La Rivoluzione Tradita di Ezra Pound

La Rivoluzione Tradita di Ezra Pound

 

Tradotto e stampato per gentile concessione della Sir Oswald Mosley Society di Londra. Pubblicato originariamente nel 1937, costituisce un elogio alla nuova Banca d’Italia, riformata da Mussolini.

 

Ritratto di Ezra Pound, Rolando Monti (1932)

La rivoluzione che è stata tradita, in pratica, è la “nostra” Rivoluzione Americana del 1776, non nelle sue fasi locali o particolari, e certamente non in qualità di una divisione del tutto inutile della RAZZA inglese.

Qualunque cosa di buono ne sia derivato o meno da quella scissione, essa non era assolutamente necessaria e, in gran parte, involontaria. Certamente non ha portato alcun beneficio alla Gran Bretagna. È stata, forse, la prima grande ferita inflitta al Paese dai mediatori fatti entrare da Cromwell. Il diciannovesimo secolo fu tutto ciò che La Tour du Pin ha detto, e tutto ciò che Maurras e i clown monarchici francesi hanno cercato di dimenticare, come l’ha definito La Tour du Pin. È stato il secolo dell’usura. È stato il secolo della decomposizione. È stato il secolo più vile di ogni altro che mi passa per la mente nell’era del TRADIMENTO dei termini, il più disastroso e sudicio nel vero senso delle parole.

La RIVOLUZIONE TRADITA non è una rivoluzione tradita in un anno o due o a causa di due passi falsi di Joe Stalin o di qualsiasi governo. La rivoluzione tradita è stata la rivoluzione nata dalle riforme Leopoldine in Toscana, e abbastanza evidenti nel processo Jeffersoniano che è culminato con le vittorie – tutte troppo effimere – di Andy Jackson e Martin van Buren.

Prima di loro le riforme Leopoldine si erano evolute nel concetto di autarchia, e nella credenza che i cereali di una nazione esistessero primariamente in modo che quella nazione (nella persona singola e in tutti i suoi cittadini) potesse nutrirsi.

La rivoluzione è stata tradita abbastanza chiaramente dalle generazioni di Dan Webster, Biddle, Morgan, Baruch, da mimetizzazioni di ogni tipo, Trotsky, Wallace, Perkins, dai due collettivi dei consiglieri di Roosevelt, da esseri come Morgenthau, nutriti fin dalla culla con preconcetti usurai, il risparmio degli ebrei.

Su questo termine voglio insistere. Il veleno semitico è nel semite temperato dall’instabilità semita, dall’oscillazione semitica da un eccesso all’altro. L’instabilità lo rende un pericolo per le razze statiche e di mentalità pratica. Ma nell’entourage orrendo, pericoloso e sovversivo, di Roosevelt vi è stato un ebreo, M. Ezekiel, che ha per primo inciampato verso un economia di ABBONDANZA nel suo 2,500 dollari all’anno. (Mordecai Brill Ezekiel, nato il e morì , è un economista americano specializzato nel New Deal n.d.t).

Questo libro è spregevole, tanto quanto uno scritto evasivo e semitico può essere, evita il vero problema del denaro. È un compromesso ebraico, ha tutto il desiderio di J. Simonic di un affare regolare e di una tranquillità generale, MA è meglio di Wallace e Perkins. E ogni ragionevole antisemita obbiettivo ammetterà anche che i fatti con cui Mordecai Ezekiel sta cercando di trovare un compromesso emergono dalla recensione di un comitato guidato dall’ebreo sportivo Loeb (il servetto del Sig. Hemingway).

Se credete che un’intera razza debba essere punita per la colpa di alcuni dei suoi membri, ammetto che l’espulsione di due milioni di ebrei a New York non sarebbe una punizione eccessiva per il danno commesso dalla finanza ebraica nei confronti della razza inglese in America.

