Alcuni manifestanti hanno lanciato della zuppa contro il dipinto della Monna Lisa, protetto da un vetro antiproiettile, a Parigi. Non poteva mancare un oltraggio anche al più celebre dipinto del mondo…
Il dipinto di Leonardo da Vinci è una delle opere d’arte più famose al mondo e si trova al Louvre di Parigi. Sta al sicuro dietro un vetro antiproiettile, quindi è improbabile che sia stato danneggiato.
Un video mostrava due manifestanti che chiedevano il diritto ad un “cibo sano e sostenibile”, affermando che “il nostro sistema agricolo è malato”. Negli ultimi giorni, la capitale francese è stata teatro di proteste da parte degli agricoltori, che hanno chiesto di porre fine all’aumento dei costi del carburante e di semplificare i regolamenti – venerdì hanno bloccato le strade principali in entrata e in uscita da Parigi. Ma è probabile che gli attentatori appartengano al circolo di Ultima Generazione, filiale francese.
La Monna Lisa è dietro un vetro di sicurezza dai primi anni ’50, dopo che nel 1956 fu parzialmente danneggiata da un vandalo che la schizzò di acido. Il 30 dicembre dello stesso anno un pazzo boliviano, Ugo Ungaza, le lanciò un sasso, che spaccò il vetro danneggiando il gomito della signora.
Nell’aprile del 1974, a Tokyo, fu spruzzata con della vernice rossa. A Parigi, il 2 August 2009, una donna russa le lanciò una brocca di terracotta che aveva acquistato al negozio del museo.
Nel 2019, il Louvre dichiarò di aver installato una forma più trasparente di vetro antiproiettile per proteggerla. Nel 2022, un attivista ha lanciato una torta sul dipinto, esortando le persone a “pensare di più alla Terra”.
Il dipinto fu rubato dal Louvre nel 1911, provocando una sensazione internazionale. Vincenzo Peruggia, un dipendente del museo più visitato al mondo, si nascose in un armadio durante la notte per prendere il dipinto. Fu recuperato due anni dopo, quando cercò di venderlo ad un antiquario di Firenze, in Italia.
Dal processo Peruggia uscì bene, come un nazionalista che voleva riportare in Italia quel dipinto che credeva rubato dai francesi, in realtà fu comprato da Francesco I di Francia, a peso d’oro, dal discepolo prediletto di Leonardo, il Salaì, al quale lo aveva lasciato.