Mariotti e Giorgetti ricordano Paolo Borsellino – Uomo tutto d’un pezzo, vicino al MSI

Mariotti e Giorgetti ricordano Paolo Borsellino – Uomo tutto d’un pezzo, vicino al MSI

 

 

 

Gli esponenti di Fratelli d’Italia Massimo Mariotti e Massimo Giorgetti si sono recati nella via che il Comune di Verona ha dedicato a Paolo Borsellino  al Bassone per rendere omaggio alla memoria del giudice ucciso trent’anni fa, a Palermo in via D’Amelio, assieme ai cinque agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. “ Con questo gesto abbiamo voluto ricordare l’impegno di un Magistrato in prima linea nella lotta a Cosa Nostra e il cui ricordo è ancora vivo tra gli italiani, come testimoniano le numerose iniziative di questi giorni in tutta Italia da parte delle istituzioni e di numerose associazioni, oltre a quello degli appartenenti alle Forze dell’Ordine caduti nell’adempimento del loro dovere”, spiegano i due appartenenti storici alla destra veronese.

Paolo Borsellino fu un simpatizzante del Movimento sociale italiano, nel quale aveva militato da giovane.  Come ha rimarcato Marcello Veneziani nel suo splendido editoriale su La Verità di ieri, Paolo Borsellino poteva essere salvato proprio da quel Parlamento che oggi si affanna a ricordarlo. E forse quella scelta avrebbe salvato l’Italia intera. Fu il MSI che lo votò per nominarlo Presidente della Repubblica.

In quel periodo di grandi stravolgimenti politico-istituzionali, per la prima volta nella storia tormentata della nostra Repubblica, il Presidente Francesco Cossiga rassegnò le dimissioni, costringendo il Parlamento a nuove votazioni. Il pomeriggio del 19 maggio 1992, nel corso dell’XI scrutinio delle elezione del Presidente della Repubblica italiana, l’allora segretario del MSI Gianfranco Fini diede indicazione ai suoi parlamentari di votare per Paolo Borsellino Presidente della Repubblica. In quello scrutinio ebbe 47 preferenze (il morto che parla, ci ricorda Veneziani…) piazzandosi quarto.

Ci vollero ben 16 scrutini per eleggere il Presidente della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro, che ottenne 672 voti. La fumata bianca arrivò appena 2 giorni dopo la strage di Capaci.