LA SINISTRA OKKUPA IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

LA SINISTRA OKKUPA IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Reduci dalla London Bookfair e prossimi espositori della Frankfurt Messe, abbiamo deciso, come Gingko Edizioni di Verona, di boicottare il Salone del Libro di Torino, che ormai ci pare ridotto a un serraglio della sinistra italiana asservita aglu usurai e al loro pensiero unico, irrimediabilmente votata a eliminare tutte le voci critiche e originali.

Ma se manca l’antitesi alla tesi, come potrà mai sorgere la sintesi?

L’amico Massimo Mariotti ha espresso il suo dissenso per questa vera e proprio esproprio della “cultura” da parte di esponenti del PD e dei loro sodali di sinistra.

“Il Salone del libro di Torino appena conclusosi è ormai un festival ormai politicizzato e decisamente poco originale. Ormai ridotto a un ritrovo culturale della sinistra italiana più o meno moderata con le solite noiose parole d’ordine” ha dichiarato.

“Fa sempre piacere leggere del successo di un evento culturale in un paese il cui governo annuncia di togliere fondi alle scuole invece che di aumentarli – commenta Mariotti – tuttavia purtroppo, anche quest’anno il festival si è visto come un ritrovo culturale della sinistra italiana più o meno moderata con le solite noiose parole d’ordine: inclusività, accoglienza, stop alla guerra, sostenibilità, etc etc… Tutte questioni nobili certo – continua Massimo Mariotti – ma che poi, nei fatti di anni di potere e di gramsciana egemonia culturale della sinistra nel nostro paese non hanno MAI portato a risultati concreti e benefici per i cittadini”.

Difficile dargli torto, ecco un estratto preso da il Giornale, scritto dal sempre ottimo inviato Luigi Mascheroni.

TUTTO A SINISTRA!
Ieri l’intellighenzia più bella e democratica, la Sinistra di festival e di potere, ha fatto percorso netto. Dalle ore 10 in avanti, in ordine sparso fra tre padiglioni e l’Oval, si potevano ascoltare: Massimo Recalcati, Loredana Lipperini, Umberto Galiberti, Mario Calabresi, Altan e Luca Bottura, Andrea Cortellessa, Marino Sinibaldi, Rula Jebreal («Ho detto NO!»), Erri De Luca, Massimo Giannini, Umberto Galiberti (ancora), Michele Serra, Teresa Ciabatti, Chiara Tagliaferri (è la moglie di Nicola Lagioia), Sandro Veronesi, Lidia Ravera, Loredana Lipperini (ancora), Beppe Severgnini, Veronica Raimo (la sorella di Christian Raimo), Zerocalcare, Massimo Giannini, Marino Sinibaldi (ancora), il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (in visita privata), Fabrizio Gifuni, Gianrico Carofiglio, Cecilia Strada (figlia di), La rappresentante di lista, Massimo Gramellini (e tre), l’ala ultradestra della Sinistra Travaglio-Gomez-Barbacetto, Loredana Lipperini (e quattro), Walter Veltroni (in sala Rossa) e Laura Boldini (in sala Bianca). Sono le 19,30. Ed è abbastanza.

 

Angelo Paratico

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