Il 7 febbraio 1992 veniva firmato il Trattato di Maastricht, che come disse Giuliano Amato in un celebre video, non la vollero chiamare Costituzione Europea per evitare bocciature da parte del popolo. Nessuno ha festeggiato il trentennale o l’ha ricordato. In compenso stiamo cambiando la “Costituzione più bella del mondo” secondo la definizione del comico Benigni, per renderla più asservita alle mondo globalista in cui viviamo.
Come scrisse Walter Benjamin: “I più nobili concetti e i più alti principii quando divengono parte della struttura di potere, possono essere molto pericolosi”.
Proponiamo una riflessione di GIORGIO BIANCHI, un attento e libero giornalista.
Dopo il pareggio di bilancio in Costituzione, ecco pronta l’ultima genialata per affossare definitivamente l’economia del nostro Paese, l’inserimento del cosiddetto “sviluppo sostenibile” in Costituzione. Ecco di cosa si tratta: un paio di articoletti fuffa per far contenti i gonzi…
Articolo 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale anche nei confronti delle generazioni future.
Articolo 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Riconosce e garantisce la tutela dell’ambiente come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Promuove le condizioni per uno sviluppo sostenibile
…e poi la pietra tombale sulla piccola e media impresa.
Articolo 41: L’iniziativa economica privata è libera. Essa non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e di sviluppo sostenibile.
Le multinazionali, i cui uomini siedono nelle istituzioni e scrivono le regole, ringraziano sentitamente.
Tutti i provvedimenti che andranno in questa direzione, saranno l’architrave dei conflitti intergenerazionali e geopolitici del prossimo futuro.
L’Articolo 41 è una premessa ideologica perché ogni attività privata sia controllata dalla “politica”. È una abolizione della libera iniziativa. Ed essendo il Parlamento espressione delle multinazionali, è una idea di legislazione volta a rendere illegali tutti i tipi di concorrenza e di economia reale.
L’Articolo 2 è altrettanto terrificante. Riconoscere l’individuo, vuol dire che lo Stato è funzionale allo sviluppo della persona umana e non può violarla. Inserire il concetto di “formazioni sociali” è una idea di collettivismo, la società militarizzata. Ad esempio chi rifiutasse il vaccino potrebbe perdere i diritti politici o sociali in quanto pericolo per i diritti collettivi”.
La tutela dell’Ambiente entra in Costituzione
L’Aula della Camera ha infatti definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica in tal senso due articoli della Carta, il 9 ed il 41. Il testo, alla seconda lettura alla Camera, è passato a Montecitorio con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti
«Grande soddisfazione per l’ok del Parlamento alla modifica della Costituzione con inserimento della tutela dell’ambiente e del principio di giustizia intergenerazionale». Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini che come presidente dell’Asvis era stato tra i promotori dell’inserimento della norma nella Carta Costituzionale. «Il Mims – afferma il ministro – sta già andando nella direzione dello sviluppo sostenibile, come il cambio del nome del Ministero dimostra. Lavoriamo per rendere infrastrutture e mobilità più sostenibili e resilienti per questa e per le future generazioni».
https://www.ilsole24ore.com/art/la-tutela-dell-ambiente-entra-costituzione-AEHUOsCB?refresh_ce=1