Gli ucraini si sono ritirati da Kursk. In agguato a terra, i migliori droni d’attacco russi stanno devastando i convogli ucraini

Gli ucraini si sono ritirati da Kursk. In agguato a terra, i migliori droni d’attacco russi stanno devastando i convogli ucraini


Il 25 febbraio un gruppo d’élite russo di droni, il Rubicon Center of Advanced Unmanned Systems, aveva lanciato una devastante ondata di attacchi contro le principali linee di rifornimento a sostegno della guarnigione ucraina a Sudzha, il centro del saliente controllato dall’Ucraina nell’oblast di Kursk, nella Russia occidentale. Due settimane dopo, il 10 o l’11 marzo, gli ucraini ha evacuato Kursk e si sono riposizionati sul lato ucraino del confine, dunque sconfitti e costretti a lasciare Kursk dopo aver occupato parte dell’oblast per sei mesi. Il gruppo di droni Rubicon è stato fondamentale per la vittoria russa. E le tattiche avanzate nell’uso dei droni del gruppo, come le ha descritte l’analista Andrew Perpetua, sono state fondamentali per gli sforzi di Rubicon. Il 12 marzo o prima, un drone russo con visuale in prima persona (i russi hanno diffuso il video) che trasportava una testata e inviava video ai suoi operatori, via radio o forse anche via cavo in fibra ottica, ha sorvolato una strada frequentata da camion ucraini. Che la strada fosse pericolosa era ovvio: i relitti di diversi veicoli punteggiavano la strada. Invece di limitarsi a sorvolare la strada, sperando che un bersaglio valido passasse prima dell’esaurimento della batteria, si era posato a terra vicino alla strada e aveva atteso. Riposando invece di volare, il velivolo senza pilota ha potuto risparmiare sulla batteria.

Quando poi era passato un convoglio ucraino il drone si è alzato e ha colpito il bersaglio.  La novità non sta tanto nell’attesa per risparmiare le batterie, ma nel fatto che le forze russe e nordcoreane si sono concentrare nel colpire i convogli di rifornimento invece che bersagli in prima linea.

Un altro fattore dei successi russi sta nell’uso di droni controllati da una cavo di fibra ottica invece che via radio, annullando il vantaggio degli ucraini nel disturbare i segnali e farli cadere a terra.

Gli operatori dei sistemi Rubicon hanno mostrato di conoscere bene le tecniche necessarie e inoltre sono riusciti a piazzare delle mine sulle strade  per poi farle esplodere quando ci passa sopra un veicolo ucraino. Sono provviste di cariche cave rivolte verso l’alto, capaci di penetrare anche la corazza di un carro armato.

Questo cambiamento di tattica provocherà presto il crollo del fronte ucraino, se non verranno trovate delle adeguate contromisure di contenimento.

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