La resistenza posta da alcune parti degli apparati statali all’abbandono dei controlli di tracciamento attuati dal tempo dell’epidemia di Covid ci pare sospetta. Ogni cittadino dovrebbe preoccuparsi. Immaginiamo già la contro critica di certi cittadini: io non ho nulla da temere, muovendomi nella legalità, dunque sono d’accordo. Le cose non sono così semplici, perché non sappiamo davvero chi domani ci governerà, né se i loro intenti saranno onesti e benigni nei riguardi di noi “onesti”.
Lo psichiatra e specialista di etica medica, Dr. Aaron Kheriaty, capo della facoltà di etica medica per il progetto di Etica e Politica Pubblica (già professore alla UC Irvine e direttore del Programma di Etica Medica della UCI Health prima di essere licenziato per aver rifiutato la vaccinazione). Ha affermato che:
“Questa saldatura della salute pubblica con le tecnologie digitali di sorveglianza e il controllo tramite i poteri straordinari della polizia dello Stato, permette intrusioni nella nostra privacy, influisce sulla nostra libertà pesantemente, in un modo che non ha precedenti nella storia umana. Penso che questo apparato statale di sicurezza biomedica che è stato messo in atto durante la pandemia rimarrà al suo posto e verrà utilizzato presto per altri scopi”.
La cosa è già evidente in paesi come la Cina popolare e ci aspettiamo che il Garante per la Privacy, se c’è, batta un colpo.