Mario Reading, un interprete di Nostradamus morto nel 2017, potrebbe aver previsto il futuro della monarchia britannica

Mario Reading, un interprete di Nostradamus morto nel 2017, potrebbe aver previsto il futuro della monarchia britannica

Mario Reading

Nostradamus ‘predisse’ che Re Carlo avrebbe abdicato per un nuovo monarca misterioso e inaspettato’. Una lettura popolare delle predizioni di Nostradamus sull’ascesa al trono di “un uomo che non si sarebbe mai aspettato di diventare Re”, ha fatto emergere un nome a sorpresa per il futuro monarca della Gran Bretagna.

Un importante esperto di Michel de Nostradame sostenne che l’astrologo francese del XVI secolo predisse che il Re Carlo III avrebbe abdicato per un monarca misterioso. Il libro di Mario Reading uscito nel 2006 reinterpretava le presunte letture profetiche di 450 anni fa per il 21° secolo, con un passaggio che ha una potenziale rilevanza per la Famiglia Reale britannica.

In ‘Nostradamus: The Complete Prophecies for the Future’, Reading suggeriva che il persistente turbamento dell’opinione pubblica causato dal divorzio di Carlo dalla Principessa Diana avrebbe messo a rischio il suo futuro regno.

In modo inquietante, ha persino previsto correttamente l’anno della morte della Regina Elisabetta II, prima di suggerire che ci sarebbero stati dei problemi per il nuovo Re, dicendo: “La premessa è che la Regina Elisabetta II morirà, intorno al 2022, all’età di circa 96 anni, cinque anni in meno rispetto alla durata della vita di sua madre”.
“Il Principe Carlo avrà 74 anni nel 2022, quando salirà al trono, ma il risentimento nei suoi confronti da parte di una certa parte della popolazione britannica, dopo il divorzio da Diana, Principessa del Galles, persiste ancora”.

Sebbene in un primo momento l’autore interpretò questo come un’affermazione che la corona avrebbe saltato la sua testa per arrivare su quella di William, un anno dopo l’autore modificò questa affermazione, in una versione rivista del suo libro.

L’autore scrisse che questo potrebbe, per ragioni misteriose che non gli sono ancora chiare, significare che l’attuale Duca di Sussex prenderà il suo posto, chiedendo se “il Principe Harry, per difetto, diventerà Re al suo posto? Questo lo renderebbe Re Enrico IX, a soli 38 anni”. Il libro di Mario Reading ha registrato un boom di vendite dopo la morte della Regina Elisabetta nel 2022 ed è tornato in cima alla classifica dei libri tascabili nelle settimane successive.

Lo scorso 24 febbraio abbiamo visto Carlo III commuoversi di fronte ai 7mila biglietti di auguri per una pronta guarigione arrivati a Buckingham Palace. In un video condiviso sui profili social della royal family il sovrano ha mostrato una selezione di lettere in cui molte persone “hanno condiviso la loro esperienza con il tumore”, come ha scritto il Palazzo e incoraggiato Sua Maestà a resistere e a lottare. Carlo ha dichiarato che tutti questi messaggi sono “il più grande incoraggiamento” per lui. A squarciare il velo di speranza di questo filmato, però, sono arrivate delle indiscrezioni secondo cui la malattia del Re sarebbe più seria di quanto pensiamo.

Buckingham Palace starebbe facendo l’impossibile per far credere che la malattia di Carlo sia sotto controllo e che presto anche questa tempesta passerà. Ma secondo l’esperto Tom Quinn la realtà sarebbe diversa e il Re starebbe già preparando la successione in favore del principe di Galles. Al Mirror l’autore ha dichiarato: “Carlo è consapevole del fatto che, come futuro Re, William è al centro dei piani per la successione che si stanno preparando proprio ora. I funzionari avevano ipotizzato che Carlo sarebbe rimasto in salute almeno [fino] a metà dei suoi ottanta anni prima che fosse necessario intraprendere la pianificazione della successione, ma in realtà sono iniziati ora e forse questo indica che il cancro di Carlo è più pericoloso di ciò che ci hanno indotto a pensare”.
L’impressione è che Tom Quinn sia quasi una voce fuori dal coro, perché le fonti di Palazzo riportano un’altra versione dei fatti, secondo cui Carlo III starebbe semplicemente delegando al primogenito gli appuntamenti pubblici a cui non può presenziare ora che sta seguendo la terapia contro il tumore. Una “reggenza soft” che non prevede l’assunzione di poteri da parte di William.

Da un lato, se anche vi fossero dei piani per l’ascesa al trono del principe William, cosa che per ora è fortemente in dubbio, forse nessuno avvertirebbe Harry per evitare che lo sappiano i giornali di tutto il globo. Dall’altro lato, però, di fatto il duca non ha una posizione rilevante nella linea dinastica. Comunque sia una fonte ha spiegato a Page Six: “Faccio fatica a credere che qualora [il Re] chiedesse aiuto al [duca] questi direbbe di no. Penso che proverebbe. Ma non penso sia qualcosa che Harry chiederebbe di fare spontaneamente”.

Peccato che Mario Reading non sia più fra noi, per spiegarci meglio le parole di Nostradamus.

 

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