Qualunque cosa il compagno Wyndham Lewis abbia detto sul fatto che gli ebrei che governano in Inghilterra svolgono un buon lavoro, gli ebrei NON governano in America in modo altrettanto soddisfacente, ma l’ebreo finanziere non è il nostro peggior nemico. Il nostro peggior cattivo è l’ebreo che è capace di prendere una strada sporca e di rimanerci senza alcuna deviazione o ombra di dubbio, senza nessuno momento ebraico di pietà, eccitazione o bisogno di ostentazione opulenta. Una razza può essere probabilmente considerata responsabile per i suoi peggiori individui. La razza ebraica non si è assunta per anni la responsabilità per il rafforzamento delle sue stesse leggi. Nella storia evangelica, che lo prendiate come fatto o come fantasia esemplificativa, l’esecuzione di Gesù veniva archiviata facendo scaricabarile. Il rafforzamento della legge si deve ai Romani. Se un uomo diventa antisemita, lasciate che sia obiettivamente antisemita. Lasciate che raccolga più prove possibile, e che non batta ciglio.

L’ebreo ha portato l’antisemitismo su di sé a causa della MANCANZA DI ORGANIZZAZIONE, rifiutando di assumersi le sue responsabilità. Se l’ebreo desidera vivere in un vicinato mondiale tra persone ILLUMINATE, deve sottoporsi alla disciplina dei meno piacevoli trasgressori della legge ebraica. Per quanto ne so, per circa 2,000 anni non è stato molto volenteroso di fare ciò. Nessun altra razza chiede di avere un paese governato per lei, o conquistato per lei, almeno non in Occidente. Se i bramini lo fanno, allora si meritano il nome di “sporchi negri”, e così, forse anche alcuni cinesi epigoni, non confuciani.

Il gabinetto di Roosevelt ha due malattie. L’usura di New York, che è collegata a tutta l’usura di Londra e quindi di Basilea e delle fogne di Parigi. Ma ha anche la cattiveria ebraica e l’avarizia dei seguaci di Perkins. Questa è la cattiveria del “parlamentare” e ha la persistenza del parlamento, la falsa morale dell’avarizia, nata quasi probabilmente dall’invidia ma in ogni caso condannabile.

La “dozzina di economisti” che il N. Y. Tribune ha elencato nel mese di novembre 1937, consigliando a Roosevelt di mettere fine al crollo, non merita nessuna pietà umana per il consiglio che gli hanno dato, anche se fosse stato dato dalla bruta ignoranza o dalla pura malizia. “Rafforzare la fiducia pubblica”ecc. Questi uomini hanno avuto l’opportunità di affrontare il problema di eguagliare il potere d’acquisto pubblico ai beni necessari disponibili, e hanno fallito, e non sono degni di alcuna compassione così come Neimeyer, Baruch, o qualunque genero dell’usura incorporata. Considerate questo e quello! Rivolgendoci allo stato organizzato, abbiamo un’imposta sul capitale INCORPORATO.

Questa mossa tremenda ha causato a stento un’increspatura sulla stampa nei paesi pseudo-democratici. I rossi piagnucolosi non lo hanno acclamato come un trionfo di idee. I documenti sui prestiti obbligazionari l’hanno definito come un imposta sulla proprietà privata. Nessuno dei grandi quotidiani ha distinto tra la proprietà (terreno, case, mobili) e una richiesta contro “ proprietà di più interesse” o “contro l’interesse “e la possessione totale se l’interesse non viene pagato puntualmente”. Naturalmente, non hanno fatto ciò, essi sono un retaggio, una mano morta e putrida dalla tomba, dalla fossa comune del XIX secolo.

