Marina dice che: “Mi ci è voluto un anno per definire la prima stesura – e altri mesi per arrivare ad un prodotto finito e dignitoso. Un anno in cui la mia mente ha ripercorso le diverse fasi del progetto; ha
dovuto decifrare appunti in codice che, come mio solito, avevo lasciato scritti sui canovacci delle lezioni; chiedere sostegno alla memoria nel ricordare i tanti episodi vissuti e fare appello alla capacità intellettiva perché tenesse tutto insieme, ben unito. Se escludiamo la tesi di laurea, questa è la mia prima esperienza di un progetto di scrittura con un certo respiro. La strada è stata lunga ma essere arrivata alla conclusione mi dà un senso di leggerezza, come di un qualcosa che
finalmente ha trovato il suo posto. Scrivere la memoria di yoga e psicomotricità for Parkinson è stato un dovere morale: lo dovevo a me, a Laura e a tutti i nostri allievi. Ogniqualvolta pensavo a come il progetto si era chiuso, così all’improvviso, travolto dalla Storia, vittima innocente della medesima, sentivo una stretta al cuore, quello strano pungolo che avvertiamo quando ci troviamo di fronte a un’ingiustizia, vogliamo ribellarci ma non sappiamo come, e allora, magari facendo
finta di niente, iniziamo ad arrovellarci dalla rabbia. Per fortuna la rabbia, che è anch’essa
un’energia, può trovare canalizzazioni positive, ed ecco che un bel giorno Laura mi disse “perché
non scrivi ciò che abbiamo fatto in un libro?”. La strada si era aperta, e io iniziai a percorrerla, a ricordare”.
Ecco la presentazione video, di circa 7 minuti
NonSiamoFrankenstein,SiamoDèi (youtube.com)