Questo libro, che, a differenza dei miei altri, non è stato apprezzato, né capito, forse un giorno verrà capito e apprezzato. Questo è un pensiero un poco vano e puerile, ma che mi conforta e mi fa credere che non abbia buttato tutto il tempo che mi è costato.
Ci avevo lavorato per anni, con grande impegno e svolgendo ampie ricerche storiche, quando abitavo a Hong Kong. Ma si tratta di poesia in forma di romanzo. Lo scrissi in inglese e uscì a Tempe, in Arizona, presso a una piccola casa editrice, sotto al titolo di The Dew of Heaven. La casa editrice era la Cactus Moon, che oggi non esiste più. Dunque, questa edizione in italiano è una traduzione, con modifiche, fatta da me.
Quando mi chiedono se mi manca la Hong Kong nella quale ho vissuto per quasi 40 anni, provando tanti momenti felici e anche tristi, rispondo di no, non mi manca. E, questo, indipendentemente dal fatto che quella città sia molto mutata.
In realtà non mi manca perché l’uomo che sono stato resta imprigionato in questo romanzo, come dentro una gabbia. Vive lì dentro nuovi tramonti e nuove albe, nuove primavere e nuovi autunni.
Angelo Paratico