La prima cartamoneta occidentale risale al 1690, in Massachussetts

La prima cartamoneta occidentale risale al 1690, in Massachussetts

Nel 1963 l’economista della Scuola Austriaca Murray Rothbar disse che: “Il Massachusetts ha la dubbia distinzione di aver promulgato la prima carta moneta governativa nella storia del mondo occidentale, anzi, nella storia del mondo intero al di fuori della Cina. La fatidica emissione fu fatta nel 1690, per pagare una spedizione di saccheggio contro il Canada francese che era fallita drasticamente. Ma anche prima di questo, gli uomini principali della colonia erano impegnati a proporre schemi di cartamoneta”.

La spedizione a cui Rothbard si riferiva originò dalla Guerra di Re Guglielmo (1688-97), che dall’Europa si diffuse nelle colonie nordamericane dell’Inghilterra. Nell’agosto del 1690, sotto al comando di Sir William Phips, 34 navi e 2.000 uomini partirono da Boston in missione per conquistare il Quebec nella Nuova Francia (Canada francese). Le truppe dovevano essere pagate con il bottino che Phips si aspettava di arraffare una volta preso il Quebec, ma alla fine tornò in Massachusetts sconfitto e a mani vuote. L’ammutinamento si fece un pericolo reale perché gli uomini reclamavano il pagamento. La sua tesoreria esaurita, il governo della colonia decise il 10 dicembre di emettere una somma di 7.000 sterline in cartamoneta.

La sfortunata spedizione di Quebec, tuttavia, costò molto di più di 7.000 sterline – si stima che ne costò 50.000, in effetti. Il 3 febbraio 1691, il governo emise un’altra serie di banconote e dichiarò che poteva essere usata per pagare le tasse. La cartamoneta del Massachusetts del 1690-91 era “sostenuta” solo dalla buona fede del governo coloniale, non da metalli rari o terreni come era stato il caso per le precedenti cartemonete. Le truppe e gli altri creditori non erano contenti di questo (dunque le banconote cominciarono immediatamente a deprezzarsi) ma servirono a impedire sia una rivolta che un’inflazione incontrollata. In maggio, il governo approvò una legge che limitava l’emissione totale a 40.000 sterline. Mise sotto chiave le macchine da stampa in modo che nessuno potesse più stampare. In ottobre, distrusse almeno 10.000 libbre di banconote che erano state pagate al Tesoro in tasse. Inoltre, entro la fine dell’anno, impose 30.000 sterline di nuove tasse allo scopo di ritirare la maggior parte del resto. E Phips stesso attinse alla sua fortuna personale in oro per comprare gran parte del resto.

Venticinque anni dopo, la prima esperienza del mondo occidentale con l’iperinflazione della cartamoneta ebbe luogo in Francia. Dal 1715 al 1720, senza nessuna delle disposizioni che limitavano la carta del Massachusetts del 1690-91, la Francia stampò fino a che la sua moneta non divenne completamente senza valore. La svalutazione del denaro di una nazione è stata un male che è esistito anche prima della moneta di carta, prendeva la forma di “ritagliare” le monete, a volte fino a renderle troppo piccole per circolare, o mescolando i metalli vili con quelli preziosi. Il primo a farlo con l’oro fu Nerone. Gli antichi israeliti furono criticati per questo dal profeta Isaia (“Il tuo argento è diventato scoria”).

I coloni del Massachusetts alla fine del 17° secolo, conoscevano i pericoli, quindi limitarono l’emissione e poi la distrussero. Funzionò semplicemente perché la carta era un sostituto redimibile da qualcosa di reale.

A credito del Massachusetts, la cartamoneta del 1690-91 non fu imposta a nessuno. Il governo non la dichiarò a corso legale, il che significa che nessuno fu obbligato ad usarla per saldare i debiti. Nemmeno le truppe erano tenute ad accettarla o ad usarla per qualsiasi pagamento. Per questo fu rapidamente limitata e ritirata. Tutto questo significa che nella misura in cui la carta ebbe successo, fu perché imitava uno standard di hard money più che un vero esperimento di cartamoneta a lungo termine, non coperta e irredimibile. In effetti, le banconote furono cambiali a breve termine.