Il problema degli orsi in Trentino

Il problema degli orsi in Trentino

Messner dice che gli orsi sono troppi in Trentino e suggerisce di trasferirli in Siberia.

di Ennia Daniela Dall’Ora

Il caldo è insistente anche questo mese di ottobre. Niente di meglio che regalarsi delle giornate nella Natura. L’organizzatissimo Trentino offre durante i mesi estivi delle oasi di verde che rigenerano veramente corpo e spirito. Esse si possono raggiungere sia a piedi attraverso sentieri sia per buona parte in macchina. Per evitare traffico ed inquinamento oltre ai servizi gratuiti di trasporto pubblico quale treno e autobus per i turisti muniti della Trentino Guest Card è stato predisposto un servizio di autobus a chiamata che in realtà funziona come un taxi. Con l’applicazione apposita o con l’aiuto dei punti di informazione si prenota anche nella stessa giornata nella quale si vuole usufruire del servizio, un bus che prelevando il turista da una delle tante fermate lo lascia sul luogo richiesto il tempo che desidera per passare poi a prenderlo all’ora desiderata. Il servizio funziona anche per un solo passeggero. Gli autisti sono ragazzi del posto o di paesi limitrofi come Cles, Malè, gentilissimi, per lo più giovani, impegnati d’estate come prudenti conducenti o guide e d’inverno impegnati con il turismo legato allo sci.

Anni fa in montagna i turisti oziavano molto meno di adesso. Non visitavano solo i paesini e quanto offrivano ma frequentavano la montagna per escursioni dedicandosi a lunghe camminate o per usare un linguaggio moderno al trekking. Nonostante ai giorni nostri giri un mondo intorno all’alpinismo- trekking per facilitare ogni piccola o grande impresa, stranamente la gente cammina meno e sui sentieri si incontrano sempre meno appassionati che si inerpicano sulla montagna con zaino in spalle con mete precise e ad altitudini decise dopo un attento esame alle mappe spesso alla volta di malghe o rifugi. I fedelissimi della montagna raggiungono cime compiendo dislivelli notevoli e quando sui sentieri incrociano altri alpinisti si salutano amichevolmente come se si conoscessero da tempo e si avvertono a vicenda della presenza di pendii ripidi, rocce scivolose alberi caduti ed animali.

Quest’anno uno degli argomenti più trattati nella bellissima e verdissima Val di Sole è la presenza degli orsi. Alcuni abitanti mettono in guardia i turisti sulla loro presenza in alcuni boschi, altri pur ammettendo la loro presenza dichiarano che non sono pericolosi e quindi di non preoccuparsi molto. Resta comunque indiscutibile l’avvenuta aggressione da parte di un’orsa ad Andrea, un giovane sportivo del luogo mentre si allenava alla corsa nei boschi a lui tanto cari. Andrea, ventiseienne, era molto amato e stimato da tutti. Ora si continua a cercare di capire come sia accaduto il fatto, come l’orsa, poi identificata abbia attaccato, ferendolo a morte il giovane. Una tragedia che ha sconvolto tutti in Val di Sole e in Val di Non e in tutto il Trentino. Gli abitanti delle valli si dividono tra chi sostiene che gli orsi debbano essere abbattuti o trasferiti n un habitat diverso e chi invece afferma che con dovuti accorgimenti si possa evitare il loro abbattimento.  Non sono rari i manifesti con la foto di Andrea su pannelli che riportano la dicitura “Io sono con Andrea” appesi ai balconi o all’entrata di punti di ristoro o malghe o edifici pubblici. Gli abitanti della Val di Sole si sono tutti stretti intorno alla famiglia di Andrea e raccontano delle incursioni notturne degli orsi in paese e delle aggressioni ad altri animali.  L’orsa colpevole è stata catturata e rinchiusa per il momento in un centro faunistico in attesa della sentenza definitiva che stabilisca il suo destino.

Alla fine degli anni novanta una decina di orsi vennero portati dalla Slovenia in Trentino con l’intenzione da parte degli esperti di ripopolare la fauna dolomitica.  In realtà quegli orsi rimasero sul luogo senza emigrare in altri boschi delle Dolomiti come invece si sperava. Oggi si contano in Val di Sole, Val di Non e zone limitrofe 108 orsi tra plantigradi adulti e cuccioli.  Gli animalisti gridano per la loro salvezza, gli abitanti della Val di Sole manifestano non tanto per il loro abbattimento ma per il loro trasferimento in luoghi più adatti e lontani dai centri abitati. L’orso è un mammifero che ama vivere nel suo habitat e non cerca l’uomo, anzi si dice che la presenza dell’uomo lo disturbi quindi sembra lecito chiedersi se sia il caso di valutare l’abbattimento di quegli orsi che in qualche modo sgarrano il comportamento proprio della loro specie entrando in paese, nei recinti delle case private, in altre parole di quegli orsi che si avvicinano all’uomo. Quell’orsa aveva già aggredito ed era stata definita “problematica”.

Oggi in Val di Sole le esperte guide che accolgono o accompagnano i turisti si adoperano per dare loro alcune indicazioni sul comportamento da tenere nei boschi per evitare gli orsi. È preferibile percorrere i sentieri in gruppo, mai da soli, durante le ore di sole, fare rumore con i bastoni da trekking, parlare ed ogni tanto battere le mani in quanto si è visto che il rumore infastidisce gli orsi e li fa allontanare. Nel caso si avvisti bisognerebbe indietreggiare lentamente e assolutamente non correre. Tutto questo porta a riflettere sui rapporti animali uomo e ancora uomo e natura.

La natura incontaminata del Val del Sole offre paesaggi in cui prati verdi si alternano a fitti boschi di pini rossi e neri, di larici anch’essi ultra centenari di querce ed anche di castagni e faggi di solito poco presenti ad altitudini elevate. Tra i rami si possono scorgere tetti di legno di baite che ricordano i presepi e  rifugi di pietra dove i turisti possono  veramente e letteralmente “ tirare il fiato.” Liberi da impegni e lasciato a valle ogni pensiero possono occuparsi di rigenerare la loro mente mettendosi in ascolto dei rumori della natura che non sono solo fruscii ma suoni che assomigliano a parole della flora e della fauna che abitano questi ambienti alpini rispettati e valorizzati dagli abitanti del luogo. I trentini amano le loro montagne, si legano a loro, le fanno compagne di vita e ai turisti che le rispettano regalano panorami mozzafiato che sanno di immenso.

 

Ennia Daniela Dall’Ora

 

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