I mongoli e la fine del Medioevo

I mongoli e la fine del Medioevo

La morte di Gengis Khan (1162-1227) non fermò l’avanzata mongola. Nel costruire il più vasto impero del mondo si muovevano con studiata ferocia, non solo seguendo la loro sete di bottino ma restando fermamente convinti di dover compiere una missione divina. Erano animisti e adoravano Tengri, la dea dell’eterno cielo blu. Più avanti, in parte, si convertirono al nestorianesimo, anche perché Yesu in mongolo vuol dire 9, il loro numero fortunato.

Le loro tecniche belliche avevano raggiunto la perfezione, e prima dell’arrivo delle armi da fuoco, si potevano dire invincibili. I cavalieri mongoli non furono mai più di centomila, anche se il loro termine per campo, urdu o orda, indica nella fantasia popolare milioni di armati.

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