Si fa sentire la “sede vacante” di Washington, dove un “papa” è stato dimissionato e uno nuovo andrà eletto fra sei mesi. Sfruttando questo vuoto di potere, l’Ucraina ha fatto uso delle armi tecnologicamente avanzate fornite dall’occidente per compiere un’incursione in Russia. Gli USA avrebbero dovuto proibirla. E questo attacco è stato fatto proprio nella regione di Kursk dove, durante la II guerra mondiale, avvenne la più grande battaglia della storia fra mezzi corazzati che i russi, a prezzo di enormi perdite, riuscirono a vincere. Kursk è un po’ come il Piave per noi italiani.
L’incursione e l’arroccamento degli ucraini nel oblast di Kursk su mille chilometri quadrati (approssimativamente come Milano e la sua provincia) sta mettendo in grave imbarazzo Putin. Per lui e la sua dirigenza restano poche alternative: uscire bene da questa storia oppure sparire in maniera cruenta dalla storia e dalla vita.
L’opzione che Putin potrebbero scegliere sarà di usare un’arma nucleare tattica per incenerire Kiev. Putin potrebbe presentare un ultimatum alla Nato e agli Stati Uniti dicendo che se entro ventiquattro ore l’Ucraina non abbandonerà il territorio russo, lanceranno una bomba nucleare che distruggerà la loro capitale.
Se si spera che Putin non lo farà, per non rischiare una confronto nucleare con gli USA e l’Europa, si è fuori strada. Questo rischio altissimo non lo turberà affatto, perché risponderà subito che hanno già puntato i loro missili supersonici a testata multipla su New York, Londra, Parigi, Roma, Milano, Washington, Filadelfia, Portland e risponderanno a tono ad ogni attacco. Di fronte a questo immenso pericolo credo che gli USA, si ridesteranno dal loro sonno e forzeranno la mano dell’Ucraina, convincendoli ad arretrare e poi negoziare la resa.
Mi rendo conto della gravità di quanto sto scrivendo, ma noi in occidente non ci stiamo rendendo conto del fiume di sangue russo che sta scorrendo e della grave situazione sul campo.
Un sintomo del nostro scollamento dalla realtà è dimostrato dalla tragicomica incursione di una inviata RAI e un cineoperatore in territorio russo. Per i russi questa con l’Ucraina non è una guerra formale, né dichiarata, ma una sorta di fenomeno di banditismo e le inviate RAI, entrando in territorio russo al seguito dei militari ucraini, si sono poste fuori dalla legge russa, ed è dunque normale che Mosca spiccherà un mandato di arresto nei loro confronti.
Angelo Paratico
By Roberto Gallo
Due punti da considerare. L’uso del nucleare è solo l’ennesima tattica di shock society diretta a far accettare agli europei qualsiasi condizione di pace: in poche parole, sborsare i miliardi per ricostruire l’Ucraina (e accettare nuove spese militari). Kiev è l’antica capitale dei popoli slavi e come tale è “sentita” come appartenente ad un passato storico e culturale che esclude ogni distruzione. È la Roma degli Slavi. In termini militari non è assolutamente credibile che la Russia, con migliaia di droni, aerei di ogni genere, intelligence militare di alto livello, si sia fatta infinocchiare da qualche migliaio (neanche 3000) soldati con decine di mezzi pesanti ….al confine! Occorrono giorni per ammassare una tale quantità di mezzi: e’ l’ennesima farsa che pero’si trasforma in tragedia per coloro che muoiono.