Abbiamo passato una magnifica settimana, la prima del giugno 2024, a Pantelleria, alloggiando al Kirani Resort, un magnifico luogo ben tenuto e pulito, vecchio di un solo anno e costituito di singoli Dammusi in tufo, con due piscine a pochi passi dalle camere.
Come tutti sanno, le spiagge non esistono a Pantelleria e la sua maggiore attrazione è la straordinaria natura fatta di piante che vivono senza che piova (e da un anno non piove!).
Come questo miracolo sia possibile è presto detto: i dodicimila chilometri di muretti in pieta tufacea costruiti sull’isola raccolgono la rugiada notturna e la fanno cadere alla loro base, rendendo possibile l’assorbimento di acqua da parte delle molte piante grasse, fiori e degli altri alberi, fra cui anche molti pini.
I suoi tramonti sono ben noti nel mondo (anche grazie a Garcia Marquez che passò alcuni mesi a Pantelleria) e la costa Tunisina è spesso ben visibile all’orizzonte.
Dentro al Kirani si trova il ristorante Dakalè, specializzato in pesce e cucina pantesca contemporanea. Vi si mangia davvero bene, e si vien seguiti da personale gentilissimo e disponibile. In particolare ringraziamo Marzia, davvero una amichevole persona che ci ha consigliati, serviti e seguiti.
Durante la Seconda guerra mondiale questa grande isola doveva essere una specie di fortezza inespugnabile, una sorta di Iwo Jima del Mediterraneo, ma dopo alcuni violenti bombardamenti, si arrese agli Alleati. E’ davvero un peccato che non sia ancora pubblicata una monografia con mappatura di tutte le postazioni di artiglieria di Pantelleria, i tunnel e i fortilizi approntati per la sua difesa. Stanno rapidamente decadendo sotto alle sferzate del vento e delle onde, eppure bisognerebbe preservarne la memoria, organizzando dei tour dedicati.
Angelo Paratico