Lo Stato Ebraico si rifiuta di accogliere fra i “Giusti d’Israele” Albert Goring, che ne salvò migliaia

Lo Stato Ebraico si rifiuta di accogliere fra i “Giusti d’Israele” Albert Goring, che ne salvò migliaia

Un documentario della BBC, presentato nel 2017, su Albert Goring coincise con l’ennesimo respingimento di una richiesta di nominarlo “Giusto d’Israele”, come Schindler e Perlasca. La proposta venne respinta dallo Yad Vashem, secondo cui non esisterebbe della documentazione sufficiente. La cosa non deve sorprenderci, dato che l’influenza salvifica di Albert era dovuta solo ed esclusivamente a suo fratello, Hermann.

Esce in questi giorni nelle librerie un testo storico che narra quelle vicende sorprendentemente sconosciute ai più, in Italia. Si tratta di “Hermann & Albert Göring. Il Nazista e il Ribelle” di James Wyllie, un noto storico e produttore di programmi televisivi, per la BBC e Film4, di grande successo.

Il suo libro è stato finalmente pubblicato in Italia da Gingko Edizioni di Verona. In questa opera vengono narrate le vite parallele dei due fratelli Göring, che si differenziarono in tutto, a partire dall’aspetto, ma soprattutto nelle passioni politiche e nella visione della storia. Hermann contribuì alla morte di milioni di persone, mentre Albert salvò, mettendo a rischio la propria vita, migliaia di persone, soprattutto ebrei. Possiamo dire che Albert Göring fu uno Oscar Schindler elevato al cubo, e proprio come Schindler fu un incallito donnaiolo, con quattro divorzi alle spalle e un gran numero di amanti, infatti egli amava la bella vita, la tolleranza e praticava seriamente la religione cristiana.

Hermann Göring (1893-1946) fu, oltre che ministro dell’aeronautica della Germania, anche il numero due del regime nazista. Suo fratello, Albert (1895-1966) invece, odiò Hitler dalla prima volta che lo vide e poi lo disprezzò sino alla propria morte.

La Gestapo, alla fine, raccolse un corposo dossier contro Albert e ordinò il suo arresto, il 31 gennaio 1945, ma suo fratello, Hermann Göring, anche se la sua reputazione era ormai a pezzi agli occhi di Hitler, che accusava la Luftwaffe di avergli fatto perdere la guerra, riuscì nuovamente a salvarlo, ma gli disse che quella volta sarebbe stata l’ultimissima, perché aveva rischiato molto per tenerlo fuori dai guai. A causa del suo cognome, venne arrestato dagli Alleati e portato a Norimberga, per essere processato, ignorando tutte le voci che si levarono in sua difesa. Alla fine, Albert presentò una lista di 33 famiglie ebraiche che lui aveva salvato, fornendo i lasciapassare e finanziandoli. Dopo un anno, lo dovettero rilasciare, ma in seguito ebbe una vita molto difficile e visse in povertà sino alla fine.

Ambrogio Bianchi

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