L’Italia era uscita dalla guerra a pezzi. Furono i soldi che arrivarono dagli USA con il piano Marshal che stimolarono una tumultuosa crescita. George Marshall lo presentò con un discorso che tenne all’università di Harvard, il 5 giugno 1947 da Segretario di Stato. Dopo una prolusione in latino e in inglese da parte del rettore, venne chiamato a ricevere il suo diploma e tenne il suo lungo discorso, con al sua voce bassa e monotona. Nessuno se ne accorse ma fu uno dei più importanti discorsi della storia. Gli astanti dopo il pranzo dormicchiavano, ma un giornalista corrispondente della BBC capì che il suo all’interno celava un tesoro e insistette pert trasmetterlo per radio. Marshall era stato capo di Stato Maggiore dell’esercito americano dal 1939 al 1945 e dopo la guerra divenne Segretario di Stato. La sua influenza era enorme, perché veniva enormemente stimato e solo per questo riuscì a farlo approvare al Congresso.
Mio padre nel 1950 ottenne un finanziamento dalla Banca di Legnano, per iniziare la propria attività, di 5 milioni di lire, una cifra notevole tradotta in euro. Molti italiani che volevano lavorare potevano chiedere prestiti che spesso veniva concessi, lo stesso accadeva negli altri paesi europei. Questo fu grazie al piano concepito da George Marshall, il più grande prestito senza interessi e obbligo di restituzione mai concepito nella storia del genere umano.
L’Italia ricevette 1.100 milioni di dollari spalmati su un periodo di 4 anni. Paragonato al Recovery Plan di 230 miliardi di euro concepito dall’Europa, di cui 2/3 andranno restituiti, appare una enormità di denaro.
Tutto il denaro e il benessere europei degli anni ‘60 e oltre li si devono a lui. Ci sono molte icone degli anni sessanta nons arebbero mai sorte, twiggy, Mary Quant che inventò la minigonna, gli hot pants e i collant colorati. Brigitte Bardot, Kennedy e sua moglie, Jacqueline, Yoko Ono e i Beatles. La Vespa nata nel 1946 non avrebbe trovato acquirenti.