Quel gran simpaticone dell’Orso bruno e quel che non vi dicono sul suo conto

Quel gran simpaticone dell’Orso bruno e quel che non vi dicono sul suo conto

 

In Trentino gli orsi, una volta estinti, sono stati reintrodotti grazie al progetto “Life Ursus” promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta, in collaborazione con la Provincia di Trento e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, co-finanziato dall’Unione Europea.

E, proprio in trentino, un orso bruno (Ursus arctos) ha attaccato un ragazzo, uccidendolo. Una volta reintrodotto fra i monti e le valli del trentino si è riprodotto oltre misura. Ogni tentativo di ridurne il numero con abbattimenti mirati si è scontrato con le proteste degli animalisti, che tendono a vederlo come un grosso peluche da salotto, attribuendogli istinti e sentimenti quasi-umani.

Durante gli infiniti dibattiti televisivi, spesso presente l’On. Brambilla e altri amanti del mondo animale, non si è mai detto una cosa che è in realtà scontata. Ovvero che l’Orso è essenzialmente un carnivoro. E, anche se si adatta a mangiare erbe e frutta, la sua dentatura rivela chiaramente cos’è e cosa deve fare per continuare a vivere. Deve ammazzare un gran numero di altri animali, non simpatici come lui, e poi cibarsene. Lepri, caprioli, scoiattoli, cervi, pecore, vacche, cinghiali, gatti e cani randagi.

Un orso può arrivare a pesare 200 chilogrammi e dunque deve nutrirsi di qualche cosa come 15 chili giornalieri di cibo.

Permettere agli orsi di moltiplicarsi, vuol dire condannare allo sterminio altre specie animali, questo va reso noto.

 

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