Un intervento di semplice ingegneria a Verona, per proteggerla dalle alluvioni. Ripristinare l’Adigetto di Vespasiano

Un intervento di semplice ingegneria a Verona, per proteggerla dalle alluvioni. Ripristinare l’Adigetto di Vespasiano

Il segno rosso indica il condotto sotterraneo.

Un giorno prossimo venturo il centro storico di Verona finirà sottacqua, e il cambiamento climatico non c’entra nulla, semmai la colpa sarà dei corsi e ricorsi della storia. Perché, infatti, nei secoli passati questa splendida città è stata spesso sommersa e sfregiata dalle piene dell’Adige. Eppure, si potrebbe mettere al sicuro almeno il suo centro storico, con un intervento di semplice ingegneria.

Suggeriamo, dunque, di scavare una galleria sotterranea che colleghi l’Adige di Castelvecchio all’Adige di subito dopo il ponte Aleardo Aleardi.

I romani, ai tempi di Vespasiano, avevano provveduto a proteggere la città costruendo un canale, che è stato ricoperto solo ai primi del ‘900, per poterci costruire sopra e che si chiamava Adigetto

Percorso del vecchio Adigetto

In momenti di grande piena si potrebbe scaricare una parte delle acque del fiume attraverso questo grande condotto. L’idea non è nuova, a Tokyo è stata approntato un enorme serbatoio sotterraneo che funga da battente e che viene progressivamente svuotato, accendendo delle turbine di tipo aeronautico che spingono l’eccesso d’acqua nel mare. Dal giorno del suo approntamento, nel 2006, Tokyo non è più stata allagata, mentre in precedenza capitava anche 6-7 volte all’anno, a seconda del numero di tifoni. Il suo costo totale è stato di circa 2 miliardi di euro, ed è stato un ottimo investimento.

Una delle camere di Tokyo, nota come il Partenone sotterraneo.

Costruire della grandi gallerie sotterranee sotto a degli edifici non è semplice e, soprattutto sarà molto costoso, esistono dunque delle alternative?

Direi di sì. Ecco come: bisogna piazzare delle turbine sotto al livello stradale, sulla riva dell’Adige di Castelvecchio e poi approntare delle tubazioni flessibili in carbonio, che potranno essere dispiegate fra le vie di Verona solo nel momento critico della piena. Queste avranno un diametro di una decina di metri.  La portata potrà essere facilmente calcolata in base ai volumi di piena e alla spinta delle turbine.

Esiste il tunnel di Torbole, che è di notevole portat0a, avente una capacità di circa 500 m3 per scaricare nel lago di Garda, ma a causa della diversa temperatura e qualità delle acque lo si è utilizzato  soltanto 12 volte tra il 1960 e il 2022.

La portata massima che può transitare nell’Adige è pari a 2.500 m³/secondo, oltre a questa portata, esonda, dunque, in caso di un evento di piena catastrofica, il passante di Torbole potrà fare poco.

Una idea nuova che coltiviamo da tempo, per evitare il disastro di Verona allagata, sarebbe quella di scavare una galleria sotto al letto dell’Adige, nel suo percorso per la città di Verona. Una galleria che segua il suo corso. Tale galleria potrebbe essere scavata a circa 10 metri sotto al fondo e provvista di una paratoia di entrata a monte e una d’uscita a valle. Quando il livello si avvicinerà allo straripamento, si potrà aprirà a monte e a valle, facendo immediatamente calare il livello delle acque nel loro percorso cittadino.

Esistono macchinari automatici capaci di scavare gallerie nelle montagne, dunque sarebbe relativamente facile scavare sotto al letto del fiume.

 

2 Replies to “Un intervento di semplice ingegneria a Verona, per proteggerla dalle alluvioni. Ripristinare l’Adigetto di Vespasiano

  • gaetano.zanotto@alice.it

    By gaetano.zanotto@alice.it

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    Dove costruivano casa i romani era necessario avere l’acqua usarla e scaricare. Nelle casa celtica di Povegliano Veronese.

  • gaetano.zanotto@alice.it

    By gaetano.zanotto@alice.it

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    È la funzione del “troppo pieno”.
    Complimentoni

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