unnecessary War, come ‘il più importante tentativo fatto in Europa per fermare Adolf Hitler prima dell’inizio della II Guerra mondiale’ e, addirittura, rincarando la dose, egli sottolinea che fu una follia, pochi mesi dopo, per la Gran Bretagna di aver votato contro l’Italia e applicato sanzioni punitive per l’invasione dell’Etiopia, spingendola effettivamente nelle braccia di Hitler. La Francia invece accettò obtorto collo la sovranità italiana sull’Etiopia come uno scotto da pagare per mantenere unito il ‘Fronte di Stresa’: una ulteriore dimostrazione della sua importanza.
L’Italia e la Francia desideravano fortemente far fronte comune contro Hitler, il quale, dopo che il 16 marzo 1935 aveva ripristinato la leva obbligatoria e aveva dichiarato di voler creare una flotta aerea e di aumentare il numero di divisioni, stracciando gli accordi sottoscritti a Versailles. Le nazioni vincitrici della I Guerra Mondiale si limitarono a note di protesta, ma l’errore più evidente lo fece la Gran Bretagna inviando John Simon e Antony Eden a Berlino per una visita precedentemente programmata, come se nulla fosse accaduto.
Benito Mussolini pose sul tavolo vari argomenti, anche se la necessità di evitare l’Anschluss dell’Austria fu quello centrale. Egli esordì mostrando di conoscere bene la situazione a Vienna, dicendo ai rappresentanti della Gran Bretagna, Ramsay MacDonald e John Simon, e a quelli francesi, Pierre Laval e Pierre-Etienne Flandin, che una coscrizione obbligatoria in Austria avrebbe voluto dire la fine della sua neutralità, dato che i giovani austriaci erano tutti filo-nazisti.
Pochi lo sanno ma nel 1935 Mussolini tentò di organizzare un colpo di Stato in Austria, fissato per il 2 giugno 1935, per sottrarla alle mire naziste, d’accordo con Starhemberg che rassicurò dicendogli che Francia e la Gran Bretagna lo avrebbero sostenuto, ma Von Papen e Schuschnigg lo vennero a sapere e il piano saltò. Siamo a conoscenza di questo piano grazie a una lettera di Corbin a Laval, nella quale nota che: “Sembra un’opera buffa, ma ci sono i cannoni sullo sfondo”.
Mussolini non voleva la Germania al Brennero e auspicava che l’Austria restasse una nazione cuscinetto, inoltre desiderava avere un avallo che gli consentisse l’occupazione dell’Etiopia, per vendicare l’onta di Adua. Non si parlò esplicitamente dell’invasione dell’Etiopia, ma Mussolini fece delle pesanti allusioni, facendo capire che in cambio di quelle terre egli avrebbe sostenuto le altre potenze europee contro la Germania nazista. Nessuno eccepì o lo avvertì di non azzardarsi a farlo. Se lo avessero fatto, dubitiamo che Mussolini avrebbe mosso l’esercito e, come ebbe poi a dire lo stesso primo ministro francese, Pierre-Etienne Flandin, se la Gran Bretagna fosse stata chiara da subito non avrebbero inflitto poi una cocente umiliazione a Mussolini, il quale agiva in accordo con Vittorio Emanuele III. Prova della propensione a un compromesso da parte di Mussolini fu il fatto che si mostrò disposto ad accettare il piano Hoare-Laval, per una occupazione solo parziale dell’Etiopia, prima che una soffiata lo rendesse pubblico, provocando indignazione in tutto il mondo. Dunque la Gran Bretagna, il Paese con più colonie al mondo, votò per le sanzioni all’Italia che attaccava l’Etiopia. Ma come poi ebbe a dire il sottosegretario permanente al Foreign Office, Vansittart: “Con questo fiasco perdemmo l’Abissinia, perdemmo l’Austria, creammo l’Asse, e rendemmo inevitabile la prossima guerra con la Germania”.
La Gran Bretagna – il suo nomignolo di Perfida Albione in questo caso è meritato – tenne un comportamento assai ambiguo in quegli anni, credendo di poter addomesticare Hitler, la cui natura sanguinaria e i cui fini Benito Mussolini conosceva benissimo e, subito dopo Stresa, cedettero alle lusinghe naziste firmando, il 18 giugno 1935, per un accordo navale, senza informare Francia e Italia, che pose in proporzione diretta Germania e Gran Bretagna per numero e tonnellaggio in navi da guerra, di fatto annullando sia gli accordi di Stresa che quelli di Versailles.
Benito Mussolini s’infuriò ma si convinse che Hitler non poteva più essere fermato e che, pertanto, all’Italia conveniva cavalcare la tigre.
Angelo Paratico
By gaetano.zanotto@alice.it
mussolini dialoga propone un domani diverso e aggregazione che porta ad allenarsi con nazioni che non condanna ma che propone la spartizione.
La razza Pura. Il fanatismo che entra in tutta la Germania fonte ancora di una incomprensioni.
Non ci siamo liberati dell’ odio questo ci guarda come persone migliori.
Chi può aiutarci di questo? Angelo Paratico la base di quello che stato a proseguire.
Ciao grazie del Tuo propormi interrogazione valida e fondanti
Ciao