Il libro scritto da una dama veneziana, ricordata all’apertura delle Olimpiadi di Parigi del 2024, consegnò l’Inghilterra ai Tudor, nel 1485, ponendo così termine alla dinastia dei Plantageneti. Si tratta di Cristina de Pizan o Pisan (1364-1430), mentre le altre nove, onorate anch’esse con delle statue, sono: Olympe de Gouges, Alice Milliat, Gisèle Halimi, Simone de Beauvoir, Paulette Nardal, Jeanne Barret, Louise Michel, Alice Guy and Simone Veil.
Christina de Pizan fu la prima donna europea che riuscì a diventare una scrittrice professionista. Fu nota soprattutto per i suoi libri di poesia, ma scrisse anche un testo di strategia militare, noto come “Atti d’Armi e di Cavalleria” composto intorno al 1410. Cristina era la primogenita di Tommaso di Benvenuto da Pizzano (originario di Pizzano, vicino a Bologna), astrologo di corte, medico, stimatissimo consigliere della Repubblica di Venezia, tanto che due sovrani europei lo invitarono alla loro corte: uno era Carlo V re di Francia, l’altro Luigi il Grande, sovrano d’Ungheria. Dopo la nascita della figlia accettò l’offerta del re di Francia, Carlo V, come medico e alchimista e si trasferì a Parigi. Cristina de Pizan scrisse 41 opere durante la sua lunga carriera. Si sposò nel 1380, all’età di 15 anni, ebbe tre figli e rimase vedova dieci anni dopo. Trascorse la maggior parte della sua vita nell’abbazia di Poissy, vicino a Parigi, scrivendo in francese. Sfidò la misoginia e gli stereotipi sulle donne prevalenti in quella società medievale dominata dagli uomini.
Le sue opere più famose furono “Il libro della città delle dame” e “Il tesoro della città delle dame”.
Cristina fu studiosissima e le sue fonti per la composizione del suo libro di strategia militare furono Vegezio e Giovanni da Legnano. A Parigi il conte di Oxford lesse il suo trattato, ne fu impressionato e poi applicò i suoi consigli tattici durante la battaglia di Bosworth, combattuta il 22 agosto 1485 contro al re d’Inghilterra, Riccardo III, che ebbe la peggio. Finì con lui la dinastia dei Plantageneti. Il conte di Oxford fu così grato a Cristina che commissionò al tipografo William Caxton la pubblicazione del suo libro. Quella battaglia concluse la Guerra delle Rose, che gli italiani conoscono anche grazie alla fiction, intitolata “La freccia nera” interpretata da una straordinaria Loretta Goggi.
Il vittorioso usurpatore, Enrico VII Tudor, sbarcato sulle coste inglesi aiutato dai francesi e venne affrontato dal duca di Norfolk, comandante delle forze di Riccardo III, che lanciò il suo attacco contro all’esercito invasore guidato da Oxford, seguendo la strategia tradizionale, dividendo le sue forze in un’ala sinistra, un’ala destra e un centro. Ma Oxford, seguendo il consiglio della Pizan, mantenne tutte le sue truppe, composte principalmente da soldati e cavalieri francesi, ammassate insieme per formare una sorta di legione romana. Riccardo III, sorpreso da quegli sviluppi e vedendo che la situazione si stava mettendo male, guidò un attacco diretto contro a Enrico, cercando di ucciderlo. Riuscì a uccidere il suo portabandiera ma, a causa dell’intervento del traditore Lord Stanley e dei suoi uomini, dovette ripiegare ma cercò coraggiosamente di radunare i suoi soldati e proseguire con il suo attacco, gridando: “Tradimento, tradimento, tradimento!” e non disse mai “Il mio regno per un cavallo!” come scrisse Shakespeare. Riccardo III fu disarcionato, ucciso e il suo corpo venne violato ed esposto. Poi si perse il luogo della sua sepoltura finché, nel 2012, fu ritrovato sotto a un parcheggio di Leicester e il test del Dna con altri segni, mostrarono che era davvero Riccardo III. Il libro scritto da una donna veneziana cambiò il corso della storia britannica.
Angelo Paratico