La vergognosa resa italiana, l’8 settembre 1943

La vergognosa resa italiana, l’8 settembre 1943

Castellano e Eisenhower

In Italia lo chiamammo armistizio, mentre in realtà fu una resa senza condizioni.

Il 3 settembre 1943, dopo lunghe discussioni, il generale Castellano, delegato dal primo ministro Pietro Badoglio, firmò a Cassibile, su un tavolo posto sotto alla tenda di una cucina da campo americana, la nostra resa totale e incondizionata. Controfirmò il generale Eisenhower.

Questo divenne noto come Armistizio Corto e fu divulgato alla radio dagli Alleati il giorno 8 settembre, seguendo i loro piani.

In seguito vennero aggiunti nuovi articoli al trattato, e quel documento divenne noto come Armistizio di Malta o Armistizio Lungo. Fu siglato il 29 settembre del 1943 nelle acque antistanti all’isola di Malta, a bordo della corazzata britannica HMS Nelson, dal generale Dwight D. Eisenhower per gli Alleati e dal maresciallo Badoglio per il Regno d’Italia ed era composto da 44 articoli.

Che fu una resa totale lo si vede chiaramente dall’Articolo 12, dove si dice che altre misure di tipo politico, economico e finanziario saranno aggiunte successivamente. Neppure specificarono quali misure. E anche dal fatto che l’unica versione accettabile sarebbe stata quella in inglese, che riportiamo qui sotto.

Questo fu, forse, qualcosa di inevitabile, dato che gli Stati Uniti stavano per lanciare flotte di bombieri su Roma e su altre città italiane. Ma quello di cui ci si deve profondamente vergognare è il modo in cui il re, Badoglio e la cricca di nostri ammiragli e generali gestitono quella situazione. Appare chiaramente dai documenti e dalle ricostruzioni che essi fossero distaccati dalla realtà e non si rendevano conto che ad americani e tedeschi non potevano più servire fandonie, perché il gioco stava diventando estremamente duro e pericoloso. Dopo il 25 aprile 1943, in seguito all’arresto di Mussolini, sperarono solo nello stellone italiano, invece di pianificare i passi futuri, utilizzando il prezioso tempo che sarebbe intercorso sino alla resa e all’uscita dell’Italia dalla guerra. Doveva essere a tutti chiaro che i nostri ex alleati tedeschi non ci avrebbero permesso di deporre le armi e poi consentire agli Alleati di risalire la Penisola sino al Brennero.

Angelo Paratico

 

 

Sicily, September 3, 1943.

The following conditions of an Armistice are presented by General DWIGHT D. EISENHOWER, Commander-in-Chief of the Allied Forces, acting by authority of the Governments of the United States and Great Britain and in the interest of the United Nations, and are accepted by Marshal PIETRO BADOGLIO, Head of the Italian Government:

  1. Immediate cessation of all hostile activity by the Italian armed forces.
    2. Italy will use its best endeavors to deny, to the Germans, facilities that might be used against the United Nations.
    3. All prisoners or internees of the United Nations to be immediately turned over to the Allied Commander-in-Chief, and none of these may now or at any time evacuated to Germany.
    4. Immediate transfer of the Italian Fleet and Italian aircraft to such points as may be designated by the Allied Commander-in-Chief, with details of disarmament to be prescribed by him.
    5. Italian merchant shipping may be requisitioned by the Allied Commander-in-Chief to meet the needs of his military-naval program.
    6. Immediate surrender of Corsica and of all Italian territory, both islands and mainland, to the Allies, for such use as operational bases and other purposes as the Allies may see fit.
    7. Immediate guarantee of the free use by the Allies of all airfields and naval ports in Italian territory, regardless of the rate of evacuation of the Italian territory by the German forces. These ports and fields to be protected by Italian armed forces until this function is taken over by the Allies.
    8. Immediate withdrawal to Italy of Italian armed forces from all participation in the current war from whatever areas in which they may now be engaged.
    9. Guarantee by the Italian Government that if necessary it will employ all its available armed forces to insure prompt and exact compliance with all the provisions of this armistice.
    10. The Commander-in-Chief of the Allied Forces reserves to himself the right to take any measure which in his opinion may be necessary for the protection of the interests of the Allied Forces for the prosecution of the war, and the Italian Government binds itself to take such administrative or other action as the Commander-in-Chief may require, and in particular the Commander-in-Chief will establish Allied Military Government over such parts of Italian territory as he may deem necessary in the military interests of the Allied Nations.
    11. The Commander-in-Chief of the Allied Forces will have a full right to impose measures of disarmament, demobilization and demilitarization.
    12. Other conditions of a political, economic and financial nature with which Italy will be bound to comply will be transmitted at later date.

The conditions of the present Armistice will not be made public without prior approval of the Allied Commander-in-Chief. The English will be considered the official text.

Marshal PIETRO BADOGLIO              DWIGHT D. EISENHOWER

Head of the Italian Government       General, U. S. Army

                                     Commander in Chief Allied Forces.

 

By: GIUSEPPE CASTELLANO              By: WALTER B. SMITH

Brigadier General, attached to The   Major General, U. S. Army

Italian High Command                 Chief of Staff.

 

Present: Rt. Hon. HAROLD MACMILLAN

         British Resident Minister, AFHQ

 

ROBERT MURPHY

         Personal Representative of the President of the United States

 

ROYER DICK

         Commodore, R. N.

         Chief of Staff to the C. in C. Med.

 

LOWELL W. ROOKS

         Major General, U. S. Army

         Assistant Chief of Staff, G-3, AFHQ

 

FRANCO MONTANARI

         Official Italian Interpreter

 

Brigadier KENNETH STRONG

         Assistant Chief of Staff, G-2, AFHQ

 

 

 

 

One Reply to “La vergognosa resa italiana, l’8 settembre 1943”

  • Roberto Gallo

    By Roberto Gallo

    Reply

    Il lasso di tempo 3-8 settembre servì a organizzare l’ignominiosa fuga del Re e dei suoi accoliti; fuga che era stata progettata sin dall’inizio. Il ridicolo è che la prima fase del viaggio verso Brindisi fu scortata dai Tedeschi i quali non erano all’oscuro della fuga. Se poi aggiungiamo che il 25 aprile fu dichiarata festa nazionale dagli Americani – non dagli Italiani – in omaggio alla nomina ed insediamento di Truman – succeduto a Roosvelt – il ridicolo della Liberazione si aggiunge alla ignominia di cui sopra. Comando Alleato che definitivamente passo’ le consegne all’ Italia il 1 gennaio 1948, cioè quando entro’ in vigore la Costituzione. L’Assemblea Costituente lavoro’ dunque “sotto” il governo allato. Neque absit iniuria verbis

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