Quel secolo è stato il traditore delle parole. Ha insozzato ogni idea luminosa del secolo precedente. Voltaire, il deista, venne fatto passare come un ateo. LIBERTÀ – che significava il diritto di fare quello che non danneggia gli altri, fu travestita dal diritto di ferire gli altri. UGUAGLIANZA secondo le parole di Jefferson significava che gli uomini avevano gli stessi diritti per legge; che nessun uomo era nato con un handicap insormontabile. Aveva un sentore del “un uomo è un uomo per questo” di Burns, ma non significava, al tempo di Jefferson, nemmeno suffragio universale. Il suffragio potrebbe essere un premio di merito. Non è stato definito rigorosamente come insieme dei membri di un partito, ma non è stato conferito a suini inconsapevoli. Prima che queste sanità mentali potessero essere contestate e violate era necessario che gli usurai tradissero i veri mezzi di comunicazione. Il linguaggio doveva essere storpiato. Ogni parola che veniva nobilitata doveva essere svuotata per coprire i gangster furtivi dei problemi bancari, il capitale di prestito.

La LIBERTÀ è impossibile senza l’ordine, e l’ordine viene dall’organizzazione. Una nazione agricola, come per la maggior parte quella di Jefferson, non aveva  bisogno immediato di un’organizzazione corporativa come ne avevano bisogno le città medievali e come l’hanno evoluta. Nessun sistema è infallibile e a prova di tempo. Sviluppate un meccanismo sociale perfetto e mettetelo in atto, e i figli dell’inferno inizieranno a raggirarlo; le sanguisughe inizieranno a succhiare sangue e i vermi infetteranno angoli lasciati incustoditi. La misura in cui la stampa ha sconcertato il lettore anglosassone in Inghilterra e negli USA è evidente in una lettera arrivata ieri e che ora è sulla mia scrivania, da un uomo senza dubbio imbecille. La cito per mostrare cosa può essere:

Nel suo ultimo libro Christopher Hollis dichiara che Mussolini ha dato all’Italia un sistema monetario decente togliendo ai banchieri privati il potere di creare denaro o credito arbitrariamente con una penna stilografica. Egli suggerisce che il governo controlli e determini l’emissione del denaro nel Paese. Riluttante dal prendere la sua parola da sola data la tale riforma rivoluzionaria in un’economia nazionale, che deve essere stata combattuta con i denti e con le unghie dai banchieri, vi chiedo se sia il caso. Se lo è, l’Italia sarebbe in luogo in cui andare.

Questo accadde nel novembre 1937; ovvero due anni dopo la riforma delle banche italiane. I fatti sono lì, ma il giovane uomo è stato talmente condizionato dalla stampa del capitale prestato che non può credervi senza la fidata parola di un amico.

Gent appena visto al Caffé qui sotto, appena arrivato dall’Inghilterra, non sapeva che la tassa fosse sul capitale incorporato, non su quello privato. Pensava di aver capito che cos’era successo. Aveva letto la breve nota non accentata nel suo giornale di Londra.

La rivoluzione russa fu la fine di un ciclo. Ha portato avanti il tradimento delle parole del XIX secolo, ha utilizzato una mistificazione della terminologia, come nel caso de “la dittatura del proletariato”, che in realtà significa dittatura di poche persone ecc. I bolscevichi ora non definiscono nemmeno le parole. Non vogliono la rivoluzione. Per lo meno nessuno che abbia incontrato su carta stampata, o nei giorni in cui chiedono una risposta. Non intraprenderanno una lotta per termini chiari, per una definizione chiara dei significati, cosicché nonostante quanto qualcuno possa non essere d’accordo con alcune cose destinate ad essere distrutte, uno non può semplicemente continuare a rimanere immobile, ancorato a loro. Non possiamo, o almeno non posso, al momento, ottenere delle informazioni più chiare dalla Russia su che cosa Stalin intenda in senso monetario. Nessuno ritiene che egli, Stalin, ne sappia qualcosa. Almeno non ho visto nessuna dichiarazione del genere, e il suo opponente, Sig. Bronstein, non è più trasparente di lui. Da qui la Intelligentzia rosa.

