Federico Faggin. Oltre l’Invisibile, un libro che vi cambierà la vita

Federico Faggin. Oltre l’Invisibile, un libro che vi cambierà la vita

 

 

Pochi sono i libri che ci possono cambiare la vita, uno di questi potrebbe essere l’ultimo di Federico Faggin OLTRE L’INVISIBILE. Dove scienza e spiritualità si uniscono, Mondadori, 2024. Questa è certamente un’opera la cui attenta lettura cambierà l’architettura del nostro cervello.

Federico Faggin, nato a Vicenza nel 1941, a detta di Bill Gates, è colui che ha inventato Silicon Valley negli Stati Uniti, dove risiede dal 1968. Inventore dei chip al silicio e del touchpad possiede una mente leonardesca, colta, versatile e giocosa, eppure ha sempre amato mantenere un basso profilo. Confesso la mia ignoranza di lui, sino a quando non lessi una bellissima intervista fattagli da Stefano Lorenzetto, che mi fece capire con chi abbiamo a che fare.

I suoi precedenti libri sono stati Silicio (2019) e Irriducibile (2022) che andrò ad acquistare e leggere. L’ultimo suo libro è stato scritto in forma di dialogo con Viviana Sardei, la quale mostra a sua volta di possedere una cultura enciclopedica e una grande capacità di formulare domande precise che permettono a Faggin di esporre il suo pensiero.

Il Federico Faggin scienziato materialista è morto negli anni Ottanta, al culmine di una lunga crisi esistenziale. Tutto per lui cambiò nel 1990 durante una vacanza in montagna con la famiglia. Si svegliò verso mezzanotte e andò in cucina a bere, poi tornò a letto e cercò di riaddormentarsi. In quel momento avvertì un potentissimo fascio di energia che gli usciva dal petto, era una luce bianca, scintillante, fatta di amore, gioia e pace. Era potentissima e avvertiva che era lui la sorgente di quell’energia. A un certo punto il fascio esplose e colmò la camera di una luce benigna e calda, Faggin intuì che quella era la materia primordiale che creava l’universo.

Da quella notte la sua percezione cambiò radicalmente, e si sentì un “illuminato”.

“Perché è come mi fossi risvegliato da una specie di ipnosi: avevo accettato passivamente il dettato materialista, secondo cui la coscienza è solo un epifenomeno del cervello. Tale idea si è rivelata del tutto incongrua con la profondità dell’amore, della gioia e della pace che provai allora, e che esistevano anche fuori dal mio corpo. Dovetti pertanto prendere atto che ci sono realtà che non potevo di certo negare per il solo fatto che il fisicalismo le nega senza averle nemmeno prese in considerazione. Dopo vent’anni di studio sono arrivato alla convinzione che l’idea che esista solo la realtà oggettiva, cioè quella che si può misurare con uno strumento, dev’essere incompleta” e aggiunge: “Il mio obiettivo dal 2008 in poi è stato quello di unire scienza e spiritualità in una nuova disciplina, il Nousym”.

Faggin non crede all’Intelligenza Artificiale (termine nato nel 1955), e ritiene che già il suo nome sia un solecismo, perché una macchina non avrà mai l’intelligenza dei viventi e soprattutto non possiederà una coscienza e neppure empatia per altre forme viventi, come alcuni film vorrebbero farci credere.  Questo perché, ci dice Faggin: “La società moderna, così com’è strutturata, ha bisogno di gente efficiente, burocratizzata, robotizzata, puntuale, logica, obbediente e senza cuore. Perché la gente con il cuore riserva strane sorprese…”.

Secondo lui, le previsioni fatte dagli esperti sul futuro della IA sono esagerate, perché pensano che tutto provenga dallo scientismo con cui considerano il nostro cervello e non si accorgono che esiste anche la coscienza.

Ecco, questo è un libro da rileggere e memorizzare.

Angelo Paratico