Christian lo conosco da quando era bambino. Siamo entrambi nati a Turbigo. Poi io mi trasferii a Hong Kong, per lavoro e ci siamo un po’ persi di vista, ma non mi sono mai staccato dal mio paese natale. Mio padre, Giambattista, fu il sindaco per 15 anni, con la DC di Marcora.
A quel tempo non esisteva la legge dei due mandati e quindi mio padre ne fece tre. Avrebbe potuto vincere anche il quarto, se non fosse stato per il cambio di percezione della politica che si ebbe, e credo che chi abbia più di 60 anni lo ricordi bene. Mio padre subì anche una minaccia a mano armata, davanti a casa e forse anche per questo motivo decise di appendere al chiodo la fascia tricolore e tornare a lavorare in una conceria locale, come semplice operaio.
A mio padre seguirono due sindaci, uno socialista e uno comunista, entrambi onesti e che si dedicarono al bene della nostra piccola comunità, fin quando non arrivò il rullo compressore di Mani Pulite (che forse tanto pulite non furono) che sconvolse anche la vita politica di Turbigo. Si ebbero delle ingiuste carcerazioni a San Vittore, e poi tutti furono liberati, assolti e indennizzati per la loro, ingiusta e ingiustificabile, detenzione.
Arrivarono poi nuovi uomini e nuovi amministratori, che fecero del loro meglio per ricomporre i cocci. Forse, il frutto migliore di quegli anni fu proprio Christian Garavaglia che, senza ombre e sospetti, si è seduto per 24 anni in consiglio comunale e per due mandati fu il sindaco di Turbigo.
Christian Garavaglia è un economista, docente universitario di Economia Industriale all’Università di Milano-Bicocca e insegnante di Analisi Industriale all’Università Bocconi a Milano e Microeconomia all’Università Cattaneo LIUC a Castellanza. Giovanissimo, divenne docente universitario, senza alcuna spinta o favore, e si è sempre dedicato alla politica. Attualmente è il responsabile regionale del Dipartimento della Formazione di Fratelli d’Italia e sarà candidato alle elezioni regionali del 12-13 Febbraio nel collegio di Milano e provincia.
Con lui, questa volta, la politica non ha fallito: ha attratto un uomo degno e competente che, se fosse stato un egoista, si sarebbe dedicato solo al proprio lavoro e alla propria famiglia, invece di rischiare e di mettersi in gioco.
Chi qui scrive risiede in Veneto e, purtroppo, non potrà votarlo. Ma mi sento in dovere di presentare il suo nome a tutti gli amici e conoscenti di Lombardia.
Passata la sbornia dei 5stelle e di altri personaggi improvvisati, per i quali, secondo Grillo “uno vale l’altro”, è tempo di tornare con i piedi a terra e affidare il governo della Regione Lombardia, e della Nazione, a persone di buona volontà, ricche di esperienza e di intelligenza, virtù che abbondano nel nostro Christian, perché, come scriveva Luigi Einaudi “per legislare bisogna conoscere”.
Angelo Paratico