Non hanno intenzione di definire le parole. Non hanno intenzione di collezionare informazioni. Non cercano di riportare gli eventi reali in questa penisola, come gli atti di Rossoni e le dichiarazioni chiare.

“Nell’ammasso di cereali vi è, inoltre, una ragione politica: il pane dovrebbe essere garantito ad ogni italiano, senza nessuna assurda differenza di prezzo, senza speculazioni immorali.” Rossoni ammette che questa non è un tipo di economia nuovo, o almeno le sue parole sono “non abbiamo raggiunto una nuova economia”. Abbiamo, in ogni caso, progredito dalla carota-davanti-al-naso (“ricerca” della felicità). Edmondo Rossoni 1884 – 1965 fu membro del Gran Consiglio, votò per l’ordine del giorno Grandi e si salvò poi grazie ai Salesiani che lo protessero. Ex Socialista. Fu l’architetto delle Corporazioni e delle riforme del Lavoro NdE.

In un certo senso questo rappresenta più o meno un ritorno al sistema dei nove campi ammirato da Menciù. Dal lato negativo non equilibra direttamente il denaro a una quantità di beni consumabili. Ma, dall’altro lato, è efficace, perché ogni controllo onesto di prezzo per il pubblico, e del bene pubblico, influenzano il potere d’acquisto del denaro esistente. Due anni fa un italiano, famoso quanto Rossoni o forse ancora di più, ma non nel Gabinetto, mi ha scritto:

“Le due malattie della società moderna sono la legalizzazione dell’usura per via bancaria e la legalizzazione del furto nelle leggi sulla società a responsabilità limitata”.

Era una lettera privata e non ho mai saputo se fossi libero di citarla. Ora mi sento abbastanza libero di farlo, dato che tale idea non è più imprudente. Che la lettera fosse originariamente un’opinione privata o un’indicazione di cosa sarebbe diventato pubblico al momento adatto, l’idea di fondo è stata messa in pratica IN ITALIA.

Si può misurare il corso Fascista attraverso vari gradi:

  1. Nella Consegna, anno XII: “disciplinare le forze economiche e equipararle ai bisogni della nazione.”
  2. Il discorso di Milano dell’autunno seguente: “risolto il problema della produzione, gli economisti spronati dallo stato dovrebbero risolvere il problema della distribuzione.”
  3. La dottrina di C. H. Douglas. In analogia con la politica di Jefferson. Le basi di un’economia stabile sono state le stesse per millenni. Certamente una nazione non può pagare un dividendo in modo appropriato e onesto finché non ha i mezzi per dividerlo.

Questi possibili metodi di distribuire il potere d’acquisto avrebbero bisogno di un intero numero di questo giornale per essere descritti.

Per mantenere la lode in vera misura, gli anti democratici devono ammettere che la Costituzione americana dà al Governo degli Stati Uniti il pieno potere di centralizzare la propria moneta. Non è niente di più di una sbavatura di Roosevelt e di una fandonia di Baruch per pavoneggiarsi sulla costituzionalità. Il Congresso degli Stati Uniti, se fosse onesto e supponendo che contenga poche dozzine di uomini tra le sue centinaia di scimmie, potrebbe fissare domani il potere d’acquisto del dollaro a uno staio o qualsiasi altra misura di cereali, a sei libbre della miglior bistecca di manzo, a due yard di stoffa o quattro libbre di lana di un certo livello, o qualunque cosa fosse trovata appena dopo un’accurata ricerca di risorse nazionali.

Nessuno a parte un bugiardo o un uomo che lotta per un vantaggio politico personale può cercare di oscurare questo. Negli USA NON è un difetto dello strumento verbale del Governo, ma una marcia radice di volontà o una pura ignoranza animalesca che impedisce queste riforme.

Se tali riforme fossero Fasciste, sarebbe un Fascismo Jacksoniano. Ogni Paese ha bisogno di una forma di ordine. La guerra ispano-americana, quando noi bambini (bambini del mio tempo) venivamo violati, introdotti a un gergo sull’ordine aperto. Potrebbe essere che le ultime isole e il continente americano richiedono un ordine aperto, non adatto all’Europa in quanto continente. Ma in ogni caso proviamo a vedere cos’è, cos’è stato, e lasciateci provare a tenere queste realtà separate da quello che Milords Bunkum e Wunkum ci dicono, e ci hanno detto nei loro giornali.

La disciplina delle truppe in aperta formazione differisce da quella delle truppe sotto Braddok, che hanno provato a combattere gli Indiani prima del 1776. Mi scuso per i confronti militari se ci fossero i modi per me per fare questo. Ma vorrei descrivere il mio punto di vista in qualche modo. Vorrei istituire una vera demarcazione per le parole “libertà”, “ordine”, “responsabilità”, “equivocità”.

La recente dichiarazione di Mussolini che “il Capitale è al servizio dello Stato”, è la risposta alla sentenza di Adam Smith: “gli uomini dello stesso commercio non si incontrano mai senza una cospirazione contro al pubblico in generale”.

La cosa dannabile sulla stampa, e sugli pseudo-economisti assunti è che non sottolineano mai la reale grandezza degli scrittori che professano di ammirare, e a cui attribuiscono le loro teorie deleterie. Questo detto di Smith era vero.

Il XIX secolo non l’ha mai affrontato. Aveva bisogno di un centinaio di anni e del figlio del fabbro dalla Romagna per trovare le sua risposta e il suo equilibrio. Perciò varie corporazioni, o organizzazioni ad alta guida centralizzata, incluso la corporazione de “Previsione e Credito”. Il credito proclamato come sangue vitale.

Il resto di questo articolo è applicato per rispondere a dichiarazioni eterogenee di scrittori onesti. Qualcuno deve provare a correlare il pensiero attuale, deve cercare di eliminare alcune incomprensioni, anche se non appartengono tutti alla stessa parte del soggetto.

Come postilla in risposta alla lettera che indaga sul fatto che l’Italia abbia creato il suo stesso denaro. L’Italia crea il suo denaro, ma il credito è un prodotto umano naturale. Quindi finché un uomo crede nell’altro, nessuno stato può prevenire TOTALMENTE piccole toppe di credito individuale dallo sbocciare come l’erba, per natura, benevola e fraterna.

L’Italia non ha una idolatria statale. La frase “culto dello stato” è stata coniata nell’ignoranza, e a scopo di propaganda.

Si può capire direttamente dalla bocca della fontana. Lo stato in Italia non è lì per sopprimere l’iniziativa individuale, ma per prevenire abusi e per trovare una giusta misura quando interessi contendenti non hanno al loro interno un senso sufficiente a trovare la propria soluzione.

Per replicare a una dozzina di corrispondenti e per mettere fine a una dozzina di conversazioni, SÌ, ci sono difetti nello stato corporativo italiano in questo momento E sono dovuti alla superstizione, agli avanzi, e alle sporche abitudini di ex monopolisti. Ci sono in Italia, come in tutti i paesi, porci umani, e menti torbide e pigre che proseguono nella stessa vecchia pozzanghera, cercando di sabotare, di fregare i loro vicini, prevenendo persone semplici e ingenue dall’ottenere il massimo dei risultati da sé stessi e tanto quanto dal pubblico che le loro attività potrebbero coinvolgere.

Ma è un mio credo fermo che questi difetti saranno affrontati in funzione dell’ordine. Non ho ancora trovato nessuna tendenza a scoraggiare qualcuno che si sia offerto di combattere contro questi ostacoli in diminuzione, o “mulini a vento” per conto proprio.

“La donazione dei romani è la misura”, con questo intendo che il genio Romano per più di 2000 anni è stato un genio per la misura.

Vi sono limiti al potere dello stato (su qualunque teoria esso si basi), alcune cose lo stato NON le può fare. L’immoderato esperimento russo è ora impegnato nell’illustrare cosa succede quando lo stato prova a farsi troppo carico oltre il suo Plimsoll.

Il XIX secolo ha provato a farcela senza zavorra. L’Italia di Mussolini è forse il primo stato che si chiede seriamente quanta libertà può essere lasciata nelle mani private senza che venga mandata in rovina. Intendo che nessun altro stato ha mai esaminato questa questione così seriamente.

I seguaci di Jefferson attaccavano i demoni del privilegio e il marciume della tirannia finanziaria centralizzata. Sapevano che per quell’epoca non sarebbero stati in grado di andare oltre l’avversario.

Se non credessi che il Fascismo in Italia abbia significato il pieno sviluppo e il massimo campo di libertà individuale compatibile con un ordine sociale sano dovrei essere tanto antifascista quanto i ragazzi esclusivi e gli pseudo-letterati francesi, che ancora non sanno che qualcosa è cominciato in Italia. A ognuno è permesso credere nella libertà attraverso l’ordine. È molto più probabile ottenerlo con norme di traffico decenti che tramite teste di gallina o con la disinvoltura, come quell’eroe che è riuscito a sparare al suo stesso cammello durante un attacco con i cammelli  (Lawrence d’Arabia n.d.e).

Ora sono tanto preoccupato dalla mancanza di circolazione di notizie politiche ed economiche, o meglio di notizie riguardanti lo stato del pensiero economico, quanto lo ero 25 anni fa, riguardo alla mancanza di notizie reali sui libri. Non vi era allora, alcun posto dove si potesse sapere in modo pratico cosa si stava scrivendo all’estero. Un serio antifascista oggi vorrebbe sapere contro cosa si oppone, e se i suoi bersagli preferiti corrispondano a una realtà oggettiva e ancora esistente.

“Vi è” dice Karl Winter, nell’edizione di ottobre di Civiltà Fascista, “un antifascista nel mondo democratico che è istruito e in mala fede, vi è anche un antifascista ignorante e in buona fede”.

Consiglio quell’articolo di Winter, e che cosa ha da dire sulla sinistra in qualità di elemento costruttivo nei paesi totalitari. Beniamino de Ritis contribuisce anch’egli a quell’edizione.

Ho detto ripetutamente che chiunque voglia amare o odiare la nuova Italia in modo intelligente, deve leggere almeno alcune delle riviste mensili italiane, come La Stirpe di Rossoni, La Revista del LavoroCritica Fascista, o Rassegna Monetaria, editate dal Prof. Spinedi, dal Senatore Bevione e da Furio Lenzi.

Infine, vi è un’espressione nell’ammirabile articolo di Montague Fordham nel B.U.Q. di dicembre che vorrei vedere più chiaramente definita. Quando egli “dubita il valore dei problemi economici speciali per i consumatori in quanto tali” non sono sicuro di che cosa intenda. Non potrebbero alcuni lettori pensare che tali problemi siano una parte della tesi essenziale di Douglas? Non lo sono.

In quanto mera questione di equiparare il potere d’acquisto totale ai beni voluti disponibili, la discrepanza, quando ve n’è una, potrebbe teoricamente essere realizzata nel mercato immediato da chiunque che creerebbe e che spenderebbe nuovo denaro (o credito).

Molti dei anti Douglasiti hanno visto che la distribuzione a i più bisognosi significa spesa più veloce. Il (dannato) sussidio di disoccupazione britannico viene certamente dato a persone NON coinvolte nella produzione, ovvero, ai produttori a tempo determinato. Il “tempo determinato” è una teoria piuttosto sottile nei casi di uomini che da otto anni non lavorano.

Ma il dividendo di Douglas è dato, come mi sembra di ricordare che il Major ci abbia detto, agli azionisti, in quanto tali, della nazione. Gli viene dato in rispetto al lavoro (prevalentemente inventivo, ma anche lavori di costruzione di stabilimenti) messo in atto dai nostri predecessori, ovvero, da lavoratori che non sono più qui a magiare cibo e utilizzare abitazioni.

Non so se il Sig. Fordham consideri l’assegno per i figli, in Italia, come destinato ai futuri produttori o ai produttori a tempo determinato; è certamente fatto per consumatori immediati e non produttori a tempo determinato.

Vi sono per lo meno le seguenti alternative, che comportano le seguenti condizioni.

Il problema del credito – se non viene considerato un problema diretto dei “sinistri misurati” non fruttiferi, ad esempio le banconote (come venne compreso almeno dal 1816 da Jefferson e da tutti gli economisti informati da allora) vengono emesse prendendo in prestito e pagando interessi, e vorrei sapere chi il Sig. F. pensa che debba ricevere tale interesse, anche se dovesse tanto vile da supporre che il Sig. Roosevelt lo debba pagare ai sostenitori di vecchie idee. I problemi del credito preso in prestito sono considerati debito. I problemi del credito non preso in prestito sono problemi monetari.

Il Sig. Fordham afferma “specifici problemi di soldi”, e non voglio ingiustamente leggere in questo il significato di “problemi di speciali tipi di” soldi.

Voglio però, in ogni caso, rendere chiaro che un problema di moneta d’Avigliano o una cambiale di Gesellite con le sue spese di controstallia è un problema di sinistri misurati che spariscono in 100 mesi, senza lasciare alcun debito.

Douglas definisce i francobolli mensili come una tassa, ma ancora voglio sottolineare che lo stato, nel fornire una misura di scambio che sia anche un diritto scambiabile, mette in atto un servizio e che il francobollo mensile può essere considerato come una ricompensa per tale servizio. Esso, in ogni caso, elimina il bisogno di ogni altra tassazione fino ad un importo all’anno pari al 12 per cento del certificato in circolazione.

  • molto più facilmente comprensibile di ogni schema di cancellazione di Douglas. Il suo valore pedagogico è enorme. Intendo che anche persone semplici che hanno utilizzato tale tipo di denaro hanno un’idea molto più chiara di che cosa SIA il denaro di quanto ce l’hanno gli studenti di un corso generale di “economia” di Cambridge.

Vi sono numerosi schemi alternativi per le spese di controstallia sul potere d’acquisto inutilizzato, ma nessuna di esse è così genericamente educativa. Il piano di Milhaud, ad esempio, educherebbe solo pochi esportatori e importatori e solo alcuni dei loro seguaci.

Naturalmente, se si emette credito o denaro o addirittura speciali tipi di denaro in eccesso dei beni VOLUTI disponibili si ha l’inflazione, che è, una malattia, che sconfigge lo scopo dell’emissione, A MENO CHE il governo non mantenga i prezzi fissi, come richiesto da Douglas cosa che è attualmente ATTIVA oggi in Italia.

La svalutazione è un imbroglio e, inoltre, è una riduzione drastica della quota di potere d’acquisto in generale. L’uomo che sceglie il tempo di svalutazione può sempre reclutare qualcun altro. Anche se le sue intenzioni sono decenti, egli tenta e quasi forza la speculazione attraverso truffatori e uomini in difficoltà che faticano a vivere nel crogiolo del mercantilismo e nell’inferno di un ambiente mercantilistico e usuraio.

I possessori d’oro, essendo stati molto più intelligenti, scaltri e sanguisughe del generale pubblico, hanno naturalmente e (se non fossimo così idioti) costruttivamente, istituito fondi di stabilizzazione, così da poter proteggere i PROPRI interessi.

Uno SCHIAVO è colui che aspetta che qualcuno lo venga a liberare.

Ezra Pound

 

(trad. Giulia Molinari